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L'INQUINAMENTO DELL'ACQUA - LA CARTA EUROPEA DELL'ACQUA, INQUINAMENTO IDRICO, L'INQUINAMENTO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE, L'INQUINAMENTO DE



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L'INQUINAMENTO DELL'ACQUA



L' inquinamento è un fenomeno antico ma ha raggiunto aspetti drammatici in questi ultimi anni,in seguito all'esplosione industriale,urbanistica e demografica. La situazione sta diventando sempre più grave,perché le naturali capacità autodepurative dell'ambiente sono insufficienti ad eliminare tutte le sostanze tossiche che v'immettiamo. Fra i tanti inquinamenti si distingue quello dell'acqua.

Inquinare l'acqua vuol dire modificare le caratteristiche qualificative al punto da renderla inadatta al consumo degli esseri viventi




LA CARTA EUROPEA DELL'ACQUA


Nel 1968 il Consiglio d'Europa ha elaborato un documento internazionale,la"Carta Europea dell'acqua" una raccolta di principi  fondamentali per la protezione delle risorse idriche che vedremo di seguito:

Non c'è vita senza acqua . L'acqua è un bene prezioso,indispensabili a tutte le attività umane.

Le disponibilità di acqua dolce non sono inesaudibili. È indispensabili preservarle, controllarle e se possibile accrescerle

Alterare la qualità dell'acqua significa nuocere alla vita dell'uomo e degli esseri viventi che da essa dipendono.

La qualità dell' acqua deve essere mantenuta in modo da poter soddisfare le esigenze delle utilizzazioni previste, specialmente per i bisogni della salute pubblica.

Quando l'acqua, dopo essere stata utilizzata, viene restituita all'ambiente naturale, deve

essere in condizioni da non compromettere i possibili usi dell'ambiente.

6. La conservazione di una copertura vegetale appropriata, di preferenza forestale, è essenziale per la conservazione delle risorse idriche.

Le risorse idriche devono essere accuratamente inventariate.

La buona gestione dell'acqua deve essere materia di pianificazione da parte delle autorità competenti.

9. La salvaguardia dell'acqua implica uno sforzo importante di ricerca scientifica, di formazione di specialisti e di informazione pubblica.

L'acqua è un patrimonio comune il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. Ciascuno ha il dovere di economizzarla e di utilizzarla con cura.

La gestione delle risorse idriche dovrebbe essere inquadrata nel bacino naturale piuttosto che entro frontiere amministrative e politiche.

L'acqua non ha frontiere. Essa è una risorsa comune la cui tutela richiede la cooperazione internazionale.

INQUINAMENTO IDRICO


L'inquinamento idrico può avere diverse origini,una è quella naturale che non avviene per opera dell'uomo ma a causa di frane, alluvioni, eventi atmosferici e stagionali.Questo fenomeno non crea problemi particolari,perché l'acqua è in grado di auto-depurarsi entro certi limiti.

L' inquinamento idrico è il risultato dell'introduzione nelle acque dolci o salate di materiali di natura chimica,fisica o biologica che degradano la qualità delle acque. L'acqua viene inquinata da sostanze estremamente tossiche e insidiose come: i pesticidi,gli idrocarburi non biodegradabili, i parassiti,i batteri, i fertilizzanti,il petrolio e i suoi derivati,sabbia e detriti,sostanze o scorie radioattive provenienti dalle miniere,dagli impianti industriali e dalle centrali nucleari.

Ogni giorno, inoltre migliaia di fabbriche scaricano nel sistema idrico quantitativi enormi di coloranti,acidi,tinture,schiume ,polveri di metalli e mille altri veleni che danneggiano la flora e la fauna acquatica.Anche il calore liberato nei fiumi dagli impianti industriali e dalle centrali elettriche attraverso le acque di raffreddamento può essere considerato un' inquinante, in quanto provoca alterazioni della temperatura che possono compromettere l'equilibrio ecologico degli ecosistemi acquatici e causare la morte degli organismi meno resistenti,accrescere la sensibilità di tutti gli organismi alle sostanze tossiche,ridurre la capacità di auto-depurazione delle acque,aumentare la solubilità delle sostanze tossiche e favorire lo sviluppo di parassiti.Le sostanze contaminanti contenute nell'acqua inquinata possono provocare innumerevoli danni alla salute dell'uomo e all'equilibrio degli ecosistemi.La presenza di nitrati nell'acqua potabile,ad esempio,provoca una particolare condizione patologica nei bambini che in alcuni casi può condurre alla morte .Il cadmio presente in certi fanghi usati come fertilizzanti può essere assorbito dalle colture e giungere all'uomo attraverso le reti alimentari;se assunto in dosi elevate, può danneggiare fegato e reni.Tra gli inquinanti più nocivi per l'uomo vi sono alcuni metalli pesanti,come il mercurio,l'arsenico ,il piombo e il cromo.Gli ecosistemi lacustri sono particolarmente sensibili all'inquinamento. L'eccessivo apporto di fertilizzanti dilavati dei terreni a gricoli può avviare un processo di eutrofizzazione, cioè di crescita smodata della flora acquatica. La contaminazione delle acque è quindi spesso funzione della mancanza di ossigeno, oltre chè della presenza di sostanze tossiche che non fermentescibili, in tal senso è spesso legata all'inquinamento atmosferico che riduce la percentuale di ossigeno nei bassi strati dell'atmosfera. Variazioni di temperatura nella massa d'acqua, provocate ad esempio da scarichi d'acqua di raffreddamento industriali e di centrali termoelettriche, generano gravi squilibri nelle associazioni biologiche: ad esempio ssa di pesci che amano le acque fredde.




L'INQUINAMENTO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE


Si distingue un inquinamento delle acque superficiali da quello delle acque sotterranee.Le conseguenze del primo,differenti per aspetto e gravità a seconda che si tratti delle acque di un fiume o di un lago;sono:depauperamento della fauna ittica,morte di batteri aerobi e piante acquatiche;sviluppo di odori mefitici e di strati di materie in putrafazione; diffusione di microrganismi patogeni;difficoltà di una potabilizzazione economica e inconvenienti nell'impiego industriale delle acque.La lotta contro gli inquinamenti,si è in gran parte già risolta in sede tecnica,non lo è dal punto di vista legislativo e pratico,anche se diverse soluzioni sono allo studio.


L'INQUINAMENTO DELLE ACQUE FLUVIALI E MARITTIME


La prima causa d'inquinamento delle acque fluviali o marine sono le città,dove ogni giorno milioni di persone utilizzano acqua potabile per la pulizia e l'igiene personale,restituendola ai fiumi e al mare carica di sostanze organiche e chimiche.Nei paesi poveri del sud,poiché mancano acquedotti e fognature,i fiumi,i laghi e gli stagni,servono sia da fonte di acqua potabile sia da scarico di tutti i rifiuti umani.Si reputa quindi che l'80 % delle malattie che colpiscono il terzo mondo siano    causate dall'acqua inquinata .L'ambiente in cui viviamo è spesso fonte di pericolo per la nostra salute.Molte malattie respiratorie,allergie,tumori dipendono dall'aria che respiriamo,dall'acqua che beviamo e dal cibo che mangiamo.



L'UOMO PUO' GESTIRE IN MODO PIU' RAZIONALE LA RISORSA ACQUA


È facile prevedere ciò che accadrà in futuro se l'uomo non si assumerà la responsabilità di gestire la risorsa acqua secondo principi dettati dalla ragione e non dalla comodità o dagli interessi economici

È positivo il fatto che si sia giunti alla conclusione che solo un modello di gestione integrata del problema inquinamento possa essere realmente risolutivo.

Gli interventi possibili, potrebbero essere i seguenti:

Controllo della distribuzione:può essere realizzata in modi diversi intervenendo in vari settori:

sui bacini idrografici: è necessario raccogliere le acque di scorrimento, causa di erosioni e smottamenti, creando sistemi di irrigazione e bacini collegati da utilizzare come riserva d'acqua per la stagione secca;

sul trasporto: in Italia, si stima che su 150000 Km di condutture, almeno 50000 dovrebbero essere completamente rifatti. Ciò richiede un investimento economico di grande portata, ma il risparmio che ne deriverebbe sarebbe superiore;

sull'irrigazione: Esistono nuove tecniche di microirrigazione che prevedono la distribuzione di acqua a ogni singola pianta grazie a una rete di tubicini che limitano così l'eccessiva dispersione;

sulle dighe: la costruzione di impianti di sbarramento lungo il corso dei fiumi potrebbe garantire una distribuzione di acqua più regolare in zone tormentate dalla siccità;

sull'acqua di mare: è possibile ottenere acqua potabile dalla dissalazione di quella marina. Nel mondo ci sono circa 7500 impianti di dissalazione, che utilizzano energia elettrica, o termica, ma si prospetta in futuro la possibilità di utilizzare energia solare, meno costosa e meno inquinante;



sull'acqua piovana: sono state sperimentate tecniche per ottenere "pioggia artificiale". È possibile portare in atmosfera sostanze come il ghiaccio secco che stimolano la formazione delle goccioline di nube; un'altra tecnica consiste invece nel provocare un'improvvisa espansione della nuvola con raffreddamento che determina il processo di condensazione.

Risanamento delle acque inquinate:

Varie esperienze come quella del risanamento dei laghi svizzeri, dimostrano che la bonifica dei laghi è possibile; si è rivelata efficace contro l'acidificazione delle acque lacustri, l'immissione di carbonati che neutralizzano l'acidità delle sostanze inquinanti.

Le acque degli scarichi urbani, contaminate da rifiuti biodegradabili, vengono trattate in impianti di depurazione prima di essere nuovamente messe in circolo.

Prevenzione dell'inquinamento: risulta assolutamente indispensabile nei confronti di quei serbatoi, come le falde e gli oceani che non sono risanabili.

Nel nostro paese, in riferimento alla tutela delle acque e alla prevenzione

dell'inquinamento, sono state emanate nell'ultimo decennio diverse normative, tra le quali

ricordiamo:

La diffusione di un codice di buona pratica agricola che razionalizza l'uso di diserbanti, fertilizzanti e pesticidi;

Il divieto di vendita e di impiego del diserbante atrazina;

La protezione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci;

La realizzazione di programmi di analisi delle acque classificate come potabili;

Il divieto di scarico diretto e indiretto nelle falde di sostanze pericolose;

La valutazione dell'impatto ambientale legato al carico, trasporto e scarico in mare di idrocarburi ed altre sostanze pericolose.

Gli interventi legislativi e le sanzioni previste per i trasgressori rivestono un ruolo fondamentale nel determinare il rispetto e la tutela delle riserve idriche, ma solo l'affermarsi di una coscienza ecologica in ogni cittadino potrà costituire il vero rimedio ai problemi ambientali e l'arma di prevenzione più efficace.

Prevenzione individuale dello spreco: la quantità di acqua necessaria a un essere umano per poter condurre una vita sana è di 20 litri al giorno; nei paesi ricchi tale valore era già stato abbondantemente superato nel secolo scorso. Attualmente i consumi giornalieri pro-capite si aggirano sui 450 l nelle città medie e sugli 800 l nelle grandi città. L'abitudine che abbiamo alla presenza di acqua e il suo basso costo ci impediscono di considerarla un valore prioritario nell'attuale società dei consumi, cosicché non ci preoccupiamo di conservarla, ma troppo spesso, nelle nostre azioni quotidiane, assumiamo atteggiamenti di largo spreco nei confronti di questa risorsa. È necessario dunque un impegno personale nella gestione della risorsa acqua che si può concretizzare quotidianamente evitando atteggiamenti che aumentano lo spreco e adottando soluzioni mirate invece al risparmio dell'acqua.






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