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STATI UNITI

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STATI UNITI

LA GUERRA DI SECESSIONE - SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA PRIMA E DOPO LA GUERRA

La popolazione negli Stai Uniti nella metà dell'800 era in costante aumento grazie all'ininterrotto flusso migratorio proveniente dall'Europa, e nel contempo i confini continuavano a spostarsi verso Ovest. La produzione agricola progrediva per lo sviluppo di una moderna agricoltura capitalistica negli Stati del Mid West e contemporaneamente la regione del Nord Est conosceva un rapido sviluppo industriale.

Ma a questa vitalità dell'economia facevano riscontro profonde fratture interne. Negli U.S. coesistevano tre diverse società, corrispondenti a diverse zone del Paese, ciascuna col suo sistema economico, coi suoi valori e le sue tradizioni. Gli Stati del Nord Est, la zona più progredita, più ricca ed industrializzata, erano sottoposti a sollecitazioni influenzate da valori del più puro capitalismo imprenditoriale. Gli Stati del Sud costituivano invece una società agricola e profondamente tradizionalista che fondava la sua economia sulle grandi piantagioni di cotone; la manodopera era costituita in gran parte da schiavi neri.



A queste due società così diverse se ne contrapponeva una terza, quella dei liberi agricoltori ed allevatori di bestiame degli Stati dell'Ovest, un insieme di Stati in rapida evoluzione dove l'agricoltura assumeva ruolo fondamentale in quanto alimentava anche tutto il Nord Est. Fu proprio l'Ovest a costituire il pomo della discordia ed al tempo stesso il risolutore dei problemi tra il Nord industriale ed il Sud agricolo; fino alla metà del secolo infatti, il cotone esercitava un peso decisivo sull'economia dell'intero Paese, costituendo anche il primo nucleo importante dell'industria. Quando però lo sviluppo industriale si allargò a nuovi settori, diminuì l'importanza della produzione cotoniera e si allentò il rapporto di dipendenza fra i due sistemi a causa di una nuova 'alleanza' Nord-Est e Ovest. Lo stabilirsi di questi legami ebbe l'effetto di mutare le alleanze sociali in quanto andò a rompere il legame tra gli agricoltori dell'Ovest e del Sud nella difesa del liberismo economico e nell'avversione all'oligarchia industriale e finanziaria del Nord Est. Su queste premesse si inserì l'acutizzarsi dello scontro sulla schiavitù. Già nel 1820 il Compromesso del Missouri aveva stabilito che la schiavitù fosse permessa solo a sud del parallelo 36° 30' e proibita a nord di esso .

L' ingresso nell' Unione della California nel 1850 , Stato a maggioranza anti-schiavista , ma posto sotto il parallelo stabilito nel Missouri , mostrò la difficoltà dell' applicazione di quel accordo . Lo scontro fece sentire i suoi effetti anche in campo politico; la scena politica americana era stata dominata da due grandi partiti, il Partito Democratico ed il Whig: il primo si ispirava a modelli di democrazia rurale, di liberismo economico e di rispetto dell'autonomia dei singoli Stati, mentre il secondo invocava invece un forte potere centrale ed un antiliberismo economico. Entrambi i partiti entrarono in una profonda crisi negli anni '50. Il Whig si divise in due ali, una progressista ed una conservatrice. Dalla prima, nel 1854, nacque l'attuale Partito Repubblicano, antischiavista, accoglieva le richieste degli industriali favorendo dazi doganali più alti, ma anche quelli dei cittadini dell'Ovest grazie alla proposta di distribuire terra gratis.

Nel 1860 l' elezione alla presidenza del repubblicano Abraham Lincoln ( 1860-65 ) , un abolizionista , portò alla secessione di 11 Stati del Sud : Carolina del sud , Georgia , Alabama , Florida , Mississipi , Louisiana , Texas , Arkansas ,

Carolina del nord , Virginia e Tennessee .

Questi Stati formarono gli Stati Confederati d' America eleggendo alla presidenza Jefferson Davis ( 1861-65 ) .

L' America era quindi così divisa . Gli Stati Uniti a Nord sotto Lincoln , gli Stati Confederati sotto Davis .

Il paese si trovò così coinvolto in una sanguinosa guerra civile che provocò oltre 600.000 morti .

La guerra può essere suddivisa in 20 momenti principali :

1 Febbraio - Giugno 1862 - Le forze dell'Unione , sotto il comando dei generali Grant , Pope e Buell , con l'aiuto dei cannonieri fluviali , s' impadroniscono di due punti chiave sul Mississipi : Tennessee e Cumberland .

2 I Confederati sotto il comando di Johnston , attaccano l'esercito dell' Unione comandato da Grant, presso Shiloh , ma sono sconfitti e respinti fino a Corinth dopo la più sanguinosa delle battaglie del primo anno di guerra .

3 Aprile - Maggio 1863 - La flotta dell'Unione comandata da Farragut , con l'aiuto del generale Butler , espugna i forti alla foce del Mississipi , costringe New Orleans alla resa ai Nordisti .

4 Marzo - Luglio 1862 - La camna peninsulare del generale McClellan non porta alla conquista di Richmond ;

gli unionisti si ritirano .

5 Marzo - Giugno 1862 - Le brillanti camne del generale confederato Jackson nella valle del Shenandoah , impediscono agli unionisti di mandare rinforzi a McClellan a Richmond .

6 Agosto - Settembre 1862 - Lee ( Conf. ) invade il Maryland ma è fermato da McClellan e si ritira in Virginia .

7 Ottobre 1862 - Il tentativo dei generali confederati Bragg e Smith di impadronirsi del Kentucky è sventato con la battaglia di Perryville .

8 Nov. 1862 Luglio 1863 - Dopo diversi tentativi falliti di espugnare il forte di Vicksburg , Grant ( Unione ) attraversa il Mississipi a valle del forte e sconge le forze di Johnston a Jackson e costringe Vicksburg alla resa dopo 6 settimane di assedio . Port Hudson cade dopo 5 settimane dopo , dando all' Unione il completo controllo del Mississipi e spaccando in due la Confederazione .

9 Dicembre 1862 - Maggio 1863 - Le armate dell' Unione sotto il comando di Burnside e Hooker invadono la Virginia , ma sono respinte da Lee e da Jackson a Fredericksburg .

10 Giugno - Luglio 1863 - Il generale Lee ( Conf. 9 invade ls Pennysylvania , ma è sconfitto da Meade e si ritira in Virginia .

11 Gennaio - Agosto 1863 - Dopo la battaglia di Murfreesboro , le truppe dell' Unione costringono Bragg a ripiegare su Chattanooga .

12 Agosto - Novembre 1863 - I Confederati di Bragg evacuano Chattanooga , scongendo gli Unionisti ed assediando gli Unionisti a Chattannoga , finchè le truppe di Grant non intervengono e cacciano i Confederati in Virginia .

13 Maggio - Settembre 1864 - Sherman invade la Georgia ed espugna Atlanta .

14 Maggio 1864 - Aprile 1865 - Nella più lunga camna della guerra Grant invade la Virginia e costringe Lee a ritirarsi intorno a Richmond e Petersburg .

15 15 Novembre - 13 Dicembre 1864 - Sherman avanza da Atlanta verso il mare distruggendo impianti e risorse dei Confederati .

16 I Confederati al comando di Hood invadono il Tennessee cercando di tagliare fuori dai rifornimenti Sherman .

17 15-l6 dicembre 1864 - Il generale unionista Thomas sconge l' armata di Hood presso Nashville , costringendo i superstiti a rifugiarsi nel Mississipi .

18 Febbraio - Marzo 1865 - Sherman e Grant cercano di chiudere Lee in un' imboscata .

19 2-9 Aprile 1865 - Lee abbandona Richmond e Petersburg : Grant e Sherman lo inseguono sino a Appomatox , nel cui tribunale il comandante sudista firma la resa .

20 26 Aprile 1865 - A Bennet's House Johnston si arrende a Sherman ; la guerra è finita .

Durante il conflitto che Lincoln fece approvare due provvedimenti: nel 1862 l'Homestead law , che assicurava ai coloni la possibilità di acquistare le terre nei nuovi territori.

Nel 1863 Lincoln abolì la schiavitù. militare e di sfruttamento economico, specialmente in conseguenza dell'assassinio di Lincoln, il 14 aprile.

In realtà la legge del '62 fu revocata pochi anni dopo, mentre gli schiavi acquistarono sì la libertà, ma le loro condizioni economiche erano gravissime, equiparabili a quelle dei servi della gleba dell'impero zarista (aboliti nel 1861).

Non giovarono alla causa della democrazia i metodi sbrigativi con cui i Repubblicani condussero la riunificazione del Paese. Dopo la guerra il Sud venne sottoposto a vere e proprie forme di occupazione. Il risultato di ciò fu la lotta clandestina prima con l'istituzione del Ku Klux Klan, quindi con la riaffermazione del Partito democratico.

COLONIALISMO - AFFERMAZIONE COME POTENZA MONDIALE

Negli ultimi decenni dell'800, gli Stati Uniti conobbero un periodo di grandi trasformazioni interne e di rapido sviluppo territoriale. Chiuso il modulo guerra di secessione, riprese con slancio la colonizzazione dei territori dell'Ovest; vittime principali della corsa all'Ovest furono le tribù dei pellirosse; contro di essi il Governo federale condusse una serie di camne militari che avevano lo scopo di proteggere le vie di comunicazione e di rendere più sicura l'opera di colonizzazione dei pionieri. I pellirosse furono confinati, dopo il quasi sterminio, in alcune riserve.

La crescita più imponente si verificò nell'industria, specialmente nei settori siderurgico, meccanico, elettrico e petrolifero. Per contrastare le tendenze monopolistiche e la conseguente lievitazione dei prezzi, fu varata nel 1890 una legge, lo Sherman Antitrust Act, che vietava accordi sui prezzi fra imprese operanti nello stesso settore. Gli Stati Uniti, quindi, non solo avevano superato l'Inghilterra e la Germania nel volume della produzione industriale, ma erano anche diventati un Paese prevalentemente esportatore di capitali e di prodotti industriali. Questo sviluppo economico fu reso possibile soprattutto dall'esistenza di un mercato in continua espansione dovuto al continuo afflusso di immigrati dall'Europa, e quindi di nuovi potenziali acquirenti. L'espansionismo statunitense si esercitò in due direzioni. LA prima verso il Pacifico rappresentava il prolungamento della corsa all'Ovest; la seconda, verso l'America Latina, costituiva un aggiornamento della dottrina Monroe (penetrazione economica e tutela politica dell'intero continente). La prima importante manifestazione di politica di potenza degli Stati Uniti si ebbe con l'intervento a Cuba dove, dal 1895, era in atto una violenta rivolta contro i dominatori snoli. Nel 1898, l'affondamento di una nave americana portò alla guerra con gli Snoli che furono rapidamente sconfitti. Cuba divenne una Repubblica indipendente sotto 'tutela' (dottrina Monroe) degli U.S. La Sna fu inoltre costretta a cedere Portorico e l'intero arcipelago delle Filippine.

Si andava rafforzando, perciò, nel continente americano, il ruolo egemonico degli Stati Uniti. Fino alla prima guerra mondiale, l'imperialismo statunitense si rivolse non tanto verso il Sud America però, quanto verso l'America centrale. Qui la presenza degli Stati Uniti si fece sentire in forme pesanti (dottrina Monroe), soprattutto negli anni della presidenza Theodore Roosvelt, esponente del Partito Repubblicano, salito al potere nel 1901. Mostrò grande decisione nella difesa degli interessi americani nel mondo alternando pressione economica a minacce di interventi armati. L'occasione di mettere in pratica l'una e l'altra fu offerta dalla questione del canale di Panama. Nel 1901 gli U.S. ottennero dal governo della Colombia l'autorizzazione a costruire ed a gestire per un periodo di cento anni, un canale che tagliasse l'istmo di Panama. Quando però nel 1903 il Parlamento colombiano rifiutò di ratificare l'accordo, gli U.S. non esitarono ad organizzare una sommossa a Panama ed a minacciare un intervento armato. Panama divenne una repubblica indipendente sotto 'tutela Monroe' americana.

Imperialista ed aggressivo all'estero, la linea di Roosvelt si caratterizzò in politica interna per un'apertura ai problemi sociali. A Roosvelt si devono i primi provvedimenti della legislazione sociale: limitazioni dell'orario lavorativo, tutela del lavoro minorile ed assicurazioni contro gli infortuni. Una volta terminati i due mandati, nel 1908, T. Roosvelt lasciò la presidenza il Partito repubblicano precipitò e le elezioni del 1912 videro vincere il democratico Wilson, intellettuale di solide convinzioni democratiche. Wilson riprese l'impegno sociale di Roosvelt, però fu contrario ad ogni limitazione dell'autonomia dei singoli Stati dell'Unione.

LA PRIMA GUERRA MONDIALE (vedi eventi chiave)

IL BOOM ECONOMICO E LA CRISI DEL '29 - IL NEW DEAL

Durante il conflitto mondiale gli Stati Uniti avevano consolidato la loro posizione di primo Paese produttore divenendo anche il maggior esportatore di capitali. Il superamento della depressione postbellica del 1920-21 segnò per il sistema economico statunitense l'inizio di un periodo di grande prosperità. La diffusione della produzione in serie secondo i principi del taylorismo favorì notevoli aumenti di produttività. Tuttavia il numero di occupati nell'industria calò a causa della cosiddetta disoccupazione tecnologica: gli sviluppi della tecnica diminuivano infatti la quantità di lavoro necessaria. Parallelamente andava invece crescendo l'occupazione nel settore dei servizi.

Dal punto di vista politico, gli anni '20 furono segnati da un'incontrastata egemonia del Partito Repubblicano, sostenitore di un rigido liberismo economico, convinto che l'accumulazione della ricchezza privata costituisse la miglior garanzia di prosperità, ridusse le imposte dirette e mantenne la spesa pubblica a livelli molto bassi rinunciando ad operare in favore delle classi più povere. A tutto questo si aggiunse una diffusa ondata di conservatorismo ideologico che investì le minoranze nazionali e razziali. Furono introdotte leggi limitative dell'immigrazione per impedire la 'contaminazione' con la popolazione europea. Il punto cruciale di questo processo fu l'esecuzione capitale per due innocenti italiani, Sacco e Vanzetti, nel 1927. Contemporaneamente si inasprirono le pratiche discriminatorie nei confronti della popolazione di colore e la setta del Ku Klux Klan raggiunse le dimensioni di un'organizzazione di massa. Lo stesso proibizionismo, cioè il divieto di produrre e vendere bevande alcoliche, introdotto nel '20 e rimasto in vigore fino al '34, scaturì da questo retroterra culturale, poiché l'ubriachezza era ritenuta un vizio tipico di negri e proletari.

Tuttavia, l'incontenibile euforia speculativa americana poggiava in realtà su fondamenta assai fragili. La domanda dei beni di consumo aveva fatto sì che nel settore industriale si formasse una capacità produttiva sproporzionata alle possibilità di assorbimento del mercato, possibilità limitate sia dalla natura stessa dei beni di consumo durevoli, che non avendo bisogno di essere continuamente sostituiti saturavano il mercato, sia dalla crisi del settore agricolo che teneva bassi i redditi dei ceti rurali. Fra economia americana ed europea poi, si era venuto a creare uno stretto e proficuo rapporto di interdipendenza: l'espansione americana finanziava la ripresa europea e questa a sua volta alimentava con le sue importazione lo sviluppo degli Stati Uniti. Ma quando nel 1928 molti capitali americani furono dirottati verso le più redditizie operazioni speculative di Wall Street, le conseguenze sull'economia europea si fecero sentire immediatamente, ripercuotendosi subito dopo sulla produzione industriale americana.

I titoli a Wall Street raggiunsero i livelli più alti all'inizio di settembre del '29. Il 24 ottobre, il cosiddetto 'Giovedì nero', furono venduti ben 13 milioni di titoli in una vera e propria corsa alle vendite che determino la precipitosa caduta del valore dei titoli stessi. Il crollo del mercato, riducendo drasticamente la capacità di acquisto e di investimento, finì con l'avere conseguenze disastrose sull'economia di tutto il Paese e sull'intero sistema economico mondiale che dipendeva ormai da quello statunitense. Gli effetti etari furono aggravati dal fatto che gli U.S. cercarono innanzitutto di difendere la loro produzione inasprendo il protezionismo o riducendo, fino alla sospensione, l'erogazione di crediti all'estero.

Nel 1932, da tre anni in profonda crisi, si tennero negli Stati Uniti le elezioni presidenziali. Il presidente uscente, Hoover, non avendo conseguito alcun successo nella lotta contro la crisi fu nettamente sconfitto da Franklin Roosvelt. Già nel discorso inaugurale questi annunciò di voler iniziare un 'New Deal' (nuovo corso) nella politica economia e sociale: un nuovo stile di governo che si sarebbe caratterizzato soprattutto per un più energico intervento dello Stato nei processi economici e per la stretta associazione fra l'obbiettivo della ripresa economica e gli elementi di riforma sociale. Il New Deal fu avviato immediatamente con una serie di provvedimenti: fu ristrutturato il sistema creditizio, fu svalutato il dollaro per rendere più competitive le esportazioni, furono aumentati i sussidi di disoccupazione e furono concessi prestiti ai cittadini. L'Agricoltural Adjustament Act limitava la sovrapproduzione agricola, mentre il National Industrial Act imponeva alle imprese codici di comportamento per evitare una concorrenza troppo accanita. Il Tennessee Valley Authority era invece un ente volto a sfruttare le risorse idroelettriche del bacino del Tennessee a favore degli agricoltori.

COLONIZZAZIONE - DECOLONIZZAZIONE

IL COLONIALISMO

Il termine imperialismo si affermò in Inghilterra per indicare il programma di espansione coloniale ed entrò poi nell'uso comune come sinonimo di politica di potenza e di conquista territoriale su scala mondiale. In generale, rappresentò la tendenza degli Stati europei a proiettare più aggressivamente verso l'esterno i propri interessi economici e la propria cultura.

L'Europa si era lanciata alla conquista del mondo raggiungendo l'apice del suo espansionismo sul finire dell'800, con obbiettivi nuovi rispetto a quelli della colonizzazione tradizionale. La nuova espansione venne assunta sempre più come un obbiettivo di politica nazionale da parte dei governi. Alla penetrazione commerciale subentrò un disegno di assoggettamento politico e di sfruttamento economico.

Alla competizione coloniale si unirono anche Stati privi di tradizione imperiale come Germania, Belgio ed Italia; l'unica assente di rilievo fu l'Impero Austro-Ungherico. I fattori all'origine di questo fenomeno erano numerosi, ma fondamentalmente economici: accaparramento di materie prime a basso costo e ricerca di sbocchi commerciali. Le motivazioni politico-ideologiche ebbero un'importanza pari a quelle economiche; esse affondavano le loro radici in una mescolanza di nazionalismo e di politica di potenza, ossia l'idea di appartenere ad una 'razza dominatrice'.

L'Europa portò in tutto il mondo l'impronta della sua tecnica, della sua economia e della sua civiltà. Quasi tutte le conquiste coloniali furono segnate dall'uso della forza contro le popolazioni indigene. Dal punto di vista economico, l'esperienza coloniale ebbe alcuni effetti positivi sui Paesi che ne furono investiti: vennero introdotte nuove tecniche, infrastrutture ed attività industriali e commerciali.

Gli sviluppi più spettacolari si ebbero nel continente africano. Quando gli europei procedettero alla conquista dell'Africa, ben poco restava delle antiche civiltà locali. I primi atti dell'espansione furono l'occupazione francese della Tunisia nel 1881 e quella inglese dell'Egitto nell'anno successivo. In entrambi i Paesi le potenze europee avevano consistenti interessi economici e strategici. I due Paesi colonizzatori dapprima imposero la costituzione di commissioni internazionali di controllo sulle finanze dei due Paesi, screditando così i governi locali, quindi scelsero la strada dell'intervento militare.

L'azione inglese in Egitto provocò il risentimento della Francia, suscitando tra le due potenze rivalità destinata a scatenare la corsa alla conquista dell'Africa. Altri contrasti si ebbero in Congo: Re Leopoldo II di Belgio si era costruito lì una sorta di impero personale suscitando l'ira dei portoghesi. La questione fu oggetto di una conferenza internazionale convocata a Berlino da Bismarck, conferenza che stabilì tra l'altro le 'regole' per la conquista dell'Africa, fondate sull'effettiva occupazione territoriale. La conferenza riconobbe anche la sovranità personale di Leopoldo II sul Congo. L'Inghilterra non interferì con le altre potenze concentrandosi sul lato orientale dal continente, onde controllare meglio l'Oceano Indiano. Ma quando i Francesi si spinsero fino al Sudan, gli Inglesi si trovarono in 'rotta di collisione' coi transalpini rischiando di da vita ad un conflitto. Ma il governo francese, impreparato ad una guerra, acconsentì di ritirare le proprie truppe aprendo così una fase di distensione col popolo d'oltremanica.

A differenza di quanto accadeva in Africa, agli inizi dell'età dell'imperialismo, gli Europei avevano già messo profonde radici nel continente asiatico. Gli Inglesi, oltre all'India, possedevano Ceylon, Singapore ed Hong Kong; gli Olandesi dominavano l'arcipelago indonesiano, i Portoghesi avevano Macao, mentre la Sna possedeva le Filippine. La Francia si gettò invece sui territori della penisola indocinese. La penetrazione francese si limitò all'inizio a qualche stazione commerciale, oltre che alle numerose missioni cattoliche. Furono proprio le persecuzioni contro i missionari a fornire alla Francia il pretesto per un intervento militare. Anche la Russia zarista si era mossa: occupò la Siberia e si interessò all'estremo Oriente, dove costruì alcuni porti strategici. Decise invece di vendere agli Americani l'Alaska per sette milioni di dollari nel 1867 in quanto il territorio richiedeva spese troppo onerose.

Anche gli arcipelaghi del Pacifico vennero inglobati negli imperi coloniali, soprattutto dagli Inglesi e dai Tedeschi. I primi occuparono Australia, Nuova Zelanda, Isole Fiji, le Salomone e le Marianne, mentre i secondi si 'accontentarono' della Nuova Guinea.

LA DECOLONIZZAZIONE

Lo smantellamento del sistema coloniale e l'accesso all'indipendenza dei popoli afroasiatici sono tra i fenomeni più importanti di questo secolo. Il processo di decolonizzazione ricevette la spinta decisiva del secondo conflitto mondiale. Un altro fattore di importanza decisiva fu la pressione congiunta degli Stati Uniti e dei Sovietici per scalzare gli Europei dall'Asia e dall'Africa e quindi per accelerare le liquidazione del vecchio ordine mondiale fondato sull'eurocentrismo. Per volontà americana gli alleati avevano proclamato con la Carta Atlantica del '41 il 'diritto di tutti i popoli a scegliere la forma di governo da cui intendono essere retti'. Il principio di autodeterminazione si impose e l'Europa non poteva sottrarvisi. La Gran Bretagna procedette ad una graduale abdicazione al proprio dominio, preparando i popoli all'indipendenza e cercando di trasformare l'Impero coloniale in una comunità di Nazioni liberamente associate nel Commonwealth. LA Francia invece oppose resistenza armata ai movimenti indipendentisti. Sul piano delle istituzioni politiche, la democrazia parlamentare di tipo europeo si affermò solo in pochi Paesi: il peso della tradizione era diverso e soprattutto l'Europa aveva mostrato ai popoli assoggettati il suo volto autoritario, non quello liberale; difficile quindi che, raggiunta l'indipendenza, questi Paesi volessero mantenere 'ricordi' di chi li aveva assoggettati. Il risultato fu perciò la prevalenza di regimi di stampo autoritario, di sistemi a partito unico e di dittature militari.

Il continente asiatico fu il primo a raggiungere l'indipendenza. Il motivo di ciò sta nel carattere relativamente più avanzato dell'organizzazione politica e della struttura sociale del continente rispetto all'Africa. Fra le potenze coloniali fu l'Inghilterra la prima a comprendere la necessità di ridimensionare la sua posizione imperiale, opponendo una resistenza elastica: rinunciò ad Iraq e Transgiordania, quindi all'Egitto, pur restando però, in quest'ultimo caso, 'controllore' del Canale di Suez. Il processo di decolonizzazione più drammatico fu senza dubbio quello dell'India, la più importante sul piano economico-strategico delle colonie britanniche. Già nel '19 le truppe inglesi repressero con la forza una manifestazione popolare indipendentista. L'anno seguente vide l'affermarsi dell'uomo simbolo dell'indipendenza del Paese, Gandhi, teoretico della lotta basata sulla resistenza passiva, sulla non violenza e sul rifiuto di qualsiasi collaborazione con i dominatori. Già nel '21 i risultati si vedevano: il popolo indiano otteneva spazio politico con l'elezione di propri organismi rappresentativi e si spianava la lenta strada verso l'indipendenza. Nel '41, in piene guerra mondiale, Nehru, collaboratore di Gandhi ottenne per l'India lo status di dominion, che equivaleva all'indipendenza. A guerra finita l'Inghilterra aprì i negoziati per concedere l'indipendenza definitiva, ma mentre Gandhi si batté per uno Stato unitario, i musulmani reclamarono la separazione degli induisti. Gli Inglesi, nel '47 concessero l'indipendenza all'Unione indiana a maggioranza indù, ed al Pakistan musulmano, creato alle due estremità orizzontali dell'India. La parte orientale prenderà poi il nome di Bangladesh nel '71 dopo la scissione dal Pakistan.

Pesante fu altresì l'indipendenza del Vietnam dai Francesi, parte del territorio sorto dalla dissoluzione dell'impero francese in Indocina. Nel Vietnam i comunisti, sotto la guida di Ho Chi Minh proclamarono nel 1945 la Repubblica democratica del Vietnam, ma i Francesi non la riconobbero e ne rioccuparono la parte meridionale con le armi. Nel 1946 iniziò una lunga guerra fra i Transalpini e le forza indipendentiste del Vietminh. La guerra si concluse solo nel 1954 con gli Accordi di Ginevra che stabilirono il ritiro dei Francesi e la divisione del Vietnam in due Stati: a nord uno comunista, a sud uno filoccidentale.

Anche in Africa il processo di indipendenza non fu indolore, soprattutto nella zona del Maghreb (Marocco, Algeria e Tunisia), anch'essa sotto dominazione francese. I Francesi concessero 'subito' l'indipendenza a Marocco e Tunisia in quanto essi avrebbero mantenuto in futuro una posizione filoccidentale.

Più drammatica fu la lotta per la liberazione in Algeria, dove la presenza di oltre un milione di Francesi rendeva rigida la posizione del Governo di Parigi e della stessa opinione pubblica riguardo l'indipendenza. Dopo il successo della rivoluzione nasseriana in Egitto, il movimento nazionalista algerino si radicalizzò e si affermò il Fronte di liberazione nazionale (FLN) guidato da Ben Bella. Comincia così lo scontro che avrebbe portato in crisi la situazione politica della stessa Francia. Lo scontro culminò nel '57 con la battaglia di Algeri che durò nove mesi e vide l'intera città araba stringersi attorno ai combattenti del FLN. I Francesi riuscirono a piegare l'insurrezione con la repressione. Nel 1958, i coloni crearono, con l'appoggio dell'esercito, un Comitato di salute pubblica che aveva tutto l'aspetto di preludere ad un colpo di Stato militare in Francia e che portò alla fine della Quarta Repubblica e al ritorno sulla scena politica transalpina di De Gaulle, il quale capì che ormai l'Algeria era perduta. Stabilì così i contatti con l'FLN, stroncò un tentato colpo di Stato militare ad Algeri e reagì alla camna terroristica in Francia. Nel 1962 il Governo francese ed il governo rivoluzionario, espressione politica del FLN, si accordarono su un progetto di indipendenza del Paese da sottoporre a referendum.

LA PRIMA GUERRA MONDIALE

La crisi del sistema internazionale

Con i primi anni del secolo il sistema delle relazioni internazionali , dopo un trentennio di pace , entrò in una crisi sempre più accelerata .

Esisteva solo una alleanza definita formalmente , la Triplice Alleanza tra Italia , Austria e Germania . La Gran Bretagna restava isolata , essendo divisa dai tedeschi dal timore della loro aggressività militare , e da Francia e Russia per le rivalità coloniali in Africa e Asia .

I primi segnali vennero dopo l' incidente di Fashoda tra Inghilterra e Francia ; dal nuovo ministro degli esteri francese Delcassè fu inaugurata , allora , una politica filobritannica che mirava all' isolamento tedesco, e quindi al rovesciamento della politica bismarckiana .

Nel 1904 ci fu così un accordo , l' Entente cordiale , raggiunto tra le due nazioni , col quale veniva riconosciuta la legittimità francese sul Marocco ; anche l' Italia aveva trovato un accordo con la Francia , accordo stipulato nel 1902 , accordo che la sottraeva del legame con la Germania .

L' evidente carattere anti-tedesco non sfuggì a Guglielmo II , il quale nel 1905 proclamò l' indipendenza del Marocco . L' anno seguente , 1906 , ad Algerisas vi fu una conferenza che diede ragione ai Francesi , appoggiati nell' occasione , in primis dall' Italia , quindi da Russia e Sna . Nel 1907 Russia ed Inghilterra trovarono un accordo sulla Persia .

Si faceva sempre più concreta la possibilità , quindi , di un conflitto militare ; ad aumentare le possibilità che ciò accadesse contribuì il mutamento politico nell' Impero Ottomano nel 1908 ad opera dei Giovani Turchi guidati da Kemal , il quale destituì il sultano Abdulhamid II .

Egli propose una politica interna fondata su un regime costituzionale guidato da un Parlamento , mentre esternamente si proponeva di arrestare il processo di decadenza dell' Impero ottomano .

Questo progetto minacciava seriamente i progetti espansionistici dell' Austria , che già da tempo mirava ai Balcani , così annesse a sè la Bosnia-Erzegovina e proclamò , nel 1908 , l' indipendenza della Bulgaria .

L' annessione era stata possibile solo grazie all' appoggio tedesco , che però suscitò grande attrito fra la Germania e la Russia , che ancora una volta si faceva paladina delle popolazioni slave nei territori Balcani.

Tra l' altro i Serbi, guidati da Pietro I, erano orientati ad una forte politica anti-austriaca.

Nel 1911 l' occupazione militare francese del Marocco indusse Guglielmo II ad inviare la cannoneria Panther ; giunsero , però , in soccorso dei Francesi , gli Inglesi , che , forti della loro potenza militare , convinsero il sovrano tedesco a rinunciare , 1911 , e ad accontentarsi del Congo .

La conquista italiana della Libia portò ad una violenta riaccensione della questione balcanica ; infatti , della debolezza degli Ottomani approfittarono una coalizione di Stati - Serbia , Grecia , Montenegro e Bulgaria - , guidati dalla Russia ,

tanto da eliminare definitivamente la presenza turca dall' Europa . Nella pace di Londra del 1913 il territorio della Macedonia fu diviso tra quegli stati . Ma l' Austria si irrigidì contro la Serbia che aveva raggiunto il mar Adriatico , e giunse a minacciare di guerra la Russia , facendo creare a quest' ultima uno stato tra la Serbia ed il mare , l' Albania .

Il disaccordo tra Serbia e Bulgaria sulla spartizione della Macedonia provocò l' insorgere di un secondo conflitto balcanico , dove la Bulgaria venne a trovarsi contro serbi , greci , turchi e rumeni ; la pace di Bucarest del 1913 vide Grecia e Serbia spartirsi la Macedonia .

In questo primo quarto di secolo , quindi , si venne a sgretolare il sistema di pace internazionale e vide nascere nuovi stati protagonisti tra i quali spicca la Serbia che aveva visto il suo territorio raddoppiare , apparendo ormai come il vero ostacolo al pieno controllo austriaco dei Balcani .

La situazione europea allo scoppio della guerra

Il 28 giugno 1914 l'arciduca Francesco Ferdinando erede al trono fu ucciso a Sarajevo da un nazionalista serbo . L'attentato provocò una drammatica serie di reazioni nei rapporti internazionali , da cui ebbe origine la prima guerra mondiale .

Da una parte si trovavano schierati la Russia, la Francia , l'Inghilterra , il Giappone , l'Italia , la Romania, la Grecia e gli Stati Uniti . Sull'altro fronte combatterono l'Austria , la Germania , la Bulgaria e l'Impero turco .

Le condizioni che prepararono un conflitto furono sia di ordine economico , sia politico che ideologico .

Nella sfera economica si era registrato una forte crescita produttiva e finanziaria , che aumentava di conseguenza la necessità di procurarsi maggiori quantità di materie prime e di trovare mercati sempre più ampi per la vendita dei prodotti .

Si era stabilito in tutti i Paesi uno stretto collegamento tra potere economico e potere politico , per cui quest'ultimo aveva cercato di sostenere gli interessi del potere economico con una conseguente linea di politica estera : le conquiste coloniali . Questa non risultava però sufficiente perché la spartizione delle aree da occupare era stata quasi completata .

La concorrenza tre le economie dei diversi paesi si era fatta sempre più dura ; la necessità di fronteggiare le cicliche crisi di sovrapproduzione rendeva più forte la spinta che il potere economico esercitava perché lo Stato adottasse una politica estera aggressiva .

La Germania aveva ormai raggiunto la potenza economica dell'Inghilterra , ma i possedimenti tedeschi erano molto inferiori all'impero britannico ; la Germania avvertiva perciò il bisogno di trovare spazi per l'espansione economica , mentre da parte inglese si avvertiva la necessità di contrastare la Germania .

Proprio a causa della crescita economica degli stati europei l'Inghilterra aveva perso il suo ruolo di potenza dominante , e ciò la indusse a prendere posizione nell'Intesa franco-russa a funzione antitedesca .

Motivi di contrasto tra gli Stati europei

In questa situazione , gli Stati cercano di rafforzare le proprie posizioni cercando alleanze .

Si vengono così a creare intrecci di alleanze , accordi e contrasti fra gli stati europei :

La crescita economica della Germania e in particolare il potenziamento della sua flotta militare avevano messo in allarme l'Inghilterra , che uscì dall'isolamento e strinse un'intesa con la Francia ( 1904 ) e con la Russia ( 1907 ) .

Motivi di tensione esistevano anche tra la Francia e la Germania . Per i transalpini continuavano a pesare la sconfitta nella guerra del 1870/71 e la perdita dell'Alsazia e della Lorena .

La Francia già nel 1893 aveva stipulato un'alleanza con la Russia in funzione antitedesca .

Un altro gravissimo motivo di tensione era costituito dalla questione balcanica ; gli stati europei erano interessati ad approfittare del decadimento dell'impero Ottomano , in particolare si fronteggiavano gli interessi russi ed austriaci .

In Italia , poi , diventava sempre più forte la spinta di un nazionalismo che puntava ad estendere i confini italiani fino alle coste della Dalmazia .

All'interno dei diversi Stati si diffusero la paura di aggressioni straniere e la ricerca di coesione interna per fronteggiare al meglio l'urto dell'imminente guerra .

Solo pochi partiti socialisti , tra cui l'italiano , il russo e lo statunitense , continuarono ad essere decisamente a favore della pace ; gli altri accettarono la scelta dei propri governi di entrare in guerra .

Questa spaccatura segnò la fine della Seconda Internazionale ( 1889 - 1914 ) .

La guerra

Il 28 luglio del 1914 l'Austria dichiarò guerra alla Serbia che non aveva accettato integralmente le condizioni contenute nell'ultimatum austriaco . L'impero russo , alleato della Serbia , mobilitò il proprio esercito . La Germania , alleata dell'Austria , dichiarò guerra alla Russia e alla Francia .

I piani di guerra tedeschi prevedevano prima la sconfitta dell'esercito francese , quindi la concentrazione sul fronte orientale contro la Russia .

Il 4 agosto 1914 la Germania invase il Belgio e ne violò la neutralità garantita dalla Conferenza di Londra del 1831 . L'Inghilterra alleata di Francia e Russia , dichiarò guerra alla Germania .

Poco dopo il Giappone si schierò contro i tedeschi ; intendeva impossessarsi dei loro possedimenti in oriente . La Turchia invece , si schierò con la Germania .

I paesi belligeranti erano preparati ad un conflitto di breve durata ; in realtà la rapidissima avanzata tedesca fu fermata sulla Marna dall'esercito francese , dando vita al massiccio uso di trincee .

Sul fronte orientale gli eserciti austro-tedeschi ottennero successi più significativi , riuscendo a bloccare l'offensiva russa e ad avanzare in Polonia e Lituania .

Il 2 agosto del 1914 , l'Italia dichiarò la sua neutralità . Non entrava in guerra accanto ad Austria e Germania , di cui era alleata , perché la Triplice alleanza aveva carattere difensivo , mentre era stata l'Austria a dichiarare guerra alla Serbia senza informarne l'Italia .

In Parlamento la maggioranza era a favore della neutralità ; a favore dell'intervento erano Salandra , capo del governo e lo stesso re .

Fu invece più sentito l'intervento in guerra a fianco degli Stati dell'Intesa ; a favore di ciò erano i socialisti riformisti e i democratici per l'aspirazione a completare l'unificazione italiana e per la volontà di combattere il militarismo tedesco .

Furono interventisti soprattutto i nazionalisti che consideravano la guerra uno strumento di espansione territoriale e di affermazione di potenza .

Furono interventisti anche i liberali di destra , come Salandra e Sonnino . Furono neutralisti i liberali giolittiani perché :

erano convinti che l'Italia avrebbe potuto ottenere dell'Austria con una trattativa impegnandosi a non entrare in guerra a fianco dell'Intesa , quei territori che si volevano ottenere con la guerra .

prevedevano che la guerra sarebbe stata lunga , e ritenevano che l'Italia fosse impreparata ad in tale sforzo bellico .

temevano che la guerra avrebbe peggiorato la situazione sociale

vedevano nella neutralità una condizione di sviluppo economico , in quanto avrebbe consentito alle industrie italiane di continuare ad esportare verso tutti i paesi .

Fu neutralista il Partito Socialista italiano , che condannava la guerra perché contraria agli interessi del proletariato e alla solidarietà di classe dei lavoratori .

Furono neutralisti anche i Cattolici :

per la netta condanna della guerra , proclamata dal papa Benedetto XV

perché le masse contadine , cattoliche , avrebbero dovuto sostenere il peso del conflitto e subirne i disagi .

perché la guerra sarebbe stata combattuta contro l'Austria , paese cattolico .

Salandra condusse trattative con l'Austria che però non fu disposta a concedere immediati compensi in cambio della neutralità e successivamente con gli Stati Uniti , con i quali , il 26 aprile del 1915 , sottoscrisse il Patto di Londra , patto che prevedeva l'entrata in guerra dell'Italia contro l'Austria entro un mese .

Il patto di Londra fu stipulato senza che il Parlamento ne fosse informato ; la decisione fu presa da Salandra , da Sonnino e dal Re . L'Italia entrò in guerra il 24 maggio dello stesso anno .

Alla fine del 1915 la Germania e l'Austria si trovavano in una situazione più favorevole del punto di vista militare , ma l'isolamento economico non garantiva loro la possibilità di sostenere lo sforzo bellico per lungo tempo . Nel 1916 gli austro-tedeschi lanciarono una massiccia offensiva sul fronte francese a Verdun dove furono fermati dopo cinque mesi .

Poco dopo gli Austriaci lanciarono una poderosa offensiva contro l'Italia per punirla del tradimento ' la spedizione punitiva ' . L'offensiva fu bloccata , anche perché l'esercito austriaco era impegnato anche sul fronte orientale dagli attacchi russi .

Il generale italiano Cadorna attaccò gli austriaci e conquistò Gorizia . I successivi tentativi di continuare l'avanzata fallirono .

Guerra sottomarina

Gli Imperi centrali erano entrati in guerra puntando ad un esito vittorioso da ottenere in tempi brevi , poiché una guerra di lunga durata li avrebbe messi in crisi perché sarebbe diventato sempre più difficile reggere il pesantissimo sforzo economico richiesto .

La situazione economica degli Imperi centrali fu notevolmente aggravata dal ' blocco navale ' che l'Inghilterra riuscì ad imporre . Per i due paesi si fece grave anche la situazione alimentare , perché le importazioni erano diventate più difficoltose e la produzione agricola interna era diminuita .

All'inizio del 1917 la Germania annunciò l'intensificazione della guerra sottomarina per paralizzare il commercio marittimo e costringere l'Inghilterra alla resa . Furono inflitti ingenti danni alle flotte dell'Intesa , ma senza provocare il crollo inglese , mentre gli Stati Uniti , il 6 aprile del 1917 dichiaravano guerra agli Imperi centrali .

Conclusione della guerra

Nel 1917 , gli Imperi centrali poterono sfruttare il crollo dell'esercito russo ( ritiratosi dalla guerra ando per ciò la perdita di Lettonia , Lituania ed Estonia ) e concentrare perciò le loro forze militari sul fronte francese e su quello italiano . L'esercito austro-tedesco sfondò le linee italiane a Caporetto e si spinse fino al Piave . L'avanzata austro-tedesca venne stroncata il 4 novembre sul Piave e sul Monte Grappa con la vittoria di Vittorio Veneto . Il governo italiano cadde ed il potere passò a Orlando , mentre l'esercito fu affidato a Diaz . Gli Imperi centrali rimasero militarmente forti ancore per tutta la prima metà del 1918 e solo con l'arrivo delle truppe statunitensi ( luglio ) , la situazione volse a loro sfavore .

I trattati di pace e la Società delle Nazioni

Le potenze vincitrici si riunirono nella Conferenza di Parigi per concordare le condizioni della pace .

Nel 1919 fu firmato il trattato di Versailles con la Germania :

Venne costituita la Repubblica polacca

La Germania cedette l'Alsazia e la Lorena alla Francia

La Germania perse tutti i suoi possedimenti coloniali

Il bacino della Saar , ricchissimo di carbone , fu dato ala Francia per 15 anni

Alla Germania fu imposta la riduzione dell'esercito e la smilitarizzazione sul fronte ovest

Alla Germania fu addebitata la colpa della guerra e le furono imposte le spese di guerra pari a 132 miliardi di marchi d'oro

Lo stesso anno fu firmato il trattato di Saint-Germain con Austria e Ungheria :

L'impero austro-ungarico fu smembrato

L'Austria divenne una Repubblica

Il regno d'Ungheria divenne indipendente

Si formarono la Repubblica cecoslovacca , polacca e il regno jugoslavo

Divennero indipendenti la Lituania , la Lettonia , l'Estonia e la Finlandia , prima sotto la Russia

Il Trentino , l'Alto Adige , Trieste e l'Istria furono ceduti all'Italia , che però non poté ottenere la Dalmazia ( che finirà alla Iugoslavia ) per l'opposizione del presidente americano Wilson .

Nel 1920 venne quindi il trattato di Neuilly che fissò le condizioni per Bulgaria e Turchia :

La Bulgaria cedette alcuni territori alla Grecia , alla Romania e alla Iugoslavia

L'impero turco fu dissolto

I territori turchi furono affidati in ' mandato ' ai vincitori : la Palestina , la Giordania e l'Iraq all'Inghilterra , mentre il Libano e la Siria alla Francia .

Questo mandato doveva preparare le condizioni per la concessione dell'indipendenza , ma di fatto si trattò di una forma di controllo coloniale .

Alla conferenza di Parigi non furono ammessi né i vinti , né la Russia .

Anche tra gli stati vincitori si manifestarono tensioni e divergenze :

Gli Stati Uniti non condividevano l'aspetto territoriale voluto dall'Italia nella penisola balcanica ; la delegazione italiana , guidata da Orlando , si ritirò per protesta .

La Francia chiedeva che fossero imposte condizioni di pace durissime alla Germania andando contro Inghilterra e Stati Uniti .

Comunque le condizioni imposte dai trattati di pace agli sconfitti furono tanto dure da compromettere , soprattutto per la Germania , ogni possibilità di rinascita economica . Nello stesso tempo , anche i paesi vincitori non si consideravano pienamente soddisfatti da quanto ottenuto .

Il presidente americano Wilson aveva chiarito con il discorso dei 14 punti al Congresso , i fini che gli Stati Uniti si erano posti intervenendo in guerra . Al momento di stipulare la pace , però , l'applicazione proprio di quei principi causò problemi perché alcuni di essi risultavano contraddittori ( anche il contrasto italo-americano nacque da ciò ) .

Il presidente Wilson aveva pensato ad un organismo internazionale che vigilasse sul mantenimento della pace tra i popoli , così , nel 1919 nacque a Ginevra la Società della Nazioni ; questa però risultava compromessa poiché non ne facevano parte ne Russia , né Germania né gli stessi Stati Uniti .

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

La Germania nazista stava attuando con grande lucidità ed abilità diplomatica la prima fase del suo progetto di un nuovo ordine internazionale che prevedeva l'espansione territoriale tedesca e l'asservimento degli altri popoli .

Costituì perciò un sistema di alleanze :

n  Asse Roma - Berlino 1936

n  Patto Antikomitern col Giappone 1936 ( cui aderirono Italia , Ungheria e Sna )

L'Italia fascista intanto si stava sempre più legando alla Germania nazista , spinta a ciò da diversi motivi :

n  le affinità ideologiche e politiche tra fascismo e nazismo

n  la necessità di uscire dall'isolamento diplomatico scattato dalla guerra in Etiopia

n  il desiderio di ricavare vantaggi dall'alleanza con un Paese militarmente forte

Il legame tra Italia e Germania si era rafforzato anche grazie all'esperienza della guerra civile snola . E' comunque vero che in Italia sussistevano motivi di resistenza all'alleanza coi Tedeschi :

n  il peso dell'antica inimicizia

n  il rischio di dover subire l'iniziativa tedesca

n  il desiderio di non compromettere definitivamente i rapporti con le potenze occidentali

n  la consapevolezza dell'impreparazione militare italiana

Intanto Hitler era riuscito ad assicurare la ripresa dell'economia tedesca puntando sugli investimenti per la realizzazione di opere pubbliche e sulle commesse statali per il riarmo .

Nel 1933 Hitler aveva abbandonato la Società delle Nazioni perché gli negava il riarmo , quindi nel 1938 realizzo l'Anschluss , l'annessione austriaca al Terzo Reich .

Nel settembre dello stesso anno si tenne a Monaco una conferenza a cui aderirono Francia e Inghilterra , conferenza che regolava la situazione territoriale dell'Est Europa , ma nel 1939 Hitler infranse quegli accordi e occupò militarmente la Cecoslovacchia .

Subito dopo avanzò rivendicazioni sulla città di Danzica e sul territorio ad essa circostante , ovvero quella striscia di terra che il trattato di Versailles del '19 avrebbe dovuto separare la Prussia dal resto della Germania . Francia ed Inghilterra , rimaste sino ad allora passive dinanzi la prepotenza di Hitler , si opposero e proclamarono di garantire appoggio al mantenimento delle frontiere .

Intanto , sempre nel '39 , l'Italia fascista , presa anch'essa da manie espansionistiche , occupò l'Albania e il 22 maggio dello stesso anno firmò con i tedeschi il Patto d'Acciaio , un patto che impegnava i due Paesi a prestarsi reciproca assistenza in caso di guerra sia difensiva che offensiva .

Poco dopo la Germania firmò un altro patto di non aggressione , questa volta con l'Unione Sovietica , il patto Ribbentrop - Molotov .

La Germania si assicurava così la neutralità russa , mentre si preparava a fronteggiare l'ostilità di Francia e Inghilterra . La Russia, col patto stretto coi tedeschi era finalmente uscita dall'isolamento diplomatico .

Lo scoppio della guerra

Il 1 settembre del 1939 le truppe tedesche entrarono in Polonia ; il 3 Inghilterra e Francia dichiararono guerra alla Germania .

L'Italia , d'accordo coi tedeschi , si dichiarò non belligerante . I Tedeschi attuarono la strategia della guerra lampo e in poche settimane completarono l'occupazione della Polonia occidentale . La Russia intanto , forte del trattato con la Germania , occupò invece la parte orientale , per poi cercare orientarsi su Lituania , Estonia , Lettonia e Finlandia ( tutti i territori , cioè , che aveva perso col trattato di Brest-Litovsk del 3 marzo del '18 , trattato col quale uscì dalla prima guerra mondiale ).

Nella prima metà del '40 Hitler occupò Danimarca , Norvegia , Olanda , Belgio e Lussemburgo , quindi aggirarono la linea difensiva francese di Maginot e , sfondato il fronte transalpino , respinse le truppe degli Alleati che fuggirono nella famosa ritirata di Dunkerque .

Il 10 giugno del '40 Mussolini decise di entrare in guerra contro la Francia e l'Inghilterra per partecipare da vincitore alle trattative di pace . La Francia era ormai alle strette e il 24 giugno accettò le condizioni di pace tedesche e italiane : la parte settentrionale della Francia divenne zona d'occupazione tedesca , mentre nella zona meridionale si costituì un governo con sede a Vichy , un governo collaborazionista .

Sconfitta la Francia , Hitler impegnò l'apparato bellico contro gli Inglesi ; a guidare con tenacia la resistenza e la ripresa militare fu Wiston Churchill , primo ministro inglese del 1940 .

Il 27 settembre del '40 Germania , Italia e Giappone stipularono il Patto tripartito . Lo stesso anno Mussolini decise di muover guerra alla Grecia , ma l'impresa militare fallì , e i Greci si spinsero in territorio albanese . Anche in Africa l'Italia dovette subire l'iniziativa militare nemica . La resistenza inglese intanto fu sostenuta dall'aiuto degli Stati Uniti , coi quali nel 1941 firmò la Carta atlantica , un patto che fissava i principi sui quali si sarebbe dovuta riorganizzare la situazione internazionale dopo la sconfitta , eventuale , della Germania .

Nel 1941 , in Africa , a sostegno delle truppe italiane intervenne un copro speciale tedesco guidato da Rommel ; anche in Grecia , con l'arrivo del Tedeschi , si riuscì ad avere l'occupazione .

Era ora attuabile nei piani di Hitler il progetto di attaccare l'Unione Sovietica . Nel giugno del '41 Hitler diede il via al piano Barbarossa e attaccò la Russia ; anche l'Italia partecipò inviando un contingente armato .

L'avanzata fu rapidissima e travolse l'esercito russo che , però , riuscì prima a riorganizzarsi e a resistere , quindi , grazie alla tecnica della guerriglia e della terra bruciata , riuscì a riportare una decisiva vittoria nella battaglia di Stalingrado .

Alla fine dello stesso anno , intanto , il Giappone attaccò la flotta americana a Pearl Harbour ; nonostante le gravi perdite , la flotta statunitense non fu debellata poiché sembra certo che i servizi segreti americani avessero intercettato il messaggio d'attacco nipponico ed avessero di conseguenza preavvisato la flotta .

La supremazia degli stati del Tripartito veniva meno ; nel '42 l'avanzata dell'Asse fu fermata ad El Alamein , in Egitto e fu successivamente avviata dagli Inglesi una controffensiva che distrusse le forze italiane .

Nasce la Resistenza in Italia

La dittatura nazista aveva suscitato ostilità in tutti i Paesi occupati e contro i nazisti sorsero movimenti di Resistenza , formati da gruppi di combattenti spesso coadiuvati dal resto della popolazione .

In essi erano presenti movimenti politici opposti fra loro , ma risultò particolarmente sentita in tutti l'influenza sovietica , sia per la vittoria di Stalingrado , sia per il carattere della lotta di classe .

Uno dei maggiori motivi di avversione al Nazismo era costituito dalla reazione alle atrocità compiute nei confronti degli ebrei , dei prigionieri politici e di guerra .

Nel 1942 Hitler decise per la soluzione finale della questione ebrea , dando il via allo sterminio di massa. Anche in Italia l'antifascismo riprese con vigore per il malcontento e l'avversione suscitati dall'alleanza con la Germania , e soprattutto dall'entrata in guerra , tanto che dal 1942 si ricostituirono clandestinamente i partiti polittici , primo fra tutti quello Comunista .

Queste organizzazioni mantennero tra loro costanti contatti creando i Comitati di Liberazione Nazionale ( CLN ) ; molti alti gerarchi , come Ciano , cominciavano a ritenere insostenibile la continuazione della guerra e a considerare necessaria una radicale svolta politica . Il 10 luglio del 1943 gli anglo-americani sbarcarono in Sicilia e la liberarono in poche settimane . il 25 il Gran Consigli del Fascismo mise in minoranza Mussolini e chiese che fossero restituiti i poteri al sovrano come dichiarato esplicitamente della Statuto albertino . Il giorno successivo il re fece arrestare Mussolini ed affidò al maresciallo Badoglio il compito di riorganizzare il governo .

L'armistizio con gli anglo-americani fu firmato il 3 settembre del 1943 , armistizio che fu annunciato l'8 dello stesso mese e che mise allo sbando l'esercito italiano ; molti soldati italiani furono portati ai compi di concentramento tedeschi , altri si unirono alla Resistenza .

Il 13 settembre Badoglio dichiarò guerra alla Germania e fu accettato dagli Alleati . L'Italia era ora divisa in due : il Sud era occupato , o meglio liberato dagli alleati , mentre il Nord era sotto l'occupazione tedesca . Mussolini , liberato dai tedeschi costituì proprio nel Nord una Repubblica Sociale italiana a Salò ; è questo l'ultimo tentativo del fascismo di sopravvivere .

La Resistenza crebbe rapidamente in tutti i territori occupati dai nazisti ; si formarono diversi contingenti della Resistenza come le Brigate garibaldini , le Brigate Giustizia e Libertà e le Fiamme Verdi .

La conclusione della guerra

L'avanzata degli alleati in Italia giunse sino a Napoli , insorta da sola contro i nazisti nel settembre del '43 .

L'Italia continuò comunque ad essere divisa in due zone ; a Sud il governo Badoglio dovette affrontare la decisa opposizione dei partiti politici del CLN che chiedevano l'abdicazione del re Vittorio

Emanuele III . La situazione si sbloccò col ritorno dalla Russia del leader comunista Togliatti , che portò alla < svolta di Salerno > che aprì la strada alla partecipazione dei partiti CLN ad un nuovo governo Badoglio .

Nel 1944 Roma fu liberata e fu costituito un nuovo governo presieduto da Bonomi , di cui facevano parte anche il comunista Togliatti e il liberale Croce .

Intanto i governi alleati facevano sempre più affidamento sulla forza delle organizzazioni partigiane .

Gli Alleati decisero così l'apertura di un nuovo fronte : il 6 giungo 1944 le armate americane guidate da Einsenhower sbarcarono in Normandia , mentre sul fronte orientale i Tedeschi furono costretti ad arretrare sotto la spinta dell'Armata Rossa .

Il 13 aprile 1945 i Russi occuparono Vienna , il 2 maggio conquistarono Berlino .

L'8 maggio la Germania si arrese senza condizioni ; Hitler si era suicidato alcuni giorni prima . In Italia intanto l'avanzata alleata fu accomnata dall'insurrezione partigiana che liberò le principali città settentrionali .

Il 28 aprile Mussolini fu catturato mentre tentava la fuga e fu fucilato a Dongo .

La guerra continuava però in Oriente tra Giappone e Stati Uniti ; questi sganciarono il 6 e il 9 agosto due bombe atomiche rispettivamente su Hiroshima e Nagasaki , portando il governo nipponico al crollo .

Nel febbraio del '45 si tenne l'importante Conferenza di Yalta tra Churchill , Stalin e Roosevelt ; fu deciso che la Germania sarebbe stata divisa in zone d'occupazione e berlino sarebbe stata spartita tra i quattro vincitori ; la Francia infatti veniva considerata nazione vincitrice e avrebbe preso parte all'occupazione .

A tale Conferenza ne seguì un'altra in luglio , a Potsdam , dove vennero confermate le decisioni di ristabilire gli equilibri territoriali europei .

LA GUERRA FREDDA - INTRODUZIONE

Nel quadro internazionale venutosi a creare al termine della seconda guerra mondiale , segnato in primo luogo dal venir meno del tradizionale orizzonte eurocentrico , le due nuove nazioni leader , statunitense e sovietica , mostravano alcuni elementi di forza comune : il possesso di forze militari largamente superiori a quelle di qualsiasi altro Paese , unito presto a sempre più vasti arsenali nucleari ; estensioni territoriali tali da proiettare naturalmente i loro interessi su scala mondiale; l'adesione a dottrine economico-politico-sociali coesive e totalizzanti innestate su sentimenti nazionali di più antica origine ma potenziate dalla recentissima e quasi improvvisa presa di coscienza del proprio status di superpotenze , unita all'orgoglio e volontà di svolgerne le funzioni . La macroscopica superiorità tecnico-economica degli USA rispetto all'avversario risultava tuttavia talmente vistosa da indurre a chiedersi se l'URSS possedesse caratteristiche tali da giustificare l'affermazione secondo cui essa era affettivamente l'altra superpotenza .

Come nel 1918 , gli Stati Uniti uscivano dalla guerra con un territorio nazionale non toccato dalle distruzioni belliche e un sistema economico dalle capacità produttive moltiplicate ; l'URSS al contrario affrontava il dopoguerra con larga parte del territorio devastato , una popolazione decimata , una struttura economico - produttiva esausta e caratterizzata da un basso livello tecnologico . La divisione delle grandi zone di influenza all'aprirsi della guerra fredda accentuava ulteriormente lo squilibrio iniziale , e non tanto per il poter contare degli Usa su tre di esse ( emisfero occidentale , Europa occidentale e Asia orientale ) contro la sola Europa orientale legata a Mosca , quanto soprattutto per la loro possibilità di comprendere entro il proprio sistema le zone del mondo già più avanzate , assumendone la guida attraverso la proposta / imposizione della via americana allo sviluppo economico e sociale . Ciò ebbe una ricaduta militare , permettendo la costruzione di una rete di alleanze ( trattato di Rio , Nato , ANZUS , SEATO , Patto di Baghdad ) che di fatto circondò la superpotenza rivale .

Da parte sua l'Unione Sovietica potè godere del portato di un'esperienza internazionale bisecolare da grande potenza che le permise di operare con estrema lucidità la politica di annessioni fermamente perseguita dall'alleanza con la Germania nazista sino alla conferenza di Yalta , mostrando maggior tempismo e preparazione quanto decisione , consapevolezza e realismo nell'assunzione del nuovo ruolo di superpotenza .

A favore dei suoi leaders giocavano anche alcune caratteristiche proprie del regime comunista sovietico: sul piano interno , il non dover fare i conti con un'opinione pubblica in grado di condizionarne le scelte ; in questo senso la compressione forzata dei consumi privati permetteva uno sfruttamento delle risorse ed una programmazione economica finalizzati al costante accrescimento del potenziale militare .

Sul piano internazionale ,l'URSS poteva invece fare leva sui sentimenti antioccidentali dei Paesi del Terzo mondo , oltre che influire sui movimenti comunisti nazionali presenti nel campo avversario , avvantaggiandosi anche dell'operato dei vari movimenti neutralisti e pacifisti non comunisti , che essendo ammessi nei soli Paesi democratici finivano per essere dei fellows travellers* di Mosca .

Da ultimo , la conurazione geografica del proprio territorio , caratteristicamente continentale , permetteva ai sovietici di operare per linee interne sia nella difesa dal mondo capitalistico che li circondava , che nell'espansione tesa ad allargare la cintura di sicurezza dai Paesi di confine assoggettati .

Il bilancio di tutti questi fattori suggerisce tra conclusioni . La prima è che l'URSS è stata effettivamente l'altra superpotenza perché in grado di sopperire a certe debolezze di partenza nei riguardi dell'avversario americano con vantaggi particolari derivanti proprio dalla sua diversità storico-sociale-politica .

La seconda è il carattere profondamente radicato in una situazione storica precisa , imposta e delimitata quindi nei suoi termini temporali dalla guerra fredda , e nelle sue modalità di espressione dalla logica di un sistema bipolare , di buona parte degli elementi che hanno conferito a Usa E URSS il rango di superpotenze . Infine , se si fa dipendere l'esistenza stessa delle superpotenze assai più dalle condizioni particolari di un'epoca storica , la contrapposizione quindi fra due sistemi ideologici , che dai loro dati obiettivi di carattere essenzialmente quantitativo , non può meravigliare che la fine della guerra fredda abbia portato a compimento il processo di ridefinizione dei rapporti di forza generali tra i due Paesi : già negli ultimi decenni si erano del resto logorati fin quasi a sire i fattori diversi dalla potenza militare che legittimavano la supremazia delle superpotenze dinanzi agli altri popoli del mondo .

ONU : sigla dell'Organizzazione delle Nazioni Unite , organizzazione internazionale finalizzata alla promozione e al mantenimento della pace e sicurezza dei popoli . Il progetto , elaborato e discusso da Churchill , Roosevelt e Stalin , fu approvato alla conferenza di San Francisco - California - del 4 giugno del 1945 dai delegati di 51 Stati . Nel '50 la sede dell'ONU venne spostata a New York - New York, altri uffici hanno sede a Ginevra - Svizzera - . Progressivamente tutti gli stati mondiali hanno preso parte all'organizzazione tranne alcuni ( Svizzera , Corea nord e sud , Taiwan , Città del Vaticano ) .

L'attività dell'ONU risultò tuttavia condizionata dalla rivalità tra USA e URSS che disponendo del diritto di veto insieme con Francia , Gran Bretagna e Cina , bloccarono sistematicamente ogni decisione a loro sgradita .

La fine della guerra fredda nel 1989 è sembrata preludere al rilancio dell'ONU come garante , anche armato , contro le aggressioni all'equilibrio internazionale ; ma se la gestione della crisi seguita dall'invasione del Kuwait ha confermato questo ruolo , sia pure in forte dipendenza dal peso politico-militare degli USA , e se si sono modificate le missioni di caschi blu , la successiva crisi jugoslava , la vicenda somala e quella ruandese ne hanno riproposto le difficoltà . Nel 1996 , Boutros Ghali ( Egitto ) ha lasciato il posto ( 1992 -'96 ) a Kofi Annan ( Ghana ) , attuale segretario generale dell'organizzazione, ed ha subito approvato il trattato di messa al bando totale degli esperimenti nucleari .

La NATO

LA NATO è l'organizzazione politico-militare nata in conseguenza del Patto Atlantico del 4 aprile del '49 firmato da 12 Paesi occidentali (USA , Canada , Inghilterra , Francia , Belgio , Paesi Bassi , Lussemburgo , Danimarca , Norvegia , Islanda, Portogallo e Italia ) . La costituzione della NATO (North Atlantic Treaty Organization ) rappresentò lo sbocco della guerra fredda e sancì la divisione dell'Europa in due blocchi . L'adesione dell'Italia fu osteggiata degli Inglesi , favorita invece dai Transalpini e vista con perplessità dagli stessi Statunitensi . Fu la guerra in Corea che portò il passaggio dal Patto Atlantico alla NATO , ovvero la nascita della necessità di una struttura militare e politica in grado di garantire sicurezza in quel clima di forte timore .

Nel '52 vi entrarono a far parte anche Grecia e Turchia , nel '55 la Germania occidentale . Nel '99 sono entrate Repubblica Ceca , Ungheria e Polonia .

Il Patto di Varsavia

Organizzazione militare dei Paesi comunisti dell'Europa orientale costituita con il trattato del 14 maggio 1955 tra URSS, Polonia , Cecoslovacchia , Germania orientale , Romania , Bulgaria , Ungheria e Albania , a completamento dei preesistenti trattati bilaterali tra l'URSS e gli altri Paesi .

Costituito in reazione all'ingresso nella NATO della Germania Federale , il Patto di Varsavia aveva un comando unico affidato a uno sovietico .

Fu sciolto nel 1991 in seguito al crollo dei regimi comunisti .

Il Piano Marshall

Questo piano fu lanciato dal segretario di Stato americano George C. Marshall con il nome di European Recovery Program ( ERP , Programma di Ricostruzione Europea ) nel 1947 , prevedeva nell'arco degli anni 1948 - 52 la concezione di aiuti gratuiti alle Nazioni europee , perlopiù sotto forma di beni che , dati dai vari governi agli operatori economici interni , avrebbero dovuto finanziare la creazione di infrastrutture e il risanamento dei bilanci dello Stato , sotto la supervisione dell'americana ECA ( Economic Cooperation Administration ) . Fu rifiutato dall'URSS e dagli Stati ad esso legati e quindi solo legato agli Stati europei occidentali . Aspramente contestato dalle sinistre , il Piano Marshall contribuì a rilanciare l'economia europea in stretto collegamento con quella americana .

COMECON

Consiglio di Mutua Assistenza Economica - Organo per la pianificazione economica comunitaria istituito a Mosca nel '49 da Unione Sovietica , Cecoslovacchia , Polonia , Romania ed Ungheria .

Aderirono poi RDT , Vietnam e Iugoslavia .

USA contro URSS - GLI SCHIERAMENTI

La conferenza di Parigi del 1946 fu l'ultimo atto della cooperazione postbellica fra l'Urss e le potenze occidentali (per le condizioni da imporre agli sconfitti). Già quando la conferenza era ancora in corso, una grave crisi fu innescata fra Unione Sovietica e Turchia, appoggiata dagli U.S. a proposito dello stretto dei Dardanelli. Truman ,presidente americano, inviò nel Mar Egeo la flotta maericana onde evitare l'affacciarsi dei Sovietici sul Mediterraneo; era questa infatti la dottrina Truman, ossia l'impegno degli Americani di intervenire in sostegno dei popoli minacciati della loro libertà (dai Sovietici). Nel 1947 gli Americani lanciarono un vasto programma per la ricostruzione economica Europea, il Piano Marshall, offerto a tutti i Paesi Europei, occidentali ed orientali. I Sovietici respinsero il piano ed imposero, condannandolo, ai propri satelliti di fare altrettanto; ma anzi, i Sovietici risposero con la creazione del COMECON, un'organizzazione con gli stessi scopi del Piano Marshall, volto però ai soli Paesi satelliti. A ciò si aggiunse, sempre nello stesso anno, la creazione del Cominform, un organo che raggruppava tutti i Partiti comunisti anche delle potenze europee occidentali (fra cui l'italiano era il primo). Il più importante terreno di scontro del dopoguerra fu la questione della Germani, divisa in quattro zone d'occupazione (americana, inglese, francese e russa). Berlino, che si trovava nella zona di occupazione russa fu anch'essa divisa in quattro blocchi. Saltata ogni possibilità d'intesa coi sovietici, stati Uniti ed Inghilterra integrarono le loro zone d'azione liberalizzando l'economia e rivitalizzandola poi con gli aiuti del Piano Marshall. Di fronte alla nascita di un forte Stato Tedesco occidentale, Stalin reagì con la prova di forza del blocco di Berlino. Nel 1948 l'URSS chiuse gli accessi alla città impedendone il rifornimento, nella speranza di indurre gli occidentali ad abbandonare la zona ovest da loro occupata. La crisi, invece di risolversi con le armi, lo fece senza alcuno scontro militare: gli Americani, infatti, organizzarono un gigantesco ponte aereo per rifornire la città finche nel '49 i sovietici si risolsero a togliere il blocco inefficace.

Furono poi unificate tutte e tre le zone occidentali e fu proclamata la Repubblica Federale Tedesca con capitale Bonn. La risposta sovietica fu la creazione di una Repubblica democratica tedesca con capitale Pankow.

A questo punto la divisione dell'Europa, e del mondo intero, in due blocchi contrapposti fra loro era perfezionata. Nel '49 gli occidentali costituirono il Patto Atlantico, un'allenaza strettamente politica, inzialmente firmato da 12 Paesi, che costituirà la base per l'alleanza militare, la NATO, attualmente l'unica forza militare internazionale estesa a 19 Paesi, tre dei quali, Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia dell'ormai oggi ex blocco sovietico. I 12 fautori dell'alleanza furono USA, Canada, Inghilterra, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Danimarca, Norvegia, Islanda, Portogallo e Italia. A loro si aggiunsero nel '55 Grecia e Turchia e Germania Ovest. L'Urss da parte sua reagì nel '55, in seguito proprio all'entrate nell'allenanza della Germania Federale, con la creazione di un'alleanza militare, il Patto di Varsavia, a cui aderirono 'liberamente' URSS, Polonia, Cecoslovacchia, Germania orientale, Romania, Bulgaria, Ungheria e Albania. Lo stalinismo rispose alle sfide poste dal confronto con l'Occidente accentuando i suoi connotati autocratici e repressivi; gli apporti di capitali vennero imposti ai Paesi controllati dall'Armata, ed il prelievo, non solo di finanze, ma anche di derrate agricole, di macchinari, di impianti e di mezzi di locomozione fu ingente. La priorità nella ricostruzione postbellica sovietica andò all'industria pesante, a discapito del tenore di vita del popolo. Sul terreno della politica estera, l?unione Sovietica trasformò tutti i Paesi orientali occupati in democrazie popolari, una formula che mascherava l'imposizione a quei Paesi, di un sistema politico e sociale nella sostanza simile a quello vigente in Ursss e la loro riduzione a satelliti della potenza egemone.

Drammatico fu il destino della Cecoslovacchia, Paese economicamente e socialmente sviluppato, di tradizione democratica, che seguiva una linea non ostile all'Urss. Il governo formatosi a seguito delle elezioni era guidato dal leader comunista Gottwald e si fondava sull'alleanza fra i partiti di sinistra. La coalizione si ruppe nel '48 quando si trattò di decidere circa l'accettazione degli aiuti del Piano Marshall, sostenuta dai socialisti ed osteggiati dai comunisti. Per imporre il loro volere, i comunisti costrinsero sotto la minaccia della guerra civile il presidente della Repubblica ad affidare il potere ad un nuovo governo da loro completamente controllato.

L'unico fra i regimi dell'est europeo che cercò, con successo, di sottrarsi all'egemonia sovietica fu quello jugoslavo. La rottura si consumò nel 1948 in seguito alle resistenze di Tito ai piani staliniani; l'Urss sospese dapprima ogni collaborazione economica, quindi condannò apertamente i comunisti jugoslavi di 'deviazionismo'. Isolata dal mondo comunista, la dirigenza jugoslava cominciò a sperimentare una linea autonoma basata sull'equidistanza fra i due blocchi, ed un nuovo corso in politica interna volto alla ricerca di un equilibrio fra stalinizzazione ed economia di mercato: l'autogestione delle imprese.

Per evitare che l'eresia di Tito trovasse adesioni, furono attuate dai sovietici massicce purghe nei confronti dei dirigenti comunisti dell'est europeo sospettati di velleità autonomistiche.

L'INIZIO DEGLI SCONTRI - DALLA GUERRA DI COREA ALLA DESTALINIZZAZIONE

La prova del confronto fra i due blocchi si ebbe nel 1950 in Corea. In base agli accordi, quel Paese era stato diviso in due zone delimitate dal 38° parallelo. Una delle due zone, quella del nord, era governata da un regime comunista, mentre l'altra, quella del sud, presentava l'insediamento di un governo nazionalista appoggiato dagli americani. Nel 1950 le forze nordcoreane, armate dai sovietici, invasero il Sud. Gli Stati Uniti reagirono inviando in Corea un forte contingente di truppe che respinsero i nordcoreani ed oltrepassarono a loro volta il 38° parallelo. A questo punto però fu la Cina di Mao ad intervenire in difesa dai 'fratelli comunisti' ed in poche settimane capovolsero le sorti della guerra penetrando nella Corea del Sud. Nel '51 Truman accettò di aprire le trattative con i Nordcoreani e nel '53 si giunse all'accordo che riportò la situazione alla partenza, ossia la divisione in due del Paese al 38° parallelo.

Con la fine della presidenza Truman nel '52 e con la morte di Stalin nel '53, la guerra fredda perse i suoi protagonisti ed il confronto cominciò ad assumere nuove forme, forme di accettazione reciproca. Intanto negli U.S., dove stava sendo ormai il maccartismo, salì alla presidenza Eisenhower, mentre in Urss si arrivò ad una direzione 'collegiale' dal Paese affidata al gruppo erede di Stalin. Ma questo 'governo di molti' durò poco tempo perchè il nuovo leader del Pcus, Nikita Kruscev si impose facilmente come leader indiscusso del Paese; uomo molto diverso caratterialmente da Stalin, Kruscev si fece promotore di alcune significative aperture sia in politica estera che in politica interna: il Trattato di Vienna e l'incontro di Ginevra coi leaders occidentali, ma anche la clamorosa riconciliazione con la Jugoslavia di Tito e lo scioglimento del Cominform nel '55. In politica interna, il comando di Kruscev coincise con la fine della 'grandi purghe' e comportò un rilancio dell'agricoltura ed una maggiore attenzione alle condizioni di vita dei cittadini. Per rendere irreversibile la svolta, Kruscev non esitò a compiere l'operazione più traumatica di tutta la storia sovietica: demolì la ura di Stalin attraverso una sistematica denuncia dei crimini commessi in Unione Sovietica da Stalin in un rapporto al XX congresso del Pcus del '56.

Il Rapporto Kruscev ebbe effetti traumatizzanti in tutto il mondo comunista ma le conseguenze più esplosive della destalinizzazione si ebbero nell'Europa dell'Est, in particolare in Polonia ed in Ungheria: il rapporto Kruscev fece nascere i primi sogni che l'egemonia sovietica sui satelliti potesse essere cancellata.

In Polonia furono gli operai, con l'appoggio della Chiasa cattolica, a dar vita ad una serie di agitazioni culminate nel grande sciopero di Poznan. Lo sciopero fu stroncato con l'intervento delle truppe sovietiche, ma le agitazioni continuarono e così, piuttosto che continuare a reprimere nel sangue la popolazione, i dirigenti sovietici preferirono operare un ricambio ai vertici del partito e del governo polacco favorendo una politica di cauta liberalizzazione e di parziale riconciliazione con la Chiesa, impegnandosi per contro a non mettere in discussione l'alleanza con l'Urss e l'appartenenza al campo socialista. In Ungheria gli avvenimenti seguirono un corso analogo, inizialmente, a qielli polacchi. Le proteste sfociarono in una vera e propria insurrezione e si formarono dei consigli operai. A capo del governo fu chiamato Nagy, comunista liberale, già espulso dal partito. Le truppe sovietiche decisero di far rientrare l'esercito e questo aprì spazi alle forze antisovietiche che portarono i comunisti a perdere il potere nel Paese. Ma quando Nagy annunciò l'uscita dell'Ungheria dal Patto di Varsavia, i reparti armati dell'Armata rossa occuparono con la forza Budapest; Nagy fu fucilato. Questo avvenimento portò sdegno e proteste in occidente e non poche crisi di coscienza fra i comunisti di tutto il mondo.

I NON ALLINEATI

I Paesi di nuova indipendenza, guidati dalla Jugoslavia di Tito, si affacciarono sulla scena internazionale al di là delle competizioni fra Est ed Ovest: la parola d'ordine diventò così quella del 'non allineamento'. Per impulso dell'India di Nehru, dell'Egitto di Nasser e della Jugoslavia di Tito, questa parola d'ordine divenne la principale piattaforma politica comune di quello che veniva emergendo come un Terzo Mondo.

La consecrazione ufficiale di questo indirizzo si ebbe nell'aprile 1955 con la conferenza di Bandung, in Indonesia, che proclamò l'eguagliana fra tutte le nazioni e segnò non solo l'atto di nascita dei non allineati, ma anche l'affermazione del Terzo Mondo sulla scena mondiale.

GLI ANNI '60 - CRISI DEI MISSILI A CUBA E DISTENSIONE

Nel 1960, scaduto il secondo mandato di Eisenhower, il candidato democratico John Fitzgerald Kenndy salì alla presidenza degli Stati Uniti. In politica interna ci fu un incremento della spesa pubblica ed il tentativo di imporre l'integrazione razziale, mantre in politica estera la presidenza Kennedy fu caratterizzata da una linea ambivalente. Il primo incontro con Kruscev a Vienna nel 1961 dedcato al problema di Berlino Ovest si risolse in un fallimento. Gli Stati Uniti riaffermarono il loro impegno nella difesa della città tedesca, mentre i Sovietici risposero innalzando un muro che separava le due parti della città, il muro di Berlino, simbolo della divisione della Germania e della Guerra Fredda.

Ma il confronto più drammatico fra le due superpotenze ebbe per teatro l'America Latina. Kennedy tentò di soffocare il regime socialista a Cuba boicottandola economicamente ed appoggiando i gruppi anticastristi che tentarono, nel 1961, una spedizione armata nell'isola. Sbarcati nella Baia dei porci, la spedizione si risolse in un fallimento. Nella tensione si inserì l'Unione Sovietica che non solo offrì ai cubani assistena economica e militare, ma iniziò l'installazione nell'isola di alcune basi di lancio per missili nucleari a corto raggio. Quando nel 1962 le basi furono scoperte da aerei-spia americani Kennedy ordinò il blocco navale attorno a Cuba ed alla fine Kruscev dovette cedere ed acconsentì a smantellare le basi missilistiche in cambio dell'impegno americano ad astenersi da azioni militari contro Cuba. Il compromesso su Cuba aprì la strada ad una nuovo fase di distensione; nel 9163 Usa ed Urss si accordarono per l'installazione di una linea diretta telefonica fra Casa Bianca e Cremlino, la linea rossa, che serviva a scongiurare il pericolo di una guerra 'per errore'. Ucciso nel 1964 a Dallas, Kennedy fu sostituito da Jonhson.

LA GUERRA DEL VIETNAM E LA PRIMAVERA DI PRAGA '68

La guerra che si combatte fra il '64 ed il '75 nel Vietnam rappresentò uno degli strascichi più drammatici fra gli USA ed il mondo comunista.

Gli accordi di Ginevra del 1954 avevano diviso il Vietnam in due repubbliche: quella del Nord era retta dei comunisti, quella del Sud era governata, invece, da un regime semidattatoriale appoggiato dagli Americani. Contro il governo del Sud si sviluppò un movimento di guerriglia, il Vietcong, guidato dai comunisti e sostenuto dallo Stato nordvietnamita. Preoccupati per la situazione, gli Stati Uniti inviarono nel Vietnam del Sud un grande contingente di uomini e mezzi. Nel '65, senza una dichiarazione di guerra ufficiale, ebbe inizio una serie di violenti bombardamenti aerei contro il territorio vietnamita del nord. Il conflitto vietnamita apparve a larghi settori dell'opinione pubblica come una guerra fondamentalmente ingiusta, contraria alle tradizioni della democrazia amaricana. La svolta della guerra si ebbe a partire dal '68 quando i vietcong lanciarono contro le principali città del sud una grande offensiva, detta del Tet. Lo stesso anno Johnson decise la sospensione dei bombardamentied annunciò la sua intenzione di non ripresentarsi alle elezioni di quell'anno. Il successore di Johnson, il repubblicano Nixon, avviò negoziati ufficiali con il Vietnam del Nord e con il governo rivoluzionario provvisorio, espressione politica del Vietcong. Solo nel 1973 Americani e nordvietnamiti firmarono a Parigi un armistizio che prevedeva il graduale ritiro delle forze statunitensi.

Dopo il ritiro americano la guerra continuò per altri due anni, fino a che, nel 1975 i vietcong e le truppe nordvietnamite si impossessarono del Sud del Vietnam. Gli Stati Uniti dovettero registrare la prima grave sconfitta di tutta la loro storia.

Dopo Kruscev , così come era accaduto dopo la morte di Stalin, l'Unione Sovietica fu retta da una direzione collegiale formata da ex del leader: Breznev divenne segretario del Pcus e mutò profondamente lo stile della politica krisceviana. In politica estera assunse un atteggiamento più deciso di riarmo che assorbì quote crescenti del bilancio, a scapito del tenore di vita dei cittadini. Si mostrò intransigente nei confronti del più ampio esperimento di liberalizzazione del blocco sovietico: quello avviato in Cecoslovacchia nel '68 e culminato nella cosiddetta primavera di Praga. Tutto cominciò quando il segretario del partito Novotny fu rimosso e sostituito da Dubcek. La Cecoslovacchia visse una stagione di radicale rinnovamento politico che parve dar corpo all'ideale di un socialismo dal volto umano. A differenza però del moto ungherese, l'esperienza cecoslovacca fu sempre saldamente guidata dai comunisti e non mise mai in discussione la collocazione del Paese nel sistema di alleanza sovietico. I Sovietici tentarono invano di indurre i dirigenti di Praga a bloccare il processo di liberalizzazione fino a quando nel '68, truppe dell'Urss e di altri Paesi del Patto di Varsavia occuparono la capitale ceca e formarono un governo filosovietico. In una fabbrica di Praga si tenne un congresso clandestino del Partito comunista che riaffermò la sua fiducia a Dubcek. I Sovietici costrnsero, per via della situazione 'imbarazzante', Dubcek e gli altri dirigenti a lui legati a riprendere il loro posto ma sotto il controllo sovietico che riuscirono ad imporre un rovesciamento di consensi e dei rapporti nel partito, rimuovendo 'legalmente' Dubcek. Con la repressione della 'primavera di Praga' l'Unione Sovietica registrò un'altra brutta ura agli occhi del mondo.


DA NIXON A BUSH - DA KRUSCEV A GORBAC Ë V - 'TRASPARENZA' IN URSS

Per gli Stati Uniti, gli anni '70 rappresentarono una fase tutt'altro che felice. Prima la crisi del dollaro, poi la sconfitta in Vietnam, quindi il caso Watergate che nel 1974 costrinse alle dimissioni Nixon. Il democratico sectiuner, divenuto capo dello Stato nel '76 cercò di risollevare il Paese recuperando una linea di tipo 'wilsoniana', fondata sul riconoscimento del diritto di autodeterminazione e sulla difesa dei diritti umani. Il senso di frustrazione diffusosi contribuì alla sconfitta di sectiuner nelle elezioni dell'80 ed alla clamorosa affermazione di Ronald Regan, ex attore, esponente del Partito repubblicano. Regan si presentò con un programma liberista in economia, mentre in politica estera adottò una linea più dura nei confronti dell'Urss e di tutti i Paesi nemici dell'America. L'economia amerciana, fra l'83 e l'86, riprese a marciare a pieno ritmo grazie allo sviluppo dei settori di punta: elettronica e produzione militare. Nell'88, grazie al successo dei suoi incontri con Gorbacev ed all'avvio di una nuova fase di distensione con l'Urss, Regan potè concludere il suo secondo mandato in bellezza, favorendo anche la vittoria nelle elezioni del suo comno di partito Bush, repubblicano dell'ala moderata.

Per tutti gli anni '70 l'Urss riuscì a mascherare i suoi gravi problemi interni con un accentuato dinamismo in politica internazionale. In questi anni lo Stato sovietico profittò della relativa debolezza degli Stati Uniti per avvantaggiarsi nella corsa agli armamenti e per allargare la sua sfera di influenza in tutti i continenti. Un successo effimero e ato a caro prezzo fu quello ottenuto dall'Urss in Afghanistan, uno stato cuscinetto in posizione chiave per il controllo dell'area del Golfo Persico. Per imporre un governo fedele alle loro direttive, i Sovietici inviarono in Afghanistan, nel 79, un forte contingente di truppe che si dovette scontrare, però, contro l'accanita resistenza dei gruppi guerriglieri islamici sostenuti dagli Americani. In politica interna si inasprì la repressione nei confronti degli intellettuali dissidenti. Nel '75 l'Urss partecipò alla conferenza di Helsinki e sottoscrisse gli accordi che garantivano il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà politiche fondamentali. Una svolta radicale per l'Unione Sovietica si verificò nel 1985 dopo la morte di Breznev; la segreteria del Pcus fu assunta da Mikail Gorbacev. In politica economica presentò la perestrojka (riforma), ossia una serie di interventi nel segno della liberalizzazione, volti ad introdurre nel sistema socialista elementi di economia di mercato; nel 1988 Gorbacev si fece promotore di una nuova Costituzione che lasciava spazio ad un limitato pluralismo.

Particolarmente allarmante era l'emergere di movimenti autonomisti e/o indipendentisti fra le popolazioni non russe facenti parte, spesso con mezzi coercitivi, entro i confini dell'Unione. Le prime a muoversi furono le tre repubbliche baltiche (Estonia, Lituania e Lettonia), seguite dalle caucasiche (Armenia, Georgia ed Azerbaigian).

Ancora più importante delle riforme fu l'avvio di un processo di liberalizzazione interna condotto all'insegna della glasnost (trasparenza). Conseguenza di queste riforme fu il rilancio del dialogo con l'Occidente che trovò Regan desideroso di cocludere nel migliore dei modi il suo mandato. Due incontri fra i due leaders mondiali, a Ginevra e a Reykjavik, aprirono la strada ad un terzo incontro, a Washington nell'87, che portò ad uno storicoi accordo sulla riduzione degli armamenti missilistiici in Europa. Poco dopo l'Urss si impegnò a ritirare le sue truppe dall'Afghanistan. La nuova collaborazione portò nel '90 le due potenze, e le rispettive allenaze militari, a siglare un accordo di non aggressione e di riduzione degli armamenti convenzionali.

LA FINE DELLA GUERRA FREDDA - IL CROLLO DELL'UNIONE SOVIETICA

Prima di provocare la dissoluzione dell'Urss, la crisi del comunismo aveva prodotto il crollo dei regimi comunisti nell'Europa dell'Est poichè, come già accaduto nel '56, i mutamenti in atto in Urss si ripercossero immediatamente nei Paesi satelliti. In Polonia il dissenso riuscì a raggiungere un grande peso politico; qui infatti nel 80,nei principali centri industriali si assistette a grandi manifestazioni operaie. queste agitazioni erano guidate da un sindacato cattolico il solidarnosc, guidato da Lech wùWalesa. fu raggiunto un 1 compromesso che portò alle dimissioni di Gierek dalla segreteria del partito comunista. nel 81,un colpo di stato militare pose il solidarnosc fuori legge ed imprigionò walesa. ma la salita al potere nel 85 in Urss di gorbacev accelerò il processo di delegittimazione, così nel 87 Walesa fu liberato e nel 89 le prime elezioni libere videro il suo movimento stravincere; Walesa fu incaricato di formare il governo, fatto questo che coincise con la caduta di quello comunista; nel 92 Walesa divenne presidente della Repubblica.

La decisione assunta dai nuovi dirigenti ungheresi di rimuovere i controlli e le barriere al confine con l'Austria innescò una serie di reazioni in tutto il mondo comunista. A partire dell'estate '89, decine di migliaia di cittadini della Germania orientale abbandonarono il loro Paese per raggiungere la Repubblica Federale tedesca attraverso Ungheria ed Austria. La fuga di massa mise in crisi il regime comunista costringendo alle dimissioni il leader Honecker. Nella notte tra il 9 ed il 10 novembre del 1989 furono riaperti i confini fra le due Germanie con l'abbattimento del muro di Berlino, emblema della Guerra Fredda: grandi masse di cittadini orientali abbandonarono il Paese per raggiungere l'ala occidentale.

Le conseguenze più clamorose del crollo dei regimi comunisti si ebbero in Germania est dove le elezioni del 1990 punirono non solo gli ex comunisti, ma anche i socialdemocratici e gli altri gruppi di sinistra, colpevoli di essere troppo 'timidi' di fronte alla prospettiva di un'immediata unificazione tedesca nel segno dell'economia di mercato e della democrazia liberale.

In questa situazione si inserì l'azione del Governo Kohl che riuscì a preparare in pochi mesi l'assorbimento della Germania orientale nelle strutture della Repubblica federale tedesca e a fare accettare al mondo intero, in primis ai sovietici, una Germania unita ed integrata nell'Alleanza Atlantica e nella NATO. I due governi firmarono un trattato per l'unificazione economica e monetaria, poi, il 3 ottobre, dopo che Gorbacev aveva dato il suo assenso, entrò in vigore il vero e proprio trattato di unificazione politica.

Se il corllo del muro di Berlino nel 1989 aveva simbolicamente segnato la fine della divisione del mondo in due blocchi, l'evento decisivo e definitivo fu il collasso dell'Unione Sovietica. La crisi del regime aveva prodotto una serie di spinte delle repubbliche appartenenti all'Unione alla rivendicazione della completa indipendenza. La crisi si acutizzò fra il '90 ed il '91 con l'aggravarsi della situazione economica. Questo fragile equilibrio si ruppe nell'agosto del '91 quando un gruppo di esponenti del Partito comunista, del Governo e delle forze armate tentò un colpo di Stato sequestrando lo stesso presidente Gorbacev. Ma il golpe fallì clamorosamente di fronte ad un'inattesa protesta popolare ed al mancato sostegno dell'esercito. Decisivo fu il ruolo del presidente della Repubblica russa Eltsin, che, dopo aver capeggiato la resistenza popolare ed aver imposto la liberazione di Gorbacev, si propose come il vero detentore del potere. Il fallimento del golpe di agosto accelerò ulteriormente la crisi dell'autorità centrale. Le spinte separatiste si accentuarono e dopo le repubbliche baltiche e le caucasiche proclamò la secessione dall'Unione anche l'Ucraina.

Gorbacev tentò di bloccare questo processo di frammentazione proponendo un nuovo trattato di unione tale da assicurare l'esistenza dell'Urss, ma la sua iniziativa fu scavalcata da quella dei presidenti di Russia, Ucraina e Bielorussia che si accordarono sull'ipotesi di una comunità di Stati sovrani. Il 21 dicembra 1991 i rappresentanti di undici delle quindici repubbliche dell'Urss diedero vita alla nuova comunità degli Stati indipendenti (Csi) e sancirono la fine dell'Unione Sovietica. Il 25 dicembre dello stesso anno Gorbacev annunnciò in un discorso televisivo le sue dimissioni.






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