ePerTutti


Appunti, Tesina di, appunto geografia

Il Medio Oriente - Caratteri Generali, I Conflitti nell'area mediorientale, Gli Stati, Il Subcontinente Indiano, La Regione cinese e il Giappone

ricerca 1
ricerca 2

La penisola arabica è costituita da un vasto tavolato desertico di origine antichissima. Qui il clima è tipicamente desertico.

 

La fascia centrale è costituita dalle pianure formate dal Tigri e dall'Eufrate, che formano insieme alle oasi un arco di terre molto favorevoli all'agricoltura, chiamate "mezzaluna fertile", caratterizzata dalla presenza di corsi d'acqua e di precipitazioni regolari. Qui il clima è mediterraneo.



 

La fascia degli altopiani a nord, circondata da catene montuose. I rilievi di questa regione si suddividono in due bracci: a nord i monti Elburz, a sud ci sono due catene parallele (Rud, Zargos). Qui l'ambiente climatico predominante è la steppa.

 
Il Medio Oriente
1. Caratteri Generali Un'area tra il Mediterraneo e il golfo Persico Il Medio Oriente è costituito da stati che si affacciano sul Mediterraneo, da stati che si affacciano sul mar Rosso e sul golfo Persico e dal Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti, creati nel 1945 dalle potenze ex coloniali. Elemento comune a questi stati è la religione islamica.
Gli altopiani, la "mezzaluna fertile" e la penisola arabica: L'ambiente della regione meridionale può essere suddiviso in tre parti:





Una storia di grandi civiltà: il Medio Oriente è stato una vera e propria "culla di grandi civiltà"; qui sono nate le tre più grandi religioni al mondo: l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam. La regione ha inoltre svolto un grande punto di collegamento tra Oriente e Occidente. La diffusione della religione islamica ha segnato profondamente i caratteri culturali e politici della regione. L'espansione della religione è stata collegata all'espansione degli arabi, che hanno creato un potentissimo impero. Nella seconda metà dell'Ottocento alcune potenze coloniali arrivarono a completare il controllo del territorio dopo la prima guerra mondiale. Nel 1920 nacquero i primo movimenti nazionalisti, ma dipendenza - L'errore statistico" class="text">l'indipendenza fu concessa solo dopo la prima guerra mondiale.
La popolazione e le etnie: in tutta la regione la densità è molto bassa e la distribuzione della popolazione è disomogenea. La maggioranza della popolazione si concentra nelle città e in piccoli allevamenti di nomadi. Le etnie principali sono: arabi ed ebrei, entrambi di gruppo linguistico semita.
il ruolo del petrolio nell'economia regionale: Fino alla scoperta dei giacimenti di petrolio, l'economia si basava sull'allevamento e sull'agricoltura. Lo sfruttamento delle risorse petrolifere mutò l'andamento economico della regione. Nel 1960 gran parte dei paesi produttori diedero vita all'Opec (organizzazione dei paesi esportanti di petrolio), che aveva il compito di tenerne sotto controllo lo sfruttamento. Inizialmente i paesi lasciarono controllare il prezzo del combustibile ai mercati esteri, ma dal 1973 iniziarono a gestirsi autonomamente il prezzo, duplicandolo e mettendo in difficoltà le grandi economie occidentali. Attualmente però la situazione è molto riequilibrata.
I limiti dello sviluppo nei paesi arabi: Le ricchezze derivate dal petrolio non hanno migliorato il livello della vita della popolazione. In alcuni paesi la proprietà dei pozzi è passata a sovrani locali che hanno investito in fondi personali in America e Asia. Anche nei paesi più estesi le risorse petrolifere non promuovono una grande industrializzazione. Le industri sono infatti legate ai settori tradizionali e c'è anche qualche apparato petrolchimico. Un caso particolare è quello di Israele, con il suo solido apparato industriale.

2. I Conflitti nell'area mediorientale
quest'area è caratterizzata da vari conflitti religiosi, politici, economici e sociali che in alcuni paesi hanno devastato il territorio.
Il conflitto tra Israele e i paesi arabi: la costituzione dello stato di Israele è stata fonte, di una situazione di continui conflitti sfociati in vere e proprie guerre tra Israele e gli Stati Arabi. Le vittorie di Israele gli permisero di espandere i propri confini. I Palestinesi diedero vita all'Olp, un'organizzazione terroristica guidata da Yasser Arafat, che si occupava di attentati. Il confitto arabo-israeliano durante la guerra fredda ha coinvolto tutto il mondo: Stati Uniti schierati con i palestinesi mentre l'Unione Sovietica dalla parte degli arabi. Dal 1993 questo conflitto sembrava aver trovato una possibile soluzione. Nel 2001, invece, dopo l'attentato dell'11 settembre, la tensione in Medio Oriente è riesplosa. L'autorità nazionale palestinese sembra incapace di sostenere la pressione di Israele e dell'estremismo islamico. La situazione non è mai stata così drammatica.
Le guerre nel golfo Persico: tra il 1978 e il 1988 Iraq e Iran hanno combattuto una guerra i cui obbiettivi erano il controllo della regione di confine e il ruolo di leadership all'interno del mondo arabo. Tuttavia, dieci anni di scontri non hanno portato nulla di fatto. Il conflitto più recente è del 1990, con l'invasione da parte dell'Iraq del Kuwait e la conseguente "Guerra del Golfo", breve ma distruttiva. Inoltre non ha risolto le tensioni presenti in un'area di grande rilevanza strategica.
Un popolo senza stato:i curdi: il popolo curdo, in cerca di una sistemazione territoriale stabile è frutto di un conflitto meno rilevante. I curdi hanno proprie caratteristiche etniche e da anni chiedono la costituzione di uno stato autonomo, subendo le repressioni turche e irachene.
Il fondamentalismo islamico: il cosiddetto "fondamentalismo islamico" ovvero la corrente religiosa più estrema è in continua crescita. Essa aspira a creare un unico grande stato che riunisce tutti i popoli arabi. I movimenti fondamentalisti utilizzano il terrorismo come arma di lotta.

3. Gli Stati
- Iraq
L'ambiente fisico e la popolazione: buona parte del territorio dell'Iraq è costituito dalla pianura mesopotamica, a nord comprende le ultime proaggini dell'Anatolia. L'area centro-settentrionale, è caratterizzata da un clima steppico, mentre quella meridionale è caratterizzata da un clima desertico. L'Iraq è un paese mediamente popolato, con una densità di 52 ab./kmq, essa è maggiormente araba. La situazione non è pacifica dal momento che troviamo sugli altopiani una consistente minoranza di curdi.
La storia: culla delle antiche civiltà mesopotamiche, l'Iraq è un paese indipendente dalla fine della seconda guerra mondiale. Nel 1958 un colpo di stato ha condotto all'abbattimento della monarchia. Successivi cambiamenti, nel 1979, hanno portato al potere Saddam Hussein, che ha nazionalizzato i pozzi di petrolio e ha avviato un processo di modernizzazione del paese. Dopo l'ascesa del potere in Iran di Khomeini, l'Iran ha cominciato a seguire una linea politica estremamente bellicosa per affermare la sua supremazia. Nel 1990, per assicurarsi i pozzi del Kuwait, le truppe irachene hanno invaso il piccolo emirato arabo, scatenando l'intervento di tutte le potenze mondiali. La fine della guerra, dagli esiti negativi per l'Iraq, ha avuto un esito molto negativo: la decisione da parte dell'Onu di un embargo economico.
L'economia: le guerre hanno notevolmente compromesso l'economia del paese. L'agricoltura, è relativamente progredita: si coltivano orzo, tabacco, grano, riso (nelle pianure alluvionali), grano cotone e frutta. Negli altopiani c'è grande disponibilità di legname. L'attività petrolifera concentrate nella regione meridionale, hanno consentito lo sviluppo di diverse raffinerie e industrie.
Le città: la capitale, Baghdad, è una città antichissima, diventata in breve tempo uno dei più fiorenti centri commerciali dell'Islam. Le altre città sono Bassora, Mosul e Kirkur.
- Iran
L'ambiente fisico e la popolazione: L'Iran è il più vasto e popoloso fra gli stati mediorientali. Il territorio è costituito da un grande altopiano centrale, circondato da catene montuose. L'altopiano centrale è molto arido: vi scorrono solo fiumi stagionali. Gli abitanti sono circa 70 milioni e la densità è di circa 41 ab./kmq. La maggioranza della popolazione è di etnia iranica, ma vi sono minoranze arabe, turche e curde. La religione è musulmana di rito sciita. L'economia: il clima arido rende improduttivo grande parte del territorio. Si coltivano cereali a nord- ovest, cotone a nord- est; la risorsa più tradizionale è l'allevamento nomade, che si occupa particolarmente di bovini. La maggior risorsa del paese è il petrolio. La storia politica dell'Iran ha influenzato molto le scelte economiche del paese. Fino al 1979 era l'unico paese islamico che si inspirava a modelli di sviluppo occidentali. Nel '70 con la presenza del petrolio l'economia era in netto miglioramento, ma dopo il calo del greggio c'è stato un arresto di questo sviluppo. Nel 1979 un'insurrezione popolare ha portato al potere l'ayatollah Khomeini, ura religiosa molto carismatica. Da allora il paese è stato governato da ure religiose molto rigide, che hanno avuto delle conseguenze molto gravi sul paese, la cui occidentalizzazione è stata bruscamente interrotta. Solo di recente l'Iran ha allentato la sua rigida posizione anti- occidentale. Gravi per questo paese sono state anche le guerre con l'Iraq.  
Le città: la capitale è Teheran, in prossimità del mar Caspio. Sono poche le altre città che superano il milione di abitanti: Mashhad, Esfahan e Tabriz.
- Israele
L'ambiente fisico:il territorio è diviso in:
- una regione meridionale (pressoché desertica che giunge fino alla fine del mar Rosso)
- una regione settentrionale (caratterizzata dalla depressione del Mar Morto, con clima mediterraneo )
La storia: già alla fine del '900 gli ebrei si erano trasferiti nei territori palestinesi. Nel 1922 la Società delle nazioni affidò alla Gran Bretagna il compito di dare alla Palestina un assetto stabile. Fino al 1940, le immigrazioni di ebrei furono massicce, anche per sfuggire alle persecuzioni naziste. Questa numerosa comunità ebraica si organizzò e alla fine della guerra, l'Onu approvò la formazione in Palestina di uno stato arabo e uno israeliano. Con la dichiarazione dello Stato di Israele, non riconosciuto dai paesi arabi confinanti, si aprì una storia di tensioni che avrebbero fatto di quest'area uno dei punti più caldi del pianeta. Da allora la situazione di Israele è stata sempre complicata dai difficili rapporti con gli altri stati. I conflitti hanno permesso allo stato ebraico di allargare i propri confini, ma lo hanno anche destinato a uno stato di guerra permanente.
La popolazione: gli ebrei sono nettamente dominanti e provengono da tutti i paesi europei. Lo stato, è assai popoloso: la densità supera i 290 ab./kmq. Gli arabi originari vivono in ristrette aree interne allo stato di Israele.
L'economia: gli immigrati in Israele sono giunti con delle precise conoscenze tecnologiche e con notevoli possibilità economiche. L'agricoltura israeliana è estremamente produttiva ed è stata caratterizzata da un'organizzazione di tipo cooperativistico che aveva scopi difensivi. Le camne erano gestite da comunità agricole multifamiliari, i kibbutz, e da operative agrarie, i moshav. Oggi comincia a diffondersi un'agricoltura capitalistica, nella quale prevalgono le culture mediterranee. Molto estese sono anche le colture industriali, soprattutto di cotone. Affianco all'allevamento ovino c'è anche quello bovino. Le competenze tecnologiche e gli aiuti internazionali hanno consentito un notevole sviluppo industriale, che serve a soddisfare il fabbisogno interno della popolazione. Alle industrie tradizionali si sono affiancate quelle petrolifere. Anche il settore militare è molto sviluppato. Israele dispone di una rete viaria modesta, mentre è ben organizzata la rete di comunicazione aerea.
Le città: la capitale è Gerusalemme, anche se è sottoposta a delle pressioni essendo un grande simbolo religioso per varie confessioni. Tel Aviv è il centro industriale più importante.
- Turchia
L'ambiente fisico: Il territorio è occupato da un vasto altopiano i cui monti si elevano in catene solo nella regione nord- orientale. Nell'altopiano interno si trovano numerosi laghi, che contribuiscono a temperare l'aridità della zona. La Turchia presenta sue regioni con diversi tipi di clima e di ambiente naturale: la prima, che interessa le aree costiere ha un clima mediterraneo; la seconda regione, interna, è caratterizzata dalla steppa. La storia: la Turchia è stata centro del grande impero ottomano, che raggiunge la sua massima potenza nel XVII secolo. Nei secoli successivi iniziò una lunga decadenza, culminata dalla proclamazione della repubblica turca nel 1923. Da quel momento la Turchia, intraprese un programma di modernizzazione basata sulla costruzione di uno stato laico. Anche dopo la seconda guerra mondiale, la Turchia ha mantenuto legami economici privilegiati con i paesi dell'Occidente. La Turchia non è un paese arabo, perché la popolazione appartiene in maggioranza al gruppo etnico turco. La popolazione si addensa nelle città costiere.
L'economia: la produzione agricola è caratterizzata da frutta e agrumi; all'interno, vengono coltivati i cereali; gli altopiani centrali sono tenuti a pascolo con allevamento tradizionale. Il cromo è l'unica risorsa mineraria importante. ½ sono poi giacimenti di carbone, di ferro e di petrolio. L'aria industriale si trova nella Turchia europea attorno a Istanbul, punto strategico per i traffici commerciali.
Le città: la capitale è Ankara, posta al centro dell'altopiano anatolico. La città ospita funzioni politiche e amministrative. Istanbul, è il centro industriale e commerciale del paese.
- Libano, Siria e Giordania
Libano, Siria e Giordania hanno diversi elementi comuni: sono situati sull'area Medio Orientale, caratterizzata da un clima arido, che diventa tipicamente mediterraneo lungo le coste; hanno tutti prevalenza araba. Siria e Giordania hanno modesta popolazione, mentre il Libano, ha una densità molto più elevata. Inoltre in questi paesi sono emigrati molti palestinesi espulsi da Israele.
L'economia e le città:la regione possiede scarse risorse naturali. La sua economia si basa sull'allevamento nomade e sull'agricoltura di tipo mediterraneo. L'agricoltura potrebbe essere più produttiva se ci fossero dei fondi per l'irrigazione. L'industrializzazione, a sua volta, è limitata ai settori tradizionali. Solo il Libano, prima della guerra civile fra cristiani e musulmani, godeva di un'economia florida basata sulle attività commerciali e finanziarie. La capitale della Siria è Damasc; Amman, capitale della Giordania. Beirut, capitale del Libano, era il maggiore porto e il maggiore centro della regione. Attualmente è in corso una ricostruzione.
- Gli altri stati della penisola arabica
I paesi del petrolio: gli stati che si trovano sulla penisola arabica, ma le enormi risorse petrolifere ne fanno i paesi più ricchi della regione meridionale.
- L'Arabia Saudita è il più esteso, ma anche quello in più la densità è più bassa
- Gli Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Bahrein, Qatar e Oman hanno una popolazione di circa 6 milioni. Questa regione è popolata da arabi, un tempo allevatori seminomadi. Successivamente le trasformazioni economiche ne hanno favorito lo stanziamento. Nel cuore del deserto sorgono centri abitati solo in corrispondenza delle oasi, dove è possibile l'irrigazione. Riyadh, capitale dell'Arabia Saudita, collega il golfo Persico alla Mecca. Le ricchezze provenienti dallo sfruttamento delle risorse petrolifere hanno mutato sia le condizioni agricole, sia quelle dell'allevamento ma non hanno però generato una rilevante modernizzazione. Le industrie sono prevalentemente petrolifere.
Lo Yemen: nel sud della penisola arabica, sorge la Repubblica dello Yemen, il paese più povero della regione. La Repubblica è nata dalla fusione dello Yemen del Nord con lo Yemen del Sud. Recentemente nella regione sono stati scoperti giacimenti di petrolio. La complessiva situazione di arretratezza del paese è testimoniata anche dal fatto che la popolazione vive prevalentemente nelle aree rurali e le città sono di modeste dimensioni. La capitale è San'n; la città più attiva economicamente è però Aden, centro di raffinazione del petrolio.
- Cipro
Una difficile convivenza tra Greci e Turchi: nel Mediterraneo, si trova l'isola di Cipro, che ha rappresentato un punto di contatto tra Europa e Asia. Nel XVII secolo fu annessa all'impero ottomano; ciò comporto l'insediamento di una consistente comunità turca che si aggiunse a quella greca preesistente. La convivenza è stata sempre problematica, fino a giungere a un punto di rottura nel 1974. Da quella data l'isola è divisa in due parti; una repubblica indipendente, con capitale Nicosia, e una fascia settentrionale occupata militarmente dalla Turchia. A testimonianza della grave situazione, ricordiamo la divisione della capitale in due zone, quella turca e quella greco- cipriota, separate da un muro eretto nel 1974. La crisi politica ha avuto grandi riflessi negativi sull'economia.  


Il Subcontinente Indiano
1. L'India
L'ambiente fisico: L'India è una penisola che si protende verso  sud  e comprende anche: Pakistan,Bangladesh,Bhutan,Nepal, Sri Lanka e Maldive. Fino a 80 milioni  di anni fa l'india era un continente a se che  si è spostato lentamente verso nord e si è unito all'Asia dando vita alla catena dell'Himalaya.  L'India può essere divisa in tre  grandi aree: a nord-est si trova la  regione montuosa , dominata dalle catene montuose dell' Himalaya e del Karakoram ;al centro si estende la pianura indogangetica  che è la zona più popolata e fertile dell'india perché è attraversata a ovest dall'Indo, a est dal Bengala e a sud dal Deccan . le coste sono occupate dalle catene montuose dei Ghati occidentali e dei Ghati orientali e lungo di esse si  trovano le piantagioni di caucciù e ananas. Nella parte meridionale dell'altopiano le precipitazioni sono più abbondanti e ci sono  fitte foreste in cui si trovano molti legnami pregiati .
Il clima: Il clima indiano si differenzia da zona  a  zona in conseguenza dell'altitudine.
A nord l'Himalaya blocca le correnti di aria calda e umida e quindi le precipitazioni sono abbondanti sull'India e scarse sul Nepal. L'area orientale della pianura indogangetica e la zona costiera sono caratterizzate, da giugno a ottobre, dalla presenza dei monsoni ,che hanno sempre condizionato le attività economiche. Infine, l'area desertica  nord-occidentale e in quella dell'altopiano del Deccan  sono molto aride.

Il popolamento dell'india è stato caratterizzato da continue invasioni di popoli provenienti da nord e da ovest , ma questo non ha impedito al paese di raggiungere una propria identità culturale, artistica e artigianale. Alcune testimonianze archeologiche rivelano l'esistenza di un'antichissima civiltà urbana. Nel secondo millennio avanti Cristo l'india fu occupata dagli ariani che introdussero la religione hindu e  una forma di organizzazione sociale basata  sulla divisione della popolazione in "caste", determinate dalla professione e dal ruolo sociale, che hanno caratterizzato la società indiana  fino ai giorni nostri e che  sopravvivono  ancora oggi in vasti strati della popolazione.  La penisola indiana  fu poi invasa dagli arabi nel VII secolo d. C , dai turchi nel X secolo e dai mongoli  alla fine del  XIV.

La colonizzazione più importante fu quella degli inglesi che nel 1858  assunsero il controllo di tutto il territorio , trasformando  l'India in una colonia. L'India divenne indipendente nel 1947 grazie all'opera del Mahatma Gandhi e del Partito del Congresso.

In India si parlano 200 lingue , ma quelle ufficiali sono l'hindi e l'inglese . la religione più praticata è quella induista ma ci sono molte importanti minoranze religiose , che spesso sono causa di sanguinosi conflitti . oggi l'India è il secondo paese al mondo per  numero di abitanti e anche per questo il livello di vita media è molto basso. La crescita demografica è iniziata negli anni quaranta  grazie alla diminuzione del tasso di mortalità e al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie . il tasso di natalità , invece, è ancora  molto elevato , nonostante la  politica di controllo delle nascite. I tre quarti della popolazione vive in villaggi rurali , ma sono presenti anche enormi concentrazioni urbane.

La capitale dell'india è New Delhi , altre importanti città sono Bombay, Calcutta, Madras, Bangalore e Hyderabad.

Prima della dominazione britannica l'economia dell'India  si basava su un' agricoltura comunitaria, praticata dai contadini sulle terre dei maharaja, che provvedevano a riscuotere le imposte e a  realizzare le opere pubbliche. Gli inglesi introdussero la proprietà privata  attraverso gli esattori delle tasse a cui venivano affidate le proprietà terriere e il compito di riscuotere i tributi. Si formò così una classe di latifondisti  che viveva di rendita. Gli inglesi,inoltre, trasformarono  l'India in area di approvvigionamento di materie prime  per l'industria britannica.

Dal 1947 il governo indiano ha introdotto un modello economico misto i cui interventi  furono mirati a potenziare l'industria di base e le telecomunicazioni. Fu attuata una riforma agraria mirata a ridurre i latifondi  e una politica di investimenti  destinati alla  sistemazione idrogeologica del territorio. Inoltre ha ricevuto cospicui investimenti anche l'industria pesante. Recentemente molte industrie straniere hanno investito in India per il basso costo della manodopera.

L'agricoltura è ancora alla base dell'economia  indiana. Nei paesi  in cui si è avviato lo sviluppo  agricolo, vi sono grandi aziende capitalistiche in cui si pratica la monocoltura destinata all'esportazione. Nel resto del paese prevale invece un'agricoltura  di sussistenza  e la situazione è aggravata  dal sistema socio-religioso  delle caste, che rende difficili i cambiamenti .l'India è  tra i massimi produttori mondiali di riso, tè e  frumento. Il paese dispone del più elevato numero di bovini del mondo ma questo ha poca rilevanza economica  perché i capi sono denutriti  e poco produttivi.

Il settore industriale si è sviluppato dopo il 1947 e oggi l'India è tra le dieci  potenze industriali del mondo . lo sviluppo ha potuto contare su una buona disponibilità di risorse energetiche, sui bassi salari della manodopera, sui forti investimenti statali e su una rete ferroviaria molto sviluppata. Il settore più importante è quello tessile , anche se si  sono sviluppate molto anche l'industria siderurgica, autom0obilistica, ferroviaria, delle macchine agricole e delle biciclette. Anche l'industria privata è abbastanza forte, ma è controllata da  un piccolo numero di società come  Tata e  Birla. Le aree più industrializzate coincidono con quelle più popolate . un settore in cui l'India primeggia è l'industria cinematografica, concentrata a Bombay.

- Pakistan e Bangladesh Il Pakistan è diviso in tre regioni: a a occidente la regione del Belucistan, a oriente la pianura alluvionale del'indo e a nord la fascia montuosa che comprende l'Hindukush e le progini  occidentali dell'Himalaya. Il clima è arido, fatta eccezione per i versanti  himalayani.

Il Pakistan si è formato al termine della dominazione inglese, quando, si decise di dividere territorialmente l'area  indiana in India, induista , e Pakistan, mussulmano. Inoltre il Pakistan era diviso in  2 perché il Bangladesh (Bengala orientale)  era separato dal resto del paese dal territorio indiano. I rapporti tra le due parti rimasero tesi perché il Bangladesh era  costretto a dipendere economicamente dalla parte occidentale , da cui ottenne l'indipendenza solo nel 1971

L'Asia centrale
1. Caratteri Generali
L'Asia centrale è una vasta regione comprendente, oltre l'Afghanistan, gli stati asiatici che fino al 1991 hanno fatto parte del territorio dell'ex unione sovietica. La storia e le caratteristiche etniche della popolazione dell'Asia centrale portano a identificare due aree distinte: quella dei paesi trans caucasici come: la Georgia, l'Armenia e l'Azerbaigian; e quella dell'Asia centrale vera e propria come: il Kazakistan, Turkmenistan, l'Uzbekistan, il Tagikistan e il Kirghizistan. Comprendiamo tra questi paesi anche l'Afghanistan perché presenta aspetti e caratteristiche simili che lo collocano in quest'area. La maggior parte dell'Asia centrale è dominata da un vasto altopiano. A ovest è prevalentemente montuoso per la presenza del Caucaso. A sud il territorio torna a essere montuoso per la presenza della catena dell'Hindukush e dell'altopiano del Pamir. Il clima ha forti escursioni termiche tra estati torride e gelidi inverni; la piovosità è scarsa. Le vicende del popolamento dei tre paesi trans caucasici sono state caratterizzate da continue migrazioni tra Asia ed Europa. Il Caucaso è abitato in prevalenza da tre popoli: i georgiani, gli azeri e gli armeni. I russi conquistarono i tre stati incorporandoli prima nell'impero russo e poi nell' Urss. I paesi dell'Asia centrale presentano invece una forte omogeneità culturale e politica; la popolazione è costituita da allevatori discendenti dai mongoli. Tutta quest'area infatti ha fatto parte dell'impero mongolo, dopo di esso si è frammentata in varie entità, soggette alla dominazione turca o persiana. Nel XIX secolo tutti gli stati dell'Asia centrale, tranne l'Afghanistan, vennero annessi all'impero russo e poi all'Urss. Dopo il 1991, con il venir meno dell'autorità moscovita e la proclamazione dell'indipendenza da parte delle repubbliche della regione, sono esplosi i problemi di convivenza tra le etnie. L'integrazione nel sistema sovietico ha prodotto alcuni effetti economici positivi, come gli investimenti per modernizzare l'agricoltura e l'impianto idrico, provocando anche gravi problemi ambientali. Oggi il settore primario della regione si caratterizza per alcune produzioni specializzate, come il cotone. La presenza di importanti materie prime e risorse energetiche, favorì l'installazione di grandi fabbriche siderurgiche e meccaniche. La conquista della sovranità non ha eliminato la dipendenza economica dalla Russia. La situazione economica è paragonabile a quella dei paesi in via di sviluppo. Va infine ricordato il danno economico derivato dall'instabilità politica e dai conflitti etnici.

2.Gli Stati
- Le repubbliche caucasiche
Le tre repubbliche caucasiche, collocate nella fascia meridionale dell'ex Unione Sovietica, sono regioni prevalentemente montuose, non molto estese e con un limitato numero di abitanti. La catena del Caucaso determina l'aspetto e il clima di quest'area, mediterraneo in prossimità dei due mari e più rigido verso l'interno. I gruppi etnici nelle tre repubbliche sono armeni, azeri e georgiani. Le colture prevalenti sono tabacco, cotone, barbabietola da zucchero, cereali, riso, anche se non mancano viti, agrumi e frutta. L'allevamento è ben sviluppato. In campo industriale è rilevante la produzione di petrolio, estratto dal mar Caspio. Le uniche città importanti sono le capitali: l'armena Jerevan, l'azera Baku e infine la georgiana Tbilisi.
- Le repubbliche asiatiche
Le cinque repubbliche asiatiche si trovano nelle regioni della steppa, che digrada nel deserto; sono abitate da popolazioni di origine asiatica ed esse sono: il Kazakistan, Turkmenistan, l'Uzbekistan, il Tagikistan e il Kirghizistan. Nell'intera regione solo alcuni fiumi che scendono dai massicci himalayani alimentano grandi laghi senza emissario. Il clima è temperato o temperato caldo; le escursioni termiche nelle aree desertiche sono molto forti, mentre rigidi inverni nevosi caratterizzano i pendii montani. Nell'Uzbekistan e nel Kazakistan intense opere di irrigazione hanno consentito di sviluppare la produzione di cotone, canapa, barbabietola da zucchero e riso; l'Uzbekistan produce cereali, frutta e uva. In tutte queste regioni si pratica l'allevamento, con alcune specie tipiche delle diverse zone:ovini, yak, cavalli. L'industria è attiva grazie alle rilevanti risorse energetiche del sottosuolo. Sono nati molti centri industriali soprattutto nelle vicinanze del mar Caspio. Le città più importanti sono le capitali.
- L'Afghanistan
L'Afghanistan presenta caratteristiche che lo collocano come terra dell'area mediorientale, l'Asia centrale e il subcontinente indiano. Non ha sbocchi sul mare e il suo territorio è in gran parte montuoso. Il paese è fondamentalmente islamico ed è composta da popolazioni di ceppo iranico. Anche l'organizzazione politica è simile a quella dei paesi dell'Asia centrale. Il clima è continentale ed è caratterizzato da una forte aridità. La popolazione è nomade o seminomade ed è prevalentemente composta da agricoltori che vivono in estreme condizioni di povertà, migrando da una regione all'altra per avere sempre campi produttivi.


La Regione cinese e il Giappone
1. La Cina Un territorio così ampio presenta caratteristiche fisiche molto varie, ma principalmente si distinguono 2 regioni, una occidentale montuosa, arida e poco popolata e un'altra orientale ricca di pianure, di grandi fiumi e molto popolata.
Nella Cina occidentale si distinguono 3 aree:
- a nord si trova l'altopiano della Mongolia con inverni freddissimi ed estati molto calde
- a nord-ovest si estendono gli altipiani e deserti sabbiosi
-a sud-ovest si trova l'altopiano del Tibet delimitato dall'Himalaya e dal Kunlun Shan.

Nella Cina orientale si distinguono invece queste zone:
- a nord-est si trova la Manciuria regione collinare e pianeggiante piu'
-a sud si trova l'altopiano del Loess formata da depositi stratificati di polveri finissime portate dal vento
-al centro si estende la pianura del fiume azzurro
-la parte meridionale è occupata da colline e piccole pianure
Date l'estensione di questo territorio si hanno diversi climi: la regione orientale comunque presenta un clima temperato e le regioni meridionali sono caratterizzate dal clima monsonico.

La popolazione:
è composta principalmente da cinesi ma anche da altre 50 minoranze. la lingua e' il cinese e la religioni si divide tra il confucianesimo il buddismo il taoismo e qualche minoranza di cristianesimo. Oggi la Cina è il paese più popolato al mondo, la crescita demografica e' avvenuta soprattutto dopo la seconda guerra mondiale. Poiché l'aumento rapido di una popolazione già numerosa rendeva difficile avviare un programma di sviluppo economico e di autosufficienza alimentare, il governo cinese ha intrapreso una grande camna per la limitazione delle nascite. I risultati ottenuti hanno consentito di arrestare negli anni novanta il tasso di incremento all'1%. La popolazione cinese è concentrata nelle aree fertili della Cina orientale, qui si trovano le più importanti città: Pechino, la capitale, Shangai e' oggi la più grande città cinese, Hong Kong e Macao. Va inoltre ricordato infine che la regione del Tibet fino al 1956 è stata territorio indipendente, il governo cinese dopo aver invaso il territorio e costretto il Dalai Lama all'esilio, ha deciso l'annessione del Tibet alla Cina. Il Tibet è infatti la regione più elevata del paese ed è abitata da una popolazione di tibetani autoctoni che parlano la propria lingua. La lotta per l'autonomia linguistica e religiosa ha alimentato rivendicazioni di indipendenza sfociate spesso in momenti di forte contrasto. L'ultimo periodo di gravi tensioni si è concluso con una dura repressione da parte del governo di Pechino.

La storia:
La Cina ha una storia millenaria, la forza di un potere centralizzato, la presenza di una religione e di una scrittura basate sugli ideogrammi, hanno assicurato nel tempo unità e coesione a un paese enorme. La storia politica ed economica della Cina inizia però con la proclamazione della Repubblica popolare cinese. Durante tutta la storia precedente del paese, la grande massa di contadini era sempre stata esclusa dalla vita politica e aveva vissuto in condizioni di miseria e arretratezza. Questa situazione non si era modificata nemmeno quando fu abbattuta l'ultima dinastia imperiale e venne proclamata la repubblica. I decenni successivi furono caratterizzati da una grande instabilità politica che terminò con la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese guidata da Mao. Da quel momento ebbe inizio un rinnovamento totale: il primo drastico intervento fu la riforma agraria, che eliminò la proprietà privata delle terre, fu in oltre avviato il processo di industrializzazione del paese che impiegò imponenti quantità di manodopera. I risultati di questa politica sono stati contraddittori: successi so sono accomnati a disfunzioni. Dopo la morte di Mao i nuovi leader hanno avviato la modernizzazione del paese introducendo nel sistema economico socialista importanti elementi di economia di mercato. Il nuovo indirizzo cinese ha consentito una graduale apertura del paese all'afflusso di capitali stranieri. nonostante il recente sviluppo la Cina resta un paese agricolo e con un basso livello di reddito pro-capite.

L'Agricoltura:
L'agricoltura garantisce alla Cina l'autosufficienza alimentare. La Cina è il principale produttore mondiale di riso, frumento, patate e arachidi. Dal punto di vista agricolo possiamo dividere il paese in tre aree differenti:
- sud-est: dove si coltiva il riso, l'agricoltura e' sviluppata e di tipo intensivo
- nord: dove prevalgono metodi di coltivazione estensiva
- Cina occidentale: dove l'agricoltura e' poco sviluppata a causa delle difficili condizioni ambientali.

L'industria: Per quanto riguarda il settore industriale, la Cina è la terza potenza mineraria mondiale, estesi giacimenti di petrolio sono stati scoperti in molte regioni del paese e nelle acque costiere; i minerali metallici sono presenti su tutto il territorio. L' industria alimentare e quella tessile sono diffuse un po ovunque. Le aree più sviluppate dal punto di vista industriale si trovano nella zona a ridosso delle coste orientali. In Manciuria è localizzato il nucleo più importante dell'industria siderurgica. Le imprese straniere sono attirate in questa regione dalle condizioni particolarmente favorevoli che il governo cinese offre loro: infrastrutture e materie prime a prezzi preferenziali, vantaggi fiscali e possibilità di rimpatriare gli utili.

2. Gli altri stati della regione cinese
- La penisola coreana
La penisola coreana si trova nella parte nord-orientale della regione cinese. Dopo la guerra mondiale la penisola fu teatro di un conflitto indiretto tra le due superpotenze mondiali, Usa e Urss, che portò alla formazione di due stati con organizzazioni politiche ed economiche completamente opposte: la Corea del Nord e la Corea del Sud.

La Corea del Nord è un territorio in prevalenza montuoso. La popolazione è costituita per la maggior parte da coreani. La capitale è Pyongyang. Il settore agricolo è caratterizzato dalla coltura del riso e dallo sfruttamento delle risorse forestali e della pesca. Inoltre il paese dispone di carbone e ferro. La Corea del Nord è uno stato a governo socialista; negli ultimi decenni invece l'economia del paese è andata progressivamente peggiorando fino al crollo, seguito dalla carestia che ha reso necessari gli aiuti internazionali.

Il territorio della Corea del Sud è collinare. Il clima è temperato. Proclamata repubblica presidenziale nel 1948 è stata sostenuta dagli Stati Uniti durante il conflitto armato contro la Corea del Nord. La popolazione conta circa 46 milioni di abitanti di etnia coreana. È alta la concentrazione a partire dalla capitale, Seoul. La Corea del Sud ha registrato nell'ultimo ventennio, uno sviluppo economico tra i più densi dell'intero paese. Nonostante una forte crisi abbia segnato il passaggio al XXI secolo, oggi la Corea del Sud dispone di un sistema industriale consolidato, dalla siderurgia al tessile, dall'industria automobilistica alla produzione ad alta tecnologia.

Taiwan
L'origine di Taiwan risale quando i dirigenti cinesi sconfitti da Mao Tse-tung si rifugiarono sull'isola di formosa dando vita ad una repubblica indipendente, con capitale Taipei. La popolazione è per lo più cinese. Taiwan ha iniziato il suo sviluppo grazie ai finanziamenti di multinazionali straniere costruendo un sistema di produzione rivolto principalmente all'esportazione. L'industria di montaggio è divenuta la specializzazione mondiale di Taiwan. Più recentemente si sono sviluppate anche le produzioni ad alto contenuto tecnologico. Anche l'industria di costruzioni navali ha acquistato importanza a livello mondiale.
Mongolia
A nord della Cina si trova la repubblica popolare della Mongolia. Qui vivono circa 2.5 milioni di abitanti. Il paese, provincia cinese dal seicento, conquistò l'indipendenza nel 1911 con l'aiuto della Russia zarista. Oggi anche la Mongolia ha formalmente abbandonato il modello socialista. Le attività economiche si basano sull'allevamento tradizionale e sull'agricoltura.

3. Il Giappone
L'arcipelago Giapponese è costituito da oltre tremila isole, le quattro principali sono: Shikoku, Kyushu, Hokkaido e Honshu. Tutte le isole giapponesi si collocano lungo una delle più importanti linee sismiche del pianeta. La linea vulcanica parte a nord con le isole Aleutine e si protende a sud. La fertilità dei suoli lavici ha sempre favorito gli insediamenti umani. Il territorio è in prevalenza montuoso. Per la presenza delle montagne e per la forma stretta e allungata delle isole i fiumi sono per lo più brevi e a carattere torrentizio. In tutto il paese vi sono numerose sorgenti termali e termominerali, legate alla natura vulcanica del sottosuolo. Il clima giapponese è fortemente condizionato dalle diverse correnti marine. Da nord, infatti discende una corrente freda che giunge fino alle coste dell'isola di Hokkaido. Da sud, una corrente tropicale lambisce le coste delle isole di Kyushu e Shokoku. Una particolarità del clima giapponese è l'irrompere, alla fine della stagione estiva, di tifoni spesso violenti e distruttivi. Solo nelle aree più isolate e inaccessibili il paesaggio è rimasto intatto e la vegetazione è ancora quella naturale. La maggior parte del territorio risente invece di gravi problemi ambientali. Il Giappone conta oltre 126 milioni di abitanti. I giapponesi,con un plurisecolare lavoro, hanno pietai l'ambiente naturale alle necessità dell'insediamento, raggiungendo una densità di popolazione elevatissima. I maggiori insediamenti sorgono lungo la costa. La capitale è Tokyo, è un'immensa megalopoli. Oltre a Tokyo, almeno una decina di altre città superano il milione di abitanti. Tra queste Osaka, Kobe, Yokohama, Kawasaki, Kyoto. Una cosi elevata concentrazione di popolazione crea notevoli problemi di spazio e determina prezzi dei terreni e degli immobili tra i più elevati

Il Giappone è oggi la seconda potenza mondiale per prodotto interno lordo. Il segreto di questo successo è una miscela di fattori diversi: la presenza di un settore industriale che riesce a produrre merci di qualità a costi contenuti; la forte produttività e capcità di esportazione,l'elevato livello di innovazione tecnologica: il dinamismo di un settore finanziario potente e in grado di fare investimenti in tutto il mondo. Tuttavia, partire daal 1997, il Giappone ha risentito pesantemente della generale crisi asiatica. Nel settore agricolo, il consumo di fertilizzanti è altissimo: la produzione fondamentale è il riso. Il Giappone ottiene ottimi risultati anche nelle altre coltivazioni. Dai prodotti del mare, i giapponesi ricavano la metà delle proteine che consumano quotidianamente. Il Giappone importa molte delle sue materie prime perché è un paese povero di risorse del sottosuolo. Mediante la costruzione di centrali nucleari però riesce a coprire un quarto del fabbisogno della popolazione.   
Dal punto di vista industriale, il paese continua ad essere la seconda potenza del mondo. Per ragioni di spazio, l'industria giapponese si è localizzata nelle zone costiere. I settori industriali in cui il Giappone primeggia sono quelli della siderurgia, della meccanica, della chimica, dell'elettronica di consumo e dell'alta tecnologia.
L'industria giapponese ha una struttura particolare, da una parte vi sono grandi gruppi commerciali-finanziari che esportano in tutto il mondo i loro prodotti. A fianco di questi colossi esiste una miriade di piccole aziende a livello poco più che familiare. Queste lavorano per i grandi complessi, ma con salari più bassi e flessibilità maggiore. Nello sviluppo economico-industriale del Giappone gioca un ruolo importante l'istruzione universitaria, nel complesso il livello dell'istruzione media è elevatissimo e la percentuale di laureati è in costante aumento. Il Giappone possiede una discreta rete stradale una rete ferroviaria tra le più moderne e più veloci del mondo. Ha inoltre una buona rete di navigazione interna tra le isole. La flotta mercantile è la migliore e più attrezzata del mondo.

Il Sud-Est asiatico
1. Caratteri Generali
Il Sud-Est asiatico è costituito da due aree: una continentale e un'altra insulare. Quella continentale ovvero l'area indocinese è una penisola di forma allungata. Sul suo territorio si protendono verso sud, a ventaglio, alcune catene montuose che sono la continuazione della catene himalayana. Fra queste si aprono vaste pianure alluvionali formate dai depositi di grandi fiumi ricchi d'acqua. Dal punto di vista climatico la zona si divide in due aree: a sud le temperature rimangono elevate tutto l'anno accomnate da piogge abbondanti; a nord invece, si trovano regioni esposti ai venti monsonici. La vegetazione è abbondante nonostante il disboscamento per ampliare i terreni agricoli. La fascia insulare invece, è formata da 10000 isole che proseguono i sistemi montuosi dell'area continentale; per questo vi sono poche pianure e le isole sono occupate quasi interamente dai rilievi. La frequenza di terremoti e maremoti è la più elevata del mondo e determina un area geologia giovane e in fase di assestamento. Il clima è equatoriale con abbondanti piogge che consentono lo sviluppo della foresta equatoriale. Anche nelle zone dell'arcipelago la foresta è stata utilizzata come risorse di legno e lungo le coste si trova una vegetazione tipica delle lagune e delle zone tropicali.   Nel corso della sua storia quest'area ha subito molte variazioni di popolazioni, per questo esiste tutt'ora un frammentazione culturale, etnica, linguistica, religiosa e la presenza di 10 stati nella stessa zona. La regione ha subito l'influenza della cultura indiana, di quella cinese e di quella araba. Malgrado tutte queste mescolanze, i popoli dell'Asia hanno creato una propria identità dando vita a regni e civiltà con caratteristiche culturali originali. Contemporaneamente si diffuse la religione islamica, sostituendo i culti animisti. La presenza di molte etnie e delle culture diverse ha generato in tutta l'area violente tensioni, spesso sfociate in conflitti armati. Per colpa di queste tensioni la situazione demografica è peggiorata notevolmente. Tutt'ora ci sono conflitti nell'Indonesia che peggiora ancora la situazione. Oltre questa situazione di tensione, nella maggior parte dei paesi attraversa una fase di rapida crescita demografica. La popolazione vive prevalentemente nei delta dei fiumi dove ci sono le terre più fertili. Nelle isole invece le zone più popolate sono quelle costiere per i porti che commerciano prodotti agricoli e minerari. Gli elementi che condizionano il sud est asiatico sono l'arrivo degli europei e la conseguente dominazione. Poi arrivarono i snoli che conquistarono le Filippine, successivamente arrivarono gli olandesi che conquistarono buona parte dell'arcipelago indonesiano. Grazie a queste invasioni si introdussero nelle colture il caucciù, il tabacco, il tè, il cotone, la canna da zucchero e il caffè. Queste piantagioni però hanno portato ad un forte disboscamento, inoltre, grazie alle foreste si incrementò la produzione di legname pregiato (teak). Gli olandesi però lasciarono a questi paesi una buona struttura commerciale al contrario degli europei. Nonostante tutte queste risorse questi paesi non riescono a svilupparsi e la maggior parte della popolazione si dedica ancora all'agricoltura. Va però sottolineato che in alcuni di questi paesi negli ultimi decenni hanno avviato importanti processi di trasformazione industriale che favorise tutt'ora l'economia. Qui si sono installate diverse multinazionali americane, giapponesi, europee e coreane che hanno dato vita a nuove attività produttive.

2. Gli Stati
Filippine
Le filippine sono un arcipelago di isole, è in prevalenza montuoso, ma il clima tropicale crea un habitat favorevole allo sviluppo della foresta che occupa un terzo del territorio. Il paese è stato una colonia snola per circa tre secoli fino a quando è subentrato il dominio degli USA. Dal 1946 il paese ha avuto l'indipendenza anche se è ancora controllato dall'America. Nel sud del paese dopo l'indipendenza si è avviato un conflitto religioso tra mussulmani e islamici. La popolazione è concentrata soprattutto nell'isola di Luzon dove si trova la capitale Manila, capitale e porto principale dell'area. L'agricoltura è caratterizzata da una struttura latifondista ereditata durante il dominio snolo. Le colture principali sono: la canna da zucchero e la palma d'olio. Al latifondo si contrappongono le piccole aziende agricole dei contadini che producono prevalentemente riso.
Indonesia
Lo stato indonesiano è composto da isole maggiori e minori. Il clima è equatoriale con abbondanti precipitazioni e una temperatura elevata. L'Indonesia è lo stato più popolato della regione e il quarto paese al mondo per numero di abitanti. La popolazione è per la maggior parte malese e la religione dominante è quella islamica. L'economia si fonda sull'agricoltura, ancora praticata dalla maggior parte della popolazione e si coltivano riso, mais e le colture da piantagione. Negli ultimi anni il governo indonesiano a puntato sui capitali stranieri che hanno sviluppato il settore terziario, o meglio le industrie pesanti. Nonostante i recenti progressi l'economia di questo paese è ancora fragile e la disparità sociale è ancora elevata.
Singapore, Thailandia e Malaysia Singapore è una piccola isola composta da una popolazione di etnia cinese. Dopo una lunga colonizzazione britannica è diventa indipendente. Da quel momento ha conosciuto un intenso sviluppo economico che l'ha resa uno dei paesi più ricchi al mondo grazie alle fiorenti attività industriali. Grazie al suo sviluppo questo paese è uno dei paesi investitori dei paesi del sud-est asiatico. La Thailandia e la Malaysia invece, pur non avendo i livelli di Singapore si stanno avviano lentamente ad un buon sviluppo economico grazie anche ai capitali stranieri al loro interno. In entrambi i paesi l'economia può contare sulle risorse minerari piazzandosi in una buona posizione nel mondo. anche il settore agricolo è una risorsa grazie alle piantagioni, i quali prodotti vengono esportati nel mondo.
- Vietnam, Cambogia e Laos Alcuni paesi dell'area indocinese, soprattutto Vietnam e Cambogia, hanno vissuto durante il dopoguerra un periodo di tensione e conflitti militari. Dopo la guerra per l'indipendenza derivò una lunga guerra, che vide contrapposti Vietnam del nord contro Vietnam del sud. Vinse il nord nel 1975 con la riunificazione del paese. Dopo le devastazioni la ripresa economica e sociale fu molto difficile, guidata da un regime socialista che ha accentuato un'apertura verso i paesi e gli investimenti stranieri. Anche la storia della Cambogia è drammatica: conquistata nel 1954 l'indipendenza sviluppò un buon livello economico, grazie anche ai capitali stranieri; dopo una serie di dittature poi nel 1991 con un trattato di pace mise fine alla sua drammatica fase di storia, cercando di creare un apparato economico funzionante e forte. Quest'economia si basa soprattutto sulla coltura del riso mentre le attività industriali sono per lo più automobilistiche e chimiche. Il Laos è l'ultimo paese dell'Indocina a essere stato colonizzato. La partenza con i francesi, e poi i numerosi conflitti contro il Vietnam. Nel 1975 fu proclamata l'indipendenza con un governo di tipo socialista. L'economia è prevalentemente statale, ma ci sono anche aziende private. L'agricoltura si basa sulla coltivazione del riso e un'altra risorsa del paese è il legname. L'industria si concentra soprattutto nel campo elettrico. Una voce molto importante dell'economia è l'oppio che viene tollerato dal governo, sebbene illegale.
- Altri stati del sud-est asiatico: Birmania e Brunei La Birmania è uno dei paesi non coinvolti nel processo di trasformazione economica. È una paese essenzialmente agricolo, dove le principale coltivazioni sono il riso e le colture di piantagione; inoltre è uno dei maggiori produttori del mondo di teak. Ha un governo dittatoriale che ha attirato l'attenzione di tutto il mondo giornalistico.  Il Brunei è una piccolissima entità statale che si trova sull'isola del Borneo. La sua economia è basata sul petrolio, che rende il pro capite di questo paese uno dei più alti del mondo. la diminuzione improvvisa di questa risorsa ha portato il governo di questo stato a puntare su altre risorse, tra cui il turismo.

















Privacy

© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta