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Riassunto del 1848 in Italia

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Riassunto del 1848 in Italia


Nel 1846, Pio IX, Carlo Alberto e Leopoldo II attuarono alcune riforme ma Ferdinando II ed il lombardo-veneto governato dagli austriaci restarono sordi a questo rinnovamento.La crisi economica che investì l'Italia peggiorò le condizioni del popolo.Allora chi era Pio IX?Era un Papa, d'ispirazione liberale, che sostenne una dottrina che proclamava il primato del papa sulle chiese nazionali; Allo scoppio della prima guerra d'indipendenza dichiarò la neutralità dello stato pontificio. Carlo Alberto manifestò simpatie per le idee liberali; diventato re nel 1831, il 4 marzo del 1848 concesse lo Statuto Albertino che si componeva di 81 articoli ed era un'espressione della volontà del sovrano questo statuto rimase in vigore fino al 1° gennaio 1948.

2 Questa situazione rischiava di far scoppiare una violenta rivoluzione; perciò i moderati tra cui si distingueva Massimo D'Azeglio, prospettarono ai governanti ed al popolo le idee di un progresso moderato e perciò possibile.Massimo D'Azeglio era un patriota Torinese d'ispirazione liberale moderata che partecipò alla guerra d'indipendenza del 1848 e dopo la sconfitta di Novara fu nominato, da Carlo Alberto, presidente del consiglio nel governo costituzionale del regno di Sardegna.



La situazione, non era più gestibile in maniera moderata e perciò l'Italia come tutta l'Europa fu investita da un vasto movimento rivoluzionario.La miccia a queste rivoluzioni fu accesa dal regno delle due Sicilie dove la tensione era alta a causa dell'atteggiamento di chiusura di Ferdinando II. Il 12 gennaio 1848 insorse Palermo e costrinse il re delle due Sicilie a concedere una costituzione così sotto la pressione dei liberali concessero la costituzione anche Leopoldo II, Carlo Alberto e Pio IX. Il regno delle due Sicilie era un organismo politico formato dai regni di Sicilia e di Napoli, Palermo insorse perché voleva che la Sicilia fosse indipendente e non fosse unita a Napoli; la rivolta, dopo, si estese anche a Napoli dove fu costretto Ferdinando II a concedere la costituzione.

Nel lombardo-veneto, l'Austria si rifiutò ad introdurre riforme così il 17 marzo insorse Venezia e fu proclamata la repubblica di San Marco guidata da Daniele Manin.Chi era Daniele Manin?Era un repubblicano, che, fu autore della lotta legale per l'indipendenza del lombardo-veneto dall'Austria; il 22 marzo mise in fuga gli austriaci e proclamò la Repubblica di San Marco che era un governo democratico che portò alla crisi degli equilibri della restaurazione.

Il giorno dopo insorse Milano in cinque giorni di combattimenti che lasciarono un segno nella storia di questa città, così il 20 gli insorti formarono un consiglio di guerra presieduto da Cattaneo e alla fine le truppe austriache sconfitte si dovettero rifugiare nelle fortezze del quadrilatero.

A Milano si formò un governo provvisorio e si profilò un conflitto tra le due posizioni che riguardavano l'opportunità o meno di richiedere l'aiuto della monarchia sabauda; Cattaneo era contrario e non aveva fiducia in Carlo Alberto. Carlo Cattaneo non aveva fiducia in Carlo Alberto perché temeva le sue mire espansionistiche, egli era uno scrittore italiano che credeva nella verità della scienza e nel progresso umano, egli capeggiò il consiglio di guerra durante le cinque giornate di Milano.

Carlo Alberto il 23 marzo dichiarò guerra all'Austria e Pio IX, Leopoldo II e Ferdinando II lo appoggiarono. A giugno un plebiscito decise l'unione della Lombardia al regno di Sardegna e così Carlo Alberto governava su tutta l'alta Italia.Qua c'è una cronologia di questi plebisciti dove si vede chi vota per l'annessione della Lombardia al regno di Sardegna.

La prima guerra d'indipendenza, intrapresa dal re Carlo Alberto il 23 marzo 1848, fu sollecitata dalle cinque giornate di Milano; le prime battaglie furono a Goito ed a Pastrengo dove vinse l'esercito piemontese che fu poi fermato a Verona e successivamente a Custoza il 25 luglio così di questa prima fase possiamo dire che fu deludente perché il sovrano permise agli austriaci di riorganizzarsi e Pio IX ritirò le truppe.

Nel regno delle due Sicilie, ci fu una rottura tra la monarchia napoletana e la Sicilia così Ferdinando II sciolse il parlamento e ritirò le truppe.

La prima fase del 1848 era stata un fallimento così i democratici aprirono una seconda fase. Costrinsero Pio IX a fuggire ed il 9 febbraio 1849 proclamarono la Repubblica Romana che era un organismo statale che si formò nello stato pontificio tra il 1848-49 e soppresse il potere temporale della chiesa, questo organismo fu guidato da Giuseppe Mazzini repubblicano e democratico che si batté per l'unificazione d'Italia, Aurelio Saffi e Carlo Armellini i quali adottarono misure di rinnovamento come la soppressione dell'inquisizione e della censura.

In questa seconda fase Carlo Alberto dichiarò nuovamente guerra all'Austria il 12 marzo 1849 e la guerra si concluse il 27 marzo con la sconfitta del re a Novara, il quale dovette abdicare in favore del lio Vittorio Emanuele II che firmò la pace di Milano il 10 agosto 1849.

In Italia le cose peggiorarono e dopo dieci giorni di resistenza fu presa Brescia. Questa rivolta scoppiò il 23 marzo 1849 e si protrasse fino al 1° aprile a capo vi erano Carlo Cassola, Luigi Contratti e Tito Speri.

Rimanevano libere Roma e Venezia ma Pio IX chiese aiuto alle potenze cattoliche e nonostante la resistenza di Giuseppe Garibaldi che fu una delle ure più rilevanti del risorgimento italiano, e resistette per circa un mese assieme a molti volontari contro le truppe francesi per difendere prima Roma e poi Venezia, a luglio Roma fu presa e abolita la Repubblica Romana; alla fine cadde anche Venezia e cosi finì l'esperienza delle repubbliche democratiche.






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