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Lo sport



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Indice




  • Premessa


  • Come è nato lo sport


  • Il doping


  • Olimpiadi




  • Vari sport olimpici


  • Salute


  • Violenza


  • Conclusioni


  • Sitografia



















Premessa


La nostra scelta è caduta sullo sport perché è  un argomento più semplice nel quale ci si può destreggiare meglio e ciò è stato condiviso da tutti gli elementi del gruppo.

Abbiamo fatto questa scelta anche perché il nostro gruppo è composto di ragazzi praticanti ed appassionati di sport. Lo sport fa parte della vita di tutti i giovani ed adulti e chiunque apprezzerebbe fare qualche nuova conoscenza riguardo questo argomento perciò cercheremo anche di approfondire la tematica nei minimi particolari facendone uscire fuori i diversi fattori:sia positivi che negativi.

In questa tesi parleremo di com'è nato lo sport, dei suoi vari problemi, come il doping che  sta infangando lo sport dei giorni nostri, dell'evento più importante, le Olimpiadi, e anche dei vari sport: dai più conosciuti a quelli meno.











COME E'NATO LO SPORT


1. Premessa
Alla base dei suoi valori c'è la concezione che lo sport non deve avere delle finalità pratiche in quanto il suo unico scopo è lo svago, il divertimento e l'educazione fisica. Sulla base di questa definizione possiamo andare indietro nel tempo per cercare le origini dello sport: quando le attività umane diventano pratiche sportive. La lotta o la caccia, per esempio, hanno origini antichissime, ma diventano uno sport quando perdono il fine pratico legato alla alimentazione.

2. Lo sport in Grecia
Lo sport inizia a diffondersi con i Greci e con le Olimpiadi. Le Olimpiadi si svolsero per la prima volta nel 776 a.C. su iniziativa del re Ifito. Questi giochi si svolgevano ogni quattro anni e in queste occasioni si interrompevano le guerre per consentire agli atleti delle varie regioni della Grecia di frequentare le gare. Inizialmente le Olimpiadi prevedevano solo la corsa a piedi, ma poi compresero anche altre gare e nella maggior parte di queste discipline possiamo individuare gli antesignani degli sport moderni: la lotta, il pugilato, l'equitazione, il penthatlon. Quest'ultimo consisteva in cinque prove atletiche che risultano diverse da quelle del phentatlon moderno. Per i Greci l'esercizio fisico veniva inteso come culto del corpo, ma anche come dimostrazione di coraggio, lealtà, agonismo. I vincitori venivano visti come degli eroi e le loro vittorie erano esaltate dai poeti, dai cantori e dagli scultori.

3. Lo sport a Roma
I Romani ritenevano che lo sport, come veniva praticato in Grecia, risultava inutile e insulso in quanto privo di finalità pratiche come, per esempio, la prospettiva che lo sforzo fisico era svincolato dall'educazione militare. Tuttavia l'interesse per i giochi era fortissimo, ma era anche più violento e spettacolare perché doveva soddisfare volere del popolo. I giochi, infine, davano loro la certezza del trionfo della civiltà romana sui barbari e nella punizione dei malfattori che espiavano le loro colpe venendo uccisi nell'arena.

























Che cos'è il doping 



Spesso si sente parlare di doping, alla TV, sui giornali, ma non tutti sanno cosa sia veramente. Per doping si intende l'assunzione di sostanze illecite da parte di atleti o di giovani che praticano sport a livello agonistico, per migliorare le proprie prestazioni fisiche. Non tutti però sono al corrente che esistono anche degli effetti collaterali che possono danneggiare la salute o addirittura mettere in pericolo la vita di un atleta: tutti i farmaci, infatti, producono effetti su più funzioni dell'organismo umano.


E' dal 1967 che si effettuano sistematici controlli antidoping sugli atleti. Per ora non esiste ancora in Italia una legge che punisca gli sportivi dopati; vengono solo condannati coloro che prescrivono o vendono le 'sostanze proibite'.

In realtà, il problema del doping coinvolge l'insieme dei valori etici e morali dello sport. Gli atleti, infatti, con la vittoria possono premiare il loro sacrificio, i loro innumerevoli sforzi, i duri e faticosi allenamenti, e se fossero tutti puliti, la competizione sarebbe 'vera'. Questo purtroppo non avviene quasi più.

L'assunzione di sostanze dopanti non è solo uno 'sgarro' volontario alle regole da parte del singolo atleta, ma, il più delle volte, è l' 'ambiente' stesso che costringe lo sportivo all'assunzione delle sostanze dopanti, spesso con minaccia di esclusione dalla squadra.

Il doping, non riguarda soltanto i professionisti, ma anche i dilettanti, e il problema è altrettanto grave. Molta gente ormai frequenta palestre e centri sportivi ed accetta di assumere sostanze senza essere pienamente cosciente degli effetti negativi. La facilità con la quale si ricorre ai farmaci rende più superficiale il consumatore, che ritiene sempre meno importante informarsi sulla complessità degli effetti di un medicamento. Ecco perché, vorremmo che il nostro lavoro, vi aiutasse a comprendere quanto il doping sia pericoloso.

Attorno ai prodotti pubblicizzati nelle palestre, ci sono interessi economici rilevanti e chi li vende mette a rischio la salute degli sportivi, a scopo di lucro. Ci sembra significativo un esempio a noi molto vicino: un nostro comno di classe stava per essere coinvolto da un amico incosciente, all'assunzione di creatina, allo scopo di migliorare le proprie prestazioni fisiche. Questa sostanza era addirittura in vendita in una farmacia di Trezzano sul Naviglio, liberamente, senza nemmeno una ricetta medica

Purtroppo, quello del doping è un circolo vizioso, molto complesso, poiché troppe sono le persone coinvolte in un gioco pericoloso, dove gli interessi economici sono elevati, ed una volta entrati è davvero difficile uscirne. 








Iniziative internazionali anti-doping

L'uso di eccitanti da parte degli atleti era un fatto comunemente accettato nella comunità sportiva internazionale, ma la sua diffusione si allargò a tal punto che dopo le Olimpiadi di Melbourne del 1956 si incominciò a parlare del danno che il doping provocava agli atleti e allo sport.

  • La prima significativa presa di posizione internazionale ebbe luogo nel 1960 quando il Consiglio

europeo, un gruppo di 21 nazioni dell'Europa occidentale, propose una risoluzione contro le sostanze dopanti nello sport e a favore dell'introduzione dei test anti-doping

  • La Francia emanò la legislazione anti-doping nel 1963 e anche il Belgio prese questa via nel 1965, ma l'impatto dei programmi fu poco rilevante sino alla morte di Tommy Simpson nel Tour de France. Immediatamente dopo, nel 1967, fu insediata la Commissione medica del CIO, e venne stilato l'elenco delle sostanze e delle pratiche proibite.
  • I governi e le organizzazioni sportive nazionali ed internazionali continuarono ad impegnarsi in iniziative sul doping per tutto il tardo 1960 e 1970 e i test diventarono un elemento diffuso nelle competizioni sportive ad alto livello, ma il semplice fatto che i programmi di controllo fossero in attuazione non garantiva la loro efficacia: i test positivi erano limitati a causa di una tecnologia inadeguata, e, soprattutto, perché gli atleti impararono velocemente a battere il sistema, sostituendo i campioni di urine e cessando di usare droghe in tempo sufficiente per cancellarene le tracce prima che il test fosse effettuato.

  • Nel 1983 i test fecero un importante passo avanti quando le prove analitiche vennero significativamente perfezionate, con l'introduzione della gas-cromatografia e della spettrometria di massa. Fu proprio in quest'anno che scoppiò lo scandalo dei giochi Panamericani a Caracas, dove numerosi atleti risultarono positivi a droghe proibite e molti altri lasciarono le gare per non essere testati.





























LE LEGGI SUL DOPING

ITALIA

 La Costituzione italiana tutela il diritto alla salute di tutti i cittadini, ma nella leglislazione in vigore non esiste ancora una legge che vieti espressamente l'assunzione di sostanze dopanti; per colmare questo vuoto il Governo ha presentato un disegno di legge che regolamenta la materia e prevede pene severe (questo Disegno è stato approvato a luglio dal Senato, poi è passato all'approvazione della Commissione affari sociali della Camera, dove ancora giace. Per diventare legge deve passare anche al voto della Camera e ritornare al Senato per l'approvazione definitiva).

    Nell'articolo 8 del Disegno di Legge vengono identificati i responsabili: il medico che prescrive i farmaci e il farmacista che li fornisce. Le pene per costoro sono carcerarie, e possono variare da tre mesi a tre anni, oppure possono consistere in una multa che va da 5 a 100 milioni. L'atleta, invece, è considerato vittima, anche se consenziente. Nel caso si rifiuti di sottoporsi a controlli, però, viene punito con sanzioni pecuniarie.

    Ad un atleta è consentito l'uso di certe sostanze solo in presenza di condizioni patologiche, accertate e certificate dal medico sulla base di adeguate analisi cliniche che rispettino le condizioni del paziente. I trattamenti prescritti, e successivamente attuati con le modalità ed i dosaggi indicati, dovranno essere tenuti a disposizione delle farmacopee ufficiali e delle autorità competenti nel caso in cui venissero effettuati controlli. L'atleta, finché dura l'effetto della malattia e dell'eventuale farmaco, non può partecipare a competizioni sportive.

    L'etica sportiva richiede che tutti gli atleti debbano gareggiare a parità di condizioni rispettando un regolamento liberamente accettato. Ogni Federazione sportiva sarà tenuta ad adeguare il proprio regolamento alle disposizioni della legge.

   E' possibile che una sostanza vietata da una Federazione sia ritenuta utile dal medico per curare l'atleta ammalato, così come è possibile che sostanze e/o pratiche non considerate doping e quindi ammesse dai Comitati di controllo delle varie Federazioni, vengano giudicate inutili o parzialmete dannose dal medico curante.
    Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), le Federazioni, le associazioni sportive pubbliche e private, e le società ad esse affiliate sono tenute ad inserire nei propri regolamenti l'obbligo per gli atleti di non assumere sostanze con l'intento di migliorare le prestazioni agonistiche o di modificarne le condizioni biologiche dell'organismo.
    Le norme vigenti stabiliscono che un atleta è tenuto a conoscere le sostanze il cui uso gli è proibito dalla Federazione alla quale è affiliato, perché l'ignoranza non è consentita e la buona fede non è necessariamente considerata attenuante.     Il Disegno di Legge presenta molti aspetti simili alla legislazione del CONI, perché è stato elaborato ispirandosi ad essa, nel regolamento del CONI, però, l'atleta dopato viene punito con la sospensione dall'attività sportiva, che può variare da 1 a 6 mesi, ma può essere ridotta se l'atleta comunica alle autorità competenti il nome del medico che gli ha prescritto i farmaci e quello del farmacista che glieli ha procurati


LE SOSTANZE PROIBITE



Le sostanze che vengono utilizzate dagli sportivi per migliorare le prestazioni in alcuni casi sono vere e proprie droghe, cioè sostanze illegali che provocano dipendenza e assuefazione, ma la maggior parte delle volte sono dei farmaci, il cui scopo è la cura delle patologie. Poiché ogni farmaco ha degli effetti collaterali, deve essere assunto solo in caso di reale necessità, soppesando con attenzione vantaggi e danni arrecati. Le aziende produttrici sono obbligate per legge ad accomnare ogni farmaco con un foglietto illustrativo che reca tutte le informazioni, effetti collaterali compresi.


STIMOLANTI

ANALGESICI

ANABOLIZZANTI


DIURETICI


EMODOPING

Sono utilizzati soprattutto per allontanare la sensazione della fatica.

Sono impiegati per sopprimere la sensazione di dolore e per il loro effetto euforizzante.

Vengono impiegati per aumentare le masse muscolari, e quindi la potenza fisica; in più, l'ormone GH è impiegato perché stimola la produzione di globuli rossi (vedere EMODOPING)

Sono impiegati da alcuni atleti che devono mantenere il peso corporeo al di sotto di una certa soglia, ma soprattutto da coloro i quali desiderano mascherare alle analisi dell'urina l'assunzione si sostanze dopanti.

L'assunzione di sostanze o l'adozione di pratiche che favoriscono l'incremento dei globuli rossi nel sangue sono attuati negli sport di resistenza (ciclismo e sci di fondo, soprattutto) perché consentono una maggiore disponibilità di ossigeno nei tessuti, permettendo il recupero durante l'attività fisica.

Amfetamina, cocaina e caffeina agiscono sul sistema nervoso centrale; adrenalina ed efedrina agiscono sul sistema nervoso autonomo (l'adrenalina endogena è un ormone prodotto dalla midollare surrenale ed è anche un neurotrasmettitore).

Fra gli analgesici proibiti sono annoverati gli oppioidi: morfina, codeina e il derivato semisintetico della morfina, l'eroina. Le sostanze morfino-simili agiscono sul sistema nervoso centrale e sono classificate nella categoria dei narcotici.

Appartengono a questa categoria l'ormone della crescita (ormone somatotropo, GH), un peptide prodotto dall'ipofisi, il testosterone, uno steroide prodotto dai testicoli, oltre a numerosi steroidi di sintesi, fra i quali il più noto è il nandrolone.



Fra i numerosi farmaci che favoriscono la diuresi (eliminazione di acqua e sali con le urine) vi sono la clorotiazide e l'acetazolamide

L'eritropoietina, un ormone prodotto dal rene e l'ormone somatotropo, prodotto dall'ipofisi (vedere ANABOLIZZANTI) stimolano la produzione di globuli rossi. Per ottenere lo stesso risultato si ricorre all'autotrasfusione o all'allenamento in altura (quest'ultimo non è considerato doping).

L'adrenalina è utilizzata per contrastare l'arresto cardiaco e le crisi anafilattiche, l'efedrina nella cura delle tossi asmatiche; amfetamina e cocaina sono droghe e non trovano impieghi terapeutici

Mentre l'eroina non ha impieghi terapeutici, la morfina viene utilizzata nella terapia del dolore dei malati terminali e in modo limitato e controllato nei dolori acuti. La codeina è un componente di alcuni farmaci antitosse.

L'ormone somatotropo è impiegato nella cura del nanismo nei soggetti che possiedono deficit ipofisari, il testosterone, o gli analoghi di sintesi, per permettere lo sviluppo sessuale negli individui affetti da ipogonadismo.

Vengono usati per ridurre la pressione sanguigna, perciò risultano efficaci nell'insufficienza cardiaca e nell'edema polmonare


L'eritropoietina è utilizzata come terapia delle anemie dovute a insufficienza renale. Si ricorre invece all'autotrasfusione prima di un intervento chirurgico a rischio di emorragie, per evitare di contrarre malattie da trasfusione (epatiti B e C, o AIDS).



Cocaina e amfetamine provocano depressione, dipendenza e assuefazione e si corre il serio rischio di collassi, convulsioni e anche morte, perché si supera il limite di resistenza, o per overdose. Dosi massicce di caffeina possono provocare mal di testa, alterazioni dei sistemi cardio-vascolare e cardio-respiratorio. L'adrenalina e l'efedrina provocano agitazione motoria, vertigini, insonnia, nausea, vomito, palpitazioni cardiache, sudorazione.

Eroina e morfina assunte da soggetti sani inducono gravissime forme di dipendenza e assuefazione; le crisi di astinenza sono dolorosissime e una dose eccessiva può determinare il coma e la morte. Anche la codeina, sebbene in modo meno grave, assunta massicciamente può portare a dipendenza.



L'impiego di GH in soggetti sani provoca gigantismo se assunto nell'età giovanile, e acromegalia nell'età adulta, oltre a determinare altre disfunzioni metaboliche, come il diabete. Gli steroidi anabolizzanti nella donna provocano mascolinizzazione e alterazioni gravi del ciclo mestruale, nell'uomo sterilità e impotenza, danni al fegato e al sistema cardio-circolatorio, negli adolescenti l'arresto della crescita.

L'assunzione di diuretici in soggetti normali provoca ipotensione grave, arresto cardiaco dovuto alle perdite di potassio, anemia emolitica, danni epatici e renali (a cui si sommano gli effetti degli altri dopanti di cui si desidera mascherare la presenza

L'aumento eccessivo dei globuli rossi provoca un aumento della viscosità del sangue, e quindi ipertensione arteriosa e di conseguenza gravi malattie cardiovascolari, quali l'infarto del miocardio, ictus ed embolie.


Storia delle Olimpiadi


Le olimpiadi nascono nel mondo greco e, la loro storia ci è narrata in larga misura dalle due opere ascrivibili ad Omero: L'Iliade e L'Odissea nelle quali si raccontano le vicende legate alla città di Troia, colonia greca. Nell'Iliade troviamo la narrazione del funerale di Paco, amico e fratello di Achille, durante il quale si inducono delle competizioni sportive in onore del defunto. Nell'Odissea, il modulo dedicato allo sport, è quello che narra dell'incontro tra Ulisse ed una principessa, in seguito alla sua vittoria in alcuni giochi. Gli elementi distintivi degli sport nell'età antica sono l'essere riservati all'aristocrazia e l'essere istituiti in onore di qualche divinità o per onorare un defunto consentendogli un più agile passaggio nella vita ultraterrena. Si pensava, infatti, che il sangue ed il sudore versati in occasione di questi giochi fossero fonte di energia per il defunto. Quattro erano i giochi grandi che si svolgevano (non solo nell'Ellade, ma in tutte le regioni vicine e le colonie). Erano riservati ai cittadini di cultura greca. I quattro giochi grandierano distinti in: OLIMPICI (dedicati a Zeus/Giove); PITICI o DELFICI (dedicati ad Apollo); NEMEI (dedicati a Zeus/Giove); ISTMICI (dedicati a Poseidone/Nettuno). L' essere dedicati ad un Dio era tra le caratteristiche di questi giochi. La loro importanza era tale che gli anni cominciarono a contarsi a partire dalle Olimpiadi. In questo modo il 776 a.c. era chiamato il 1° anno dei primi giochi olimpici; il 775 a.c. 2° anno dopo i primi giochi olimpici; 774 a.c. 3° anno dopo i primi giochi olimpici; 773 a.c. 4° anno dopo i primi giochi olimpici; 772 a.c. 1° anno dei secondi giochi olimpici e così via.

Il premio per questi giochi era solo simbolico, costituito da un ramoscello intrecciato a mo di corona, con il quale si cingeva il vincitore. Ma la vittoria aveva un enorme valore per l'atleta che, tornato a casa, era trattato da eroe e poteva rivestire importanti cariche nella vita sociale della città Stato di appartenenza. Per comprendere l'importanza attribuita a ciò, basti pensare che, in occasione dei giochi, erano sospese anche le guerre con la cosiddetta "Tregua Sacra".

I giochi si succedettero regolarmente sino al 200 a.c., successivamente si svolsero in maniera meno rigorosa sino alla loro definitiva sospensione nel 393 d.c. A decretarne la fine fu un editto dell'allora imperatore Teodosio, sotto l'influenza del vescovo di Milano Ambrogio (S. Ambrogio), essendo ormai la Grecia sotto la dominazione romana. I motivi della loro cessazione sono da ricercarsi nel fatto che rappresentavano riti ani, quindi in contrasto con la religione Cattolica.

La ripresa dei giochi dopo ben 2672 anni fu merito del barone Pierre de Coubertin, grande appassionato di sport che, con la sua perseveranza, ed investendo buona parte dei suoi capitali, riuscì nell'impresa di far risorgere il mito delle olimpiadi nel 1892. 

Le discipline dei giochi olimpici moderni


  • Atletica
  • Badminton
  • Canottaggio
  • Canoa
  • Ciclismo
  • Gli sport di squadra
  • Ginnastica
  • lotta greco-romana
  • pattinaggio artistico
  • golf
  • judo
  • equtazione
  • lotta
  • pattinaggio moderno
  • sollevamento pesi
  • nuoto
  • tennis
  • pugilato
  • tiro
  • scherma
  • vela





























LETICA LEGGERA MASCHILE/FEMMINILE

L'atletica leggera è una delle discipline sempre presente nelle varie edizioni dei giochi olimpici e tra le più seguite, visto il gran numero di specialità alle quali ci si può iscrivere.

Le varie gare possono essere suddivise in tre macro classi: corse, salti e lanci.

   CORSE

 Velocità

Queste gare hanno la caratteristica d'essere veloci e di dover essere disputate con uno sprint dalla partenza all'arrivo. La particolarità delle gare di staffetta è determinata dal 'testimone', così è chiamato il bastoncino che ogni concorrente deve portare. Ogni squadra, si posiziona sulla propria corsia, e ciascun atleta delle squadre partecipanti deve percorrere un tratto fino ad arrivare al concorrente successivo consegnandogli in mano il testimone, che non può essere né lanciato, né preso al volo, ma solo passato di mano in mano. La staffetta viene indicata con due numeri: il primo  identifica il numero dei concorrenti per squadra mentre il secondo la distanza che deve percorrere ciascun atleta. Tutte queste gare sono disputate su pista all'interno dello stadio; la pista è realizzata in Tartan, un particolare materiale, che consente una maggiore aderenza con il suolo, maggiore elasticità e soprattutto resistenza agli agenti atmosferici.

Nelle corse si corrono le seguenti distanze:

    • 60metri
    • 100 metri
    • 200metri
    • 400metri
    • 800metri
    • 1500metri
    • Staffetta100x200x400x800 metri (significa che il primo atleta percorre 100 m, il secondo 200, il terzo 400 e l'ultimo 800 metri)
    • Staffetta4x100 metri
    • Staffetta4x400 metri

Ostacoli

In questi tipi di corsa, gli ostacoli da superare sono sempre 10 ed è vietato passare un piede o una gamba a lato della barriera, l'altezza varia a seconda che gareggino donne o uomini. Mentre nei 2500 - 3200 - 4000 siepi gli ostacoli da superare sono quattro a giro, composti ciascuno da un ostacolo realizzato in legno ed una fossetta di acqua profonda circa 70 cm.

Le distanze da percorrere possono essere:

    • 110 metri ostacoli
    • 200metri ostacoli
    • 400metri ostacoli
    • 2500siepi
    • 3000siepi
    • 4000siepi

Lunghe

Sono tutte quelle corse che non richiedono eccessiva velocità  ma molta resistenza. L'Unica differenza si ha nella gara di Marcia che ha un andamento camminato, invece che di corsa, con una particolare rotazione del bacino, tanto che l'ex dirigente del CIO non la riteneva di particolare interesse.

Le distanze sono:

    • 5000metri
    • 5000metri a squadre
    • 10.000metri
    • Maratona(40 Km)
    • 4miglia a squadre
    • 5miglia
    • 3miglia a squadre
    • Marcia
    • Campestre
    • Campestre a squadre

  SALTI

Queste gare sono effettuate su particolari strutture e le donne sono ammesse solamente al salto in lungo ed in alto. Ogni gara di salto ha tre possibilità di ripetizione per ogni atleta per migliorare la prestazione.

In particolare:

  • Per il salto in lungo ed il Salto Triplo si gareggia sulla stessa pedana. Ha una corsia per la rincorsa, ed una fossa di caduta, alla quale si accede dopo la rincorsa staccando dal margine del'asse di battuta. Se con il piede si supera tale barra il salto è considerato nullo. Tale asse rappresenta anche il punto di partenza dal quale si misura il risultato ottenuto. Il salto triplo è caratterizzato dai tre slanci che si prendono prima di staccare e cadere nella fossa.
  • Le gare di salto con l'asta e di salto in alto concedono all'atleta tre possibilità per ogni altezza, ed il concorrente viene eliminato dopo aver effettuato tre salti nulli di una stessa altezza, cioè quando si fa cadere l'asticella che delimita l'altezza. Questi due tipi di gara hanno la pedana costituita da una corsia per la rincorsa avente, nel caso della gara di salto con l'asta, al termine una cassetta atta al contenimento dell'asta stessa in fase di salto, da due misuratori verticali sui quali si poggia l'asticella di confine e da un materasso sul quale cadono gli atleti in gara.

Si hanno i seguenti tipi di salto:

    • Salto in Alto
    • Salto in Alto da Fermo
    • Salto in Lungo
    • Salto in Lungo da Fermo
    • Salto triplo
    • Salto Triplo da Fermo
    • Salto con l'Asta

  LANCI

Le gare di lancio sono effettuate da una pedana, sporgendosi al di là della quale il lancio risulta nullo ed il risultato non è preso in considerazione. Un atleta ha in ogni gara di lancio tre possibilità in modo da poter migliorare la prestazione.

In particolare:

  • Nella gara del giavellotto perché il lancio sia corretto il giavellotto deve cadere nel settore delimitato dalle linee che partono dal centro del cerchio, deve cadere di punta e lasciare almeno una traccia per la misurazione.
  • Nel lancio del peso, il peso è rappresentato da una sfera realizzata in materiale ferroso. Il peso deve cadere in un settore di 40' di ampiezza situato davanti alla pedana.
  • Il lancio del martello: in questo caso l'attrezzo è costituito da una palla metallica collegata con un cavo d'acciaio ad una maniglia con la quale si afferra l'attrezzo.

Si hanno i seguenti tipi di lanci:

    • Getto del Peso
    • Getto del Peso a due Mani
    • Getto del Peso di 56 Libbre
    • Lancio del Disco
    • Lancio del Martello
    • Tiro alla Fune
    • Lancio del Disco (Stile Greco)
    • Lancio del Giavellotto
    • Lancio del Disco a due mani
    • Lancio del Giavellotto a due braccia

Oltre a queste singole specialità, sono nate nel corso degli anni competizioni che riuniscono varie specialità come il:

  • Pentathlon: come dice la prima parte della parola stessa (Penta), questa competizione si compone di cinque specialità del'atletica leggera. Nel'antichità esse erano la corsa, il salto, il lancio del giavellotto e del disco, e lotta, mentre oggi sono: salto in lungo, lancio del giavellotto, 200 metri piani, lancio del disco, corsa piana di 1500 metri.
  • Decathlon: (Deca) per dieci gare alle quali partecipare per concorrere a questa medaglia. Questa è una delle competizioni più importanti, perché vincerla, per un atleta significa essere uno sportivo completo e ben preparato. Le dieci gare sono: 100 metri, salto in lungo, Lancio del peso, salto in alto, 400 metri, 110 metri ostacoli, lancio del disco, salto con l'asta, lancio del giavellotto, corsa piana 1500 metri.
  • Heptathlon

Per ogni prova, secondo una particolare tabella, è assegnato a ciascun atleta un punteggio e la somma dei punteggi ottenuti determina la classifica.

    • N.B.: Le discipline evidenziate in neretto non sono più presenti nei giochi olimpici.



CANOTTAGGIO

E' una delle discipline più antiche dei giochi olimpici, che ha visto come protagonisti italiani i Fratelli Abbagnale.

La lunghezza delle gare di canottaggio è 2000 metri per gli uomini e 1000 metri per le donne.

La caratteristica delle gare del singolo, del due e del quattro di coppia, è che l'atleta possiede due remi, uno per mano, mentre nelle altre gare, ne possiede solo uno.

  • Singolo
  • Due con
  • Due Senza
  • Due di coppia
  • Quattro con
  • Quattro senza
  • Quattro di coppia
  • Jole a quattro
  • Otto

 Il 'con' ed il 'senza', indicano se c'è o no il timoniere.

Le donne sono ammesse solo alle gare di singolo, due di coppia, due senza, quattro di coppia, quattro con ed otto.

Nelle prime edizioni dei giochi olimpici moderni era presente la gara di canotti a motore che comprendeva tre categorie:

  • Classe A (Open)
  • Classe B (fino a 60 piedi)
  • Classe C (8 metri)

N.B.: le discipline evidenziate in neretto non sono più presenti nei giochi olimpici.






CICLISMO

Questo sport non è tra i più antichi, perché la bicicletta è stata inventata solo nel 1800, comunque è molto seguito dagli sportivi di tutto il mondo.

Esso prevede:

    • Corsa su Strada individuale
    • Corsa su strada a squadre
    • 333 metri a cronometro
    • 1000 metri a cronometro
    • 100 Km a cronometro
    • 100 Km a cronometro a squadre
    • 2000 metri
    • 10000 metri
    • 100 Km su pista
    • Dodici Ore
    • Tandem
    • 5000 metri su pista
    • 20 Km su pista
    • 50 Km su pista
    • Inseguimento a squadre
    • Inseguimento individuale
    • Velocità
    • Individuale a punti

Le categorie ciclistiche sono: esordienti-allievi-juniores e seniores-professionisti e veterani.

N.B.: Le discipline evidenziate in neretto non sono più presenti nei giochi olimpici





NUOTO

Il nuoto è considerato uno degli sport più completi ed è molto indicato per sviluppare gli arti sia inferiori sia superiori ed il torace.

Le gare di nuoto si svolgono in vasche suddivise in otto corsie, al centro delle quali, sul fondo sono disegnate delle strisce nere per l'orientamento dei concorrenti. Lo start avviene dai blocchi di partenza che si trovano sul lato minore della vasca, con un segnale acustico, mentre i dorsisti partono con i piedi già nell'acqua appoggiati al bordo della vasca. Nello stile libero il più diffuso è il crawl, che si esegue tenendo il corpo orizzontale sul ventre, mentre le gambe e le braccia si muovono alternativamente dal basso all'alto compiendo un movimento circolare. Nella rana si portano avanti e indietro, contemporaneamente, mani e gambe eseguendo un semicerchio sotto il pelo del'acqua. Nello stile a farfalla le braccia si portano contemporaneamente fuori dell'acqua distendendole, mentre le gambe si muovono come nello stile a rana.

 Le specialità sono:

    • 50 metri Stile Libero
    • 100 metri Stile Libero
    • 200 metri Stile Libero
    • 400 metri Stile Libero
    • 500 metri Stile Libero
    • 1000 metri Stile Libero
    • 1200 metri Stile Libero
    • 1500 metri Stile Libero
    • 4000 metri Stile Libero
    • 100 metri Stile Libero per Marinai
    • 100 metri Dorso
    • 200 metri Dorso
    • 100 metri Rana
    • 200 metri Rana
    • 100 metri Farfalla
    • 200 metri Farfalla
    • 200 metri a squadre
    • 200 metri misti
    • 400 metri misti
    • Staffetta 4 x100 Stile Libero
    • Staffetta 4x200 Stile Libero
    • Staffetta 4x100 Mista
    • 60 metri sott'acqua
    • Sincronizzato Individuale
    • Sincronizzato a Coppie

I TUFFI:



Le gare di tuffo sono aperte anche alle donne; il trampolino è realizzato in materiale elastico, tali gare consistono nell'eseguire tuffi obbligatori e liberi ed il voto che la giuria assegna è considerato in base all'eleganza, alla difficoltà, all'entrata in acqua ed all'impostazione.

    • Tuffi dal trampolino
    • Tuffi dalla Piattaforma
    • Tuffi di Distanza

LA PALLANUOTO

Il campo da gioco della pallanuoto è delineato da una linea di galleggianti e comprende le due porte dove le due squadre devono riuscire a segnare. Ogni squadra è composta da un portiere che difende la porta, da sei giocatori e da sei riserve. Lo scopo del gioco è riuscire a fare rete nella porta avversaria, un pò come nel calcio, con la differenza che si gioca con le mani e nuotando.

N.B. Le discipline evidenziate in neretto non sono più disputate nei giochi olimpici.






JUDÒ

Questo sport è disputato su un tappeto quadrato, con un abbigliamento tipico del Giappone denominato Judogi che comprende una casacca e un pantalone di tela con una cintura colorata legata in vita. Il colore della cintura definisce l'abilità dei concorrenti. La caratteristica è che il combattimento avviene a piedi nudi, e si aggiudica un punto colui che riesce ad immobilizzare sul dorso l'avversario. Le varie categorie di combattimento sono definite in base al peso.

Le categorie delle donne partono da fino a 48 Kg ed arrivano a oltre 72 Kg.

    • Fino a 60 Kg
    • Fino a 65 Kg
    • Fino a 71 Kg
    • Fino a 78 Kg
    • Fino a 86 Kg
    • Fino a 95 Kg
    • Oltre 95 Kg
    • Categoria Open



PUGILATO

Le gare di pugilato vengono disputate sin dall'antichità. Il campo a forma di quadrato è delineato da tre corde ed il pavimento è realizzato in materiale morbido atto ad attutire l'intensità dei colpi impressi dai concorrenti.

La tenuta degli atleti che praticano questo sport è costituita da un casco, un paio di guantoni, un paradenti, un paio di pantaloncini con conchiglia nella parte del cavallo che serve a proteggere il basso ventre, e da una canottiera con una cintura per riconoscere la linea addominale.

Lo scopo è mettere K.O. l'avversario con colpi e pugni, ma al contrario della lotta o del judo, non sono ammessi colpi inferti dagli arti inferiori.

Le categorie seguono il peso degli atleti:

o   Pesi minimosca

o   Pesi mosca

o   Pesi gallo

o   Pesi piuma

o   Pesi leggeri

o   Pesi superleggeri

o   Pesi welter

o   Pesi superwelter

o   Pesi medi

o   Pesi mediomassimi

o   Pesi massimi

o   Pesi supermassimi




SCHERMA

Nella scherma si sottolineano tre particolari armi: il fioretto, la sciabola e la spada.

Tale disciplina è descritta come una delle più leganti tra tutti e gli sport. Nei tempi passati a coloro che praticavano questo sport, alla loro morte veniva posta l'arma nella tomba come simbolo di ringraziamento e onore per aver amato un così bello sport. I tre tipi si arma si differenziano per il tipo di lama e per il bersaglio, che, nel caso del fioretto è l'intero corpo del'avversario, mentre nella sciabola sono il busto, la testa e le braccia. La durata della gara è molto limitata, da sei a dieci minuti per gli uomini e cinque per le donne. Si riesce a captare quando un concorrente 'tocca' l'avversario grazie ad un circuito inserito nella tuta del concorrente, nelle parti considerate bersaglio, collegato a un campanello che emette un suono acustico.

Le diverse discipline sono:

    • Fioretto individuale
    • Fioretto per maestri d'arma
    • Fioretto a squadre
    • Scherma col bastone
    • Sciabola Individuale
    • Sciabola per maestri d'arma
    • Sciabola a squadre
    • Spada individuale
    • Spada a squadre
    • Spada per amatori e maestri
    • Spada per maestri d'arma

Le donne sono ammesse alle discipline del fioretto la spada e da qualche anno, anche la sciabola.

N.B.: Le discipline evidenziate in neretto non sono più praticate nei giochi olimpici






SOLLEVAMENTO PESI

Questi tipi di gara richiedono molta potenza nei muscoli degli arti superiori, potenza che viene sfruttata a pieno nel momento del sollevamento del gran peso. Lo strumento che deve essere alzato, denominato bilanciere, è costituito da un a barra di metallo molto resistente, alla quale vengono collegati alle due estremità dei dischi, sempre in metallo. Vince chi riesce a sollevare il bilanciere con più peso alzandolo da terra e portandolo, a gambe divaricate e braccia tese, fino in alto, a resistere in posizione per almeno due secondi e ad appoggiarlo di nuovo a terra senza lanciarlo. Se si verifica una parità tra due o più concorrenti vince l'atleta che pesa meno.

Solitamente gli atleti che praticano questo sport, indossano durante la gara una cintura molto alta e resistente che serve solo come protezione al fine di evitare brutti strappi muscolari.

Nel sollevamento pesi si distinguono:

    • A un braccio
    • A due braccia
    • Pesi mosca
    • Pesi piuma
    • Pesi gallo
    • Pesi leggeri
    • Pesi medi
    • Pesi mediomassimi
    • Pesi massimi
    • Fino a 100 Kg
    • Fino a 110 Kg
    • Fino a 90 Kg
    • Persi Supermassimi

N.B.: le discipline evidenziate in neretto non sono più praticate nei giochi olimpici.




TENNIS

Alle Olimpiadi si gioca sia il tennis tradizionale che il tennistavolo. Il primo è quello caratteristico con campo realizzato in materiali sintetici di colore rossastro, mentre le competizioni del secondo si svolgono su di un tavolo suddiviso in due parti a delimitare la zona di ciascun atleta.

Tennis

Il tennis si distingue in:

    • SINGOLARE MASCHILE
    • SINGOLARE MASCHILE INDOOR
    • DOPPIO MASCHILE
    • DOPPIO MASCHILE INDOOR
    • DOPPIO FEMMINILE
    • SINGOLARE FEMMINILE
    • SINGOLARE FEMMINILE INDOOR
    • DOPPIO MISTO
    • DOPPIO MISTO INDOOR

Tennistavolo (Ping - Pong)

Come tutti avranno ben presente, in questo gioco  le dimensioni delle racchette sono minori rispetto a quelle del tennis e anche i materiali differiscono; la pallina ha le dimensioni di un uovo è realizzata in plastica.

Anche nel tennistavolo si hanno:

    • SINGOLO MASCHILE
    • SINGOLO FEMMINILE
    • DOPPIO MASCHILE

DOPPIO FEMMINILE





VELA

Nelle gare di vela le categorie sono determinate in base al numero dei membri del'equigio, alla superficie velica e alle dimensioni e peso dello scafo. In anni passati le categorie venivano selezionate in base al peso oppure alla lunghezza dell'imbarcazione.

Ogni prova avrà un punteggio che al termine della gara si somma per ottenere la classifica generale.

Nella vela si distinguono:

    • Classe Lechner
    • Classe Finn
    • Classe sharple
    • Classe dragoni
    • Classe star
    • Classe 470
    • Classe tempest
    • Classe F.D.
    • Classe tornado
    • Classe Soling

Classe Europa (Femminile)






































SALUTE


FUNZIONI E STRUTTURA DELL'APPARATO CIRCOLATORIO


Il corpo umano, come tutti gli organismi di maggiori dimensioni, ha bisogno di un sistema che trasporti  sostanze nutrienti e gas respiratori ad ogni cellula del corpo ed agli organi che svolgono funzioni vitali.

Il sistema circolatorio è costituito da un insieme di organi che permettono la circolazione del sangue in tutto il corpo:

il sangue, che trasporta le sostanze in tutto il corpo.

il cuore, che pompa il sangue in tutto il corpo;

i vasi sanguigni (arterie, vene e capillari) dentro i quali scorre il sangue;



IL SANGUE

Il sangue ha il compito di trasportare le sostanze nutrienti e i gas alle varie cellule e di prelevaredi rifiuto.

Il 45% del sangue è costituito dalla parte corpuscolata che comprende globuli rossi, globuli bianchi e piastrine ed il restante 55% è costituito dalla parte liquida il plasma.

Il plasma a sua volta è formato da acqua contenente disciolte proteine (7%), sali, prodotti della digestione, ormoni, prodotti di rifiuto.

L'ossigeno diffonde rapidamente in soluzione, ma la capacità di trasporto dei liquidi è bassa, e per questo si lega ad una proteina trasportatrice, l'emoglobina, contenuta nei globuli rossi, la quale è costituita da quattro catene, ognuna delle quali contiene un gruppo eme che lega una molecola di ossigeno: ogni emoglobina trasporta quindi quattro molecole di ossigeno. Quando i globuli rossi passano nei capillari alveolari l'ossigeno si lega alle molecole di emoglobina per essere trasportato col sangue nei capillari dei tessuti di tutto il corpo, dove, a causa della bassa pressione parziale di ossigeno, viene liberato.





IL CUORE

Il compito principale del cuore è quello di pompare il sangue e quindi tenerlo sempre in movimento.

Il cuore è situato al centro del torace, tra i polmoni, alloggiato in una cavità del polmone sinistro detta 'letto del cuore'.

All'interno è diviso in quattro cavità, due superiori o atri e due inferiori o ventricoli; ogni atrio comunica con il corrispondente ventricolo attraverso delle valvole

Il cuore non è una pompa unica ma un sistema di due pompe, in quanto una parte pompa verso i polmoni il sangue che non ha ossigeno, mentre l'altra pompa verso le cellule il sangue ricco di ossigeno.

Il percorso cuore - polmoni - cuore è detto piccola circolazione, invece quello cuore - periferia - cuore è detto grande circolazione

I condotti in cui scorre il sangue sono denominati vene e arterie. Quelli che portano il sangue al cuore sono le vene. Quelli che portano via il sangue dal cuore sono le arterie.

Il sangue per un giro completo impiega circa 45 secondi e la forza con cui viene spinto dal cuore è detta pressione del sangue.



I VASI SANGUIGNI

I vasi sanguigni si dividono in arterie vene e capillari

Le vene sono vasi sanguigni che portano il sangue dai capillari al cuore.

Le arterie sono vasi che portano il sangue dal cuore a tutte le altre parti del corpo.

Le arterie hanno il lume più piccolo e le pareti più spesse ed elastiche, che possono dilatarsi e proare fino alla periferia la spinta data al sangue dalla contrazione dei ventricoli.

Le vene hanno un lume più largo e le pareti sono più sottili e meno elastiche.

Le arterie della grande circolazione sono poste in profondità , invece le vene sono poste superficialmente e sono quelle che si intravedono attraverso alla pelle.

Il sangue circola per tutto il corpo senza mai uscire dai vasi: si parla perciò di sistema circolatorio chiuso Il sangue passa dalle arterie alle vene attraverso sottilissimi tubicini, i capillari.

I capillari sono piccolissimi vasi delimitati da un solo strato di cellule e formano un intricata rete che trasporta il sangue dove avvengono scambi di ossigeno, nutrienti, messaggeri chimici e prodotti di rifiuto.





















La funzione dell'apparato respiratorio è quella di mettere a contatto il sangue con l'aria che ci circonda in modo da fornire alle cellule l'ossigeno necessario per compiere la respirazione cellulare, grazie alla quale esse ottengono l'energia indispensabile per svolgere tutti i processi vitali, e ad espellere l'anidride carbonica, prodotto di scarto della respirazione stessa.

L'apparato respiratorio è formato dalle cavità nasali, dalla faringe, dalla laringe, dalla trachea, dai bronchi e dai polmoni.

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Le vie aeree superiori

L'aria viene introdotta attraverso il naso e la bocca, ma l'organo specializzato è il naso, infatti qui l'aria viene termoregolata, umidificata e filtrata: il percorso dell'aria nelle cavità nasali è molto tortuoso per la presenza di formazioni ossee (i turbinati), in questo modo vengono favoriti gli scambi di calore fra l'aria e la mucosa nasale, che è molto vascolarizzata; essa, inoltre, trattiene le impurità grazie alle vibrisse, i peli posti alla base del setto.

La cavità nasale comunica con la faringe attraverso due aperture (le coane). Finita la faringe inizia la laringe.

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Le vie aeree inferiori

Tra la laringe e la faringe si trova l'epiglottide, che permette il passaggio dell'aria, ma che si chiude al passaggio del cibo. La laringe ha la forma di un imbuto ed è sorretto da uno scheletro cartilagineo ed è rivestita da una mucosa che forma un sistema di pieghe, le corde vocali, che costituiscono l'organo della fonazione. Degli appositi muscoli tendono le pieghe in modo tale che, quando l'aria proveniente dai polmoni le investe, queste producono dei suoni di diverse altezze.

Dopo la laringe c'è la trachea, un tubo lungo 10 cm che, alla fine, si divide in due condotti: i bronchi. La loro struttura è detta albero bronchiale perché si ramificano in tanti canali che portano l'aria ai polmoni.

La struttura della trachea e dei bronchi più grossi è ad anelli cartilaginei incompleti, e possiede una grande quantità di muscoli lisci, al contrario di quelli della laringe che sono striati.

I polmoni hanno consistenza spugnosa e occupano la maggior parte della cavità toracica e sono divisi in lobi. Sono rivestiti da una doppia membrana, detta pleura. Fra i due strati è compreso un liquido, per ridurre l'attrito nel corso dei movimenti respiratori.

I polmoni sono formati da vescicole, dette alveoli polmonari, che comunicano con l'albero bronchiale. La parete degli alveoli polmonari, a sua volta, è costituita da sottili cellule epiteliali ed è avvolta da una fitta rete di vasi capillari, che hanno, anche loro, pareti sottili per facilitare la diffusione dei gas respiratori tra il sangue e l'ambiente esterno. Qui, infatti, avviene l'ossigenazione del sangue.

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La dinamica respiratoria

I movimenti che assicurano la ventilazione sono l'inspirazione e l'espirazione, che avvengono grazie alla contrazione e al rilassamento del diaframma, posto alla base della cassa toracica, e dei muscoli intercostali: non è l'aria che entra nei polmoni a determinare l'aumento di volume della cassa toracica, bensì la contrazione dei muscoli. Si genera così una riduzione della pressione a livello polmonare che richiama aria dall'esterno. Analogamente il rilassamento dei muscoli riduce il volume del torace, forzando lo svuotamento dei polmoni.

Il processo di respirazione è automatico ed è controllato da un centro nervoso situato nel midollo allungato (che percepisce il tasso ematico di CO2), anche se è possibile intervenire su di esso con la volontà, aumentando il ritmo respiratorio o interrompendolo (apnea).

Analizzando l'aria espirata si possono capire gli scambi che avvengono a livello degli alveoli polmonari tra il sangue e l'aria inspirata: nell'aria atmosferica il 21% è ossigeno, mentre nell'aria espirata l'ossigeno è il 16% e al posto dell'ossigeno mancante e il 5% di anidride carbonica, che nell'aria atmosferica è lo 0,035%.

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I processi di diffusione

L'anidride carbonica è trasportata dal sangue sotto forma di ione bicarbonato (HCO3-), poi, nei capillari alveolari, lo ione bicarbonato si ritrasforma in CO2. A causa della maggiore pressione parziale di CO2 nei capillari rispetto agli alveoli polmonari dopo un processo inspiratorio, essa diffonde verso questi ultimi.

Viceversa, la pressione dell'ossigeno nell'aria inspirata è superiore negli alveoli rispetto ai capillari, per questo avviene la diffusione passiva verso i capillari. Poiché l'ossigeno è meno solubile dell'anidride carbonica, esso viene 'catturato' dall'emoglobina. Questo processo avviene grazie al fatto che i capillari che avvolgono gli alveoli sono così stretti da lasciar passare un solo globulo rosso per volta.

L'ambiente dove si trova immersa l'emoglobina cambia quando il sangue arriva ai tessuti: qui la pressione parziale dell'ossigeno è inferiore a quella dei capillari, mentre la pressione parziale della CO2 è superiore, per questo si verifica il processo inverso rispetto a quanto avviene negli alveoli.




































I MUSCOLI

Introduzione

Il sistema di locomozione è costituito dallo scheletro e dai muscoli. Gli animali fanno uso di scheletri per sostenere il corpo, proteggere organi interni, e offrire punti di inserzione e leve ai muscoli locomotori. Esistono ossa mobili (come la mandibola), semi-mobili (come la colonna vertebrale) e ossa fisse, che non sono in grado di compiere dei movimenti (come il cranio). Esistono tre tipi di tessuto muscolare:  scheletrico, liscio  e cardiaco.

I muscoli scheletrici

Questi muscoli sono responsabili soprattutto dei movimenti volontari e sono muscoli striati, perché la disposizione delle molecole di acto-miosina nelle sue cellule crea una struttura a bande alternate, chiare e scure. La maggior parte dei muscoli scheletrici lavorano in coppie antagoniste: mentre un muscolo flette un'articolazione, l'altro la estende.

Gli impulsi che provengono dal sistema nervoso stimolano la contrazione muscolare.

I muscoli scheletrici si distinguono in:

  • muscoli rossi, a contrazione lenta, possono lavorare per lunghi periodi di tempo senza fatica, sono molto irrorati, ricchi di mitocondri e di mioglobina, una proteina capace di catturare in modo molto efficiente l'ossigeno proveniente dai capillari;
  • muscoli bianchi, a contrazione rapida, generano più forza del muscolo rosso ma si affaticano facilmente.

I muscoli lisci

Questi muscoli hanno la peculiarità di mantenere a lungo lo stato di contrazione senza affaticarsi. Si trovano soprattutto negli organi interni, sono privi di striature e tendono a disporsi in strati. Si contraggono più lentamente ma più a lungo del muscolo scheletrico. L'impulso per la contrazione proviene dal sistema nervoso vegetativo simpatico e parasimpatico, il primo provoca una contrazione il secondo li fa rilasciare.

Il muscolo cardiaco

Come i muscoli scheletrici, le cellule muscolari che costituiscono il cuore sono striate, e come nei muscoli lisci la contrazione cardiaca è involontaria: un nodo nervoso interno, autonomo, stimola la contrazione localmente, e le giunzioni che tengono insieme le cellule permettono agli impulsi di diffondersi rapidamente a tutto il cuore. Esiste poi anche un controllo del sistema nervoso vegetativo


I muscoli sono organizzati in modo gerarchico:

  • un muscolo, circondato da tessuto connettivale, contiene
  • numerosi fasci muscolari, costituiti da
  • molte fibre muscolari, le cellule muscolari, che contengono
  • numerose miofibrille, costituite da
  • moltissime molecole di actina e miosina, le proteine che, scorrendo l'una sull'altra, determinano l'accorciamento del muscolo



La placca motrice

Il comando della terminazione nervosa alla fibra muscolare si trasmette attraverso una connessione, la placca motrice, che ha le caratteristiche di una sinapsi chimica. Tutti i vertebrati usano come trasmettitore chimico l'acetilcolina (un neurotrasmettitore che si libera nella giunzione a seguito di un impulso nervoso).

Al muscolo è lasciato il solo e unico compito di essere un esecutore fedele della risposta compiutamente integrata e decisa dal sistema nervoso centrale.

L'ATP e la contrazione muscolare

L'adenosintrifosfato (ATP) speso nella contrazione proviene dall'ossidazione degli zuccheri*. Di questo solo una piccola parte è impiegata per una decina di secondi di contrazioni rapide, mentre ciò che resta serve per convertire la creatina in creatinfosfato (CP), che è più adatto per immagazzinare energia; per soddisfare poi le ulteriori richieste delle proteine contrattili durante l'attività meccanica, il CP rigenera l'ATP. Se al muscolo viene comandata un'attività intensa ed esaurisce anche la scorta di CP, le cellule muscolari intensificano la demolizione ossidativa del glucosio. Se, infine, l'ossigeno è insufficiente, il glucosio nei muscoli prende la strada della glicolisi anaerobica**, che genera solo 2 molecole di ATP (contro le 36 della respirazione aerobica). Questa causa la formazione d'acido lattico nei muscoli, che crea una sensazione di fatica e dolore muscolare, e che causa un calo della performance

VIOLENZA

Lotta contro la violenza negli stadi

La Convenzione europea sulla violenza e gli eccessi degli spettatori durante le manifestazioni sportive e soprattutto durante le partite di calcio viene generalmente definita come 'Convenzione Heysel', dal nome dello stadio belga in cui il 29 maggio 1985, in occasione di un incontro di Coppa dei Campioni tra la squadra italiana della Juventus e la squadra inglese del Liverpool, in cui persero la vita 38 persone, schiacciate dalla folla, durante gli scontri tra hooligans inglesi e tifosi italiani.

La tragedia, trasmessa in diretta da molte televisioni europee, scioccò l'opinione pubblica e i governi presero coscienza di un duplice problema: la violenza in occasione di incontri sportivi e la scarsa sicurezza di molti stadi.

All'Heysel, la responsabilità della tragedia fu degli hooligans che seminarono panico e violenza, ma due settimane prima si era verificata una disgrazia simile allo stadio di Bradford (GranBretagna) con 53 morti, 18 dispersi e 200 feriti, a causa di uno stadio vecchio con insufficienti garanzie di sicurezza.

A Bradford, gli spettatori furono vittime del panico scatenato dall'incendio di una tribuna da cui non riuscirono a fuggire a causa delle barriere che proteggevano gli spalti e chiudevano lo stadio.

Queste due tragedie si sono aggiunte ad una lunga serie in tutta Europa, che non ha risparmiato neanche i Paesi dell'Est come testimonia il disastro dello stadio di Lounjniki a Mosca dove, a causa di uno scontro durante una partita di calcio, nel 1982, sono morte 340 persone.

Questo ulteriore dramma ha suscitato una forte mobilitazione che ha condotto, il 19 agosto 1985, all'apertura alla firma della Convenzione europea sulla violenza e gli eccessi degli spettatori*. Il testo si articola intorno a tre prunti principali: prevenzione, cooperazione e repressione.

Per il primo punto, la convenzione prevede la cooperazione tra le autorità sportive e di polizia durante un incontro sportivo o una partita internazionale con, ad esempio, la separazione tra le tifoserie ma anche il controllo dell'accesso agli stadi, il divieto di consumo di alcol o di oggetti potenzialmente pericolosi; la convenzione insiste anche sulla necessità 'che la progettazione e la struttura degli stadi garantisca la sicurezza degli spettatori, impedendo la violenza tra loro, con un efficace controllo della folla, con barriere adeguate che consentano l'intervento dei soccorsi e delle forze dell'ordine'.

Per garantire la cooperazione, la convenzione prevede una collaborazione della giustizia che permetta di identificare gli ultras, la trasmissione dei procedimenti giudiziari, in modo che i colpevoli di atti violenti siano processati nel loro paese di origine, estradati o trasferiti.

Per mettere in pratica questo accordo la convenzione ha istituito un comitato permanente con il compito di adottare testi di applicazione e di rispondere alle nuove preoccupazioni.

Questo comitato ha, da allora, elaborato una ventina di raccomandazioni in merito alla vendita e al consumo di alcol e al rinforzo della sicurezza negli stadi attraverso la cooperazione internazionale della polizia, le perquisizioni degli spettatori, la vendita dei biglietti, l'identificazione e il trattamento dei colpevoli o l'uso delle barricate e delle barriere.

Tra le conseguenze più visibili al pubblico urano il ricorso alla sorveglianza video negli stadi e la presenza di volontari incaricati di accogliere e accomnare il pubblico sugli spalti.

La lotta alla violenza nello sport resta tuttora una forte preoccupazione, come testimonia la Coppa del Mondo del 1998 in Francia dove un poliziotto è stato gravemente ferito da un hooligan. Anche le manifestazioni razziste non sono sse dagli stadi e purtroppo continuano a verificarsi atti violenti durante le partite.

__________ ______ ____
* Nel 1978, in occasione della loro seconda conferenza, a Londra, i ministri per lo sport del Consiglio d'Europa, avevano affrontato il problema chiedendo all'Organizzazione di mobilitarsi contro il 'grave problema della violenza negli stadi'




















Conclusioni


********** : "Prima di aver fatto questa ricerca pensavo che lo sport fosse solo un divertimento mentre ora posso dire che è un mondo vasto che ha tantissimi risvolti sia positivi che negativi dei quali non ne ero a conoscenza."


********** : "Per me lo sport è un modo sano per crescere perché aiuta nei rapporti con gli altri visto che pratico uno sport di squadra, serve per scaricare lo stress e le fatiche ed è anche utile per una buona crescita fisica."




*********** : "Essendo io un grande appassionato di sport vorrei che riuscisse a rialzarsi visti gli ultimi suoi problemi come il doping, la violenza e i problemi economici. Comunque niente riuscirà a togliermi questa passione."




*********** : "Per me lo sport è un modo per scaricare le fatiche e gli impegni giornalieri soprattutto quelli scolastici."










Sitografia e Bibliografia


Per la realizzazione di questa tesi ci siamo serviti dei seguenti siti:

www.nonsolofitness.it

www.sport.com

www.albanesi.it

www.geodigit.com

www.italianinelmondo it


Inoltre abbiamo usufruito delle seguenti enciclopedie


Omnia 2004

Omnia Encarta 99

Enciclopedia de "La Repubblica"


















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