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FRANCIA (ordinamento dello Stato)

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FRANCIA    (ordinamento dello Stato)

La Francia, repubblica presidenziale, deriva il suo ordinamento dalla costituzione promulgata nell'ottobre 1958 in base alla quale la sovranità della repubblica risiede nel popolo francese, che esercita il potere politico attraverso un parlamento rappresentativo nonché attraverso consultazioni referendarie. Il Parlamento francese si compone dell'Assemblea nazionale (577 deputati) e del Senato (321 membri). La prima è eletta a suffragio universale diretto e ciascun partito vi è rappresentato in proporzione alla quota di voti ottenuti nel suffragio popolare: i deputati ricoprono la loro carica per un mandato di cinque anni. I senatori sono eletti per nove anni a suffragio popolare indiretto, ovvero da membri di altri organi rappresentativi. La costituzione del 1958 istituì un nuovo organo, il Consiglio costituzionale, al quale è conferito il potere generale di garantire la regolarità delle elezioni e dei referendum e di decidere in merito alla costituzionalità delle leggi; il consiglio è composto di nove membri designati e di tutti gli ex presidenti della repubblica. In Francia il diritto di voto è conferito al conseguimento del diciottesimo anno d'età.



Potere esecutivo

Il presidente è eletto per un mandato di sette anni a suffragio universale diretto. Il presidente è capo delle forze armate e presiede il Consiglio superiore della magistratura, il Consiglio di difesa nazionale e il Consiglio dei ministri (gabinetto di governo); designa inoltre il primo ministro e nomina i ministri di governo.

Il primo ministro e il Consiglio dei Ministri sono responsabili unicamente di fronte all'Assemblea nazionale, nonostante il capo del governo abbia il diritto di chiedere al Senato l'approvazione di una dichiarazione programmatica.


L'adozione di una mozione di censura da parte dell'Assemblea nazionale, o la mancata approvazione di una dichiarazione programmatica avanzata dal Consiglio dei Ministri, obbligano il primo ministro alle dimissioni.

Potere legislativo

Il Parlamento francese è composto da due camere, ma il potere legislativo supremo è conferito all'Assemblea nazionale. Il Senato è un organo consultivo che ha diritto di esaminare e di esprimere pareri in merito alla legislazione e alle direttive politiche emanate dall'Assemblea nazionale e di ritardare, ma non di impedire, l'approvazione delle leggi. In caso di disaccordo tra le due camere in merito a un progetto di legge, la decisione finale è demandata all'Assemblea nazionale, la quale può accettare il parere espresso dal Senato o anche, dopo un determinato periodo di tempo, riadottare la propria originaria decisione. Il Consiglio economico e sociale, composto di rappresentanti dei diversi gruppi di lavoratori e di datori di lavoro e di organizzazioni professionali e culturali, esercita una funzione consultiva in materia economica nei confronti dell'Assemblea nazionale e del Consiglio dei ministri. La Costituzione del 1958 limita l'attività dell'Assemblea nazionale a due sessioni annuali, stabilisce che per l'adozione di un voto di censura contro il governo sia necessaria una maggioranza assoluta e proibisce ai promotori di una mozione di censura che non venga adottata di presentare una mozione analoga nel corso della stessa sessione. L'adozione di un emendamento costituzionale richiede l'approvazione di entrambe le camere del Parlamento e di un successivo referendum popolare, o la semplice approvazione da parte dei tre quinti del Parlamento.




Partiti politici

La scena politica francese si è spesso caratterizzata per la presenza di numerosi gruppi politici, molti dei quali divisi da questioni politiche o teoriche solo secondarie. Le leggi elettorali introdotte sotto la Quinta Repubblica, tuttavia, hanno spinto verso la fusione o la coalizione tra partiti politici indipendenti. Quattro gruppi principali - due organizzazioni di centro-destra e due partiti di sinistra - hanno dominato la politica francese negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta. Il Rassemblement pour la République (Raggruppamento per la Repubblica), o RPR, fondato nel 1976 dall'ex primo ministro Jacques Chirac, si richiamava alle idee dell'ex presidente Charles de Gaulle. L'Unione per democrazia - Le elezioni - I gruppi parlamentari - Il governo - La Corte Costituzionale" class="text">la democrazia francese (UDF), una coalizione formatasi intorno al Partito repubblicano, era fortemente legata all'ex presidente Valéry Giscard d'Estaing. A sinistra si trovavano il Partito socialista, guidato dal presidente francese François Mitterrand, e il Partito comunista francese, guidato da Georges Marchais. Nelle elezioni parlamentari del 1993 i socialisti sono stati battuti da una coalizione tra RPR e UDF, che ha ottenuto più dell'80% dei seggi all'Assemblea nazionale. Considerata la determinazione di Mitterrand a rimanere in carica fino alle elezioni presidenziali del 1995, iniziò per la Francia un periodo di 'coabitazione' conclusosi con l'elezione di Jacques Chirac.

Sistema giudiziario

In Francia l'amministrazione della giustizia compete per le cause civili e penali di minor gravità a tribunali locali chiamati Tribunali di istanza e Tribunali di grande istanza. Per i crimini punibili con la carcerazione fino a cinque anni e per le cause civili più importanti sono competenti i tribunali correzionali. La Corte d'appello riceve i ricorsi da questi tribunali di grado inferiore. I processi per le cause penali di maggiore importanza sono celebrati di fronte alle Corti d'assise.

Il ricorso contro le sentenze emesse dalle Corti d'assise e dalle Corti d'appello è possibile di fronte alla Corte di cassazione che ha il potere di annullare le sentenze e di istituire nuovi processi.








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